Ortopolitica
Italia terra dei cachi o dei complotti?
Berlusconi
non vuole mollare, Fini inciucia con i democristiani, Bersani propone Tremonti
alla guida di un governo post-Cavaliere, Vendola candida se stesso, Grillo
pure. Di Pietro, infine, vuole arrestare chiunque sulla giustizia non la pensi
come lui. E dulcis in fundo,
il presidente Napolitano da oggi è in vacanza a Stromboli... Tanto la
situazione politica è così tranquilla...
Tutti si azzannano come se l’Italia fosse da anni fuori corso al pari della
vecchia Lira. E gli italiani? Un po’ se ne fregano, un po’ invidiano e si
invidiano, un po’ si arrangiano. Anche perché per l’ “italiano medio” l’Italia
come patria comune non esiste: non c’è passato, non c’ è futuro, solo un
presente all’insegna del si salvi chi può. O del proprio Ego, se si preferisce:
si pensi alla fama cui oggi è assurto un personaggio come Corona. E la Chiesa ? Non ha mai amato
troppo l’Italia. Quasi quanto gli industriali, come Marchionne da ultimo
insegna. Il mondo della cultura? Vuole vivere bene. Assomiglia al mondo della
politica. E per vivere “bene” non si deve fare cultura sul serio, televisione,
magari sì. Del resto la fama dell’Italia all’estero è ferma da un pezzo sulle
figure ingessate di Dante, Leonardo e Michelangelo
Due giorni fa si è celebrata la ricorrenza della Strage di Bologna. Si è vista
un’Italia unita? No. Da una parte lo Stato latitante, dall’altra un’adunata,
non sediziosa, bensì astiosa. Ma come - si dice - sopravvissuti e famiglie
chiedono solo giustizia? Al tempo, giustizia c’è stata, almeno in tribunale.
Perché non smetterla una volta per tutta con il maledetto gioco al rialzo “dei
livelli direttivi” delle trame? Perché “tirarsi in faccia” i morti solo per
ragioni di tasca ideologica? Soprattutto quando c’è una sentenza passata in
giudicato…
L’unica passione che unisce gli italiani sembra essere quella per la
dietrologia. Passione che, ovviamente, spalanca le porte alla denigrazione
politica. Purtroppo, a differenza di certe ricariche per cellulare, più ci si
denigra, meno si ricarica l’Italia… Inoltre siamo davanti a un’ “arte”
esercitata non su fogli clandestini ma sulle prime pagine dei giornali più
importanti, a destra come a sinistra.
Ecco, se tra noi c’è un’idea diffusa dell’Italia, sicuramente è quella del
paese "governato" dagli incappucciati. Che tristezza.
Carlo Gambescia
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