Le mie, di "nuove sintesi", sono più fresche delle tue
In principio era Cacciari. Che all’inizio degli anni
Ottanta rintronò di paroloni, durante un convegno fiorentino, i metapolitici di
destra. Sdoganandoli. Almeno così scrissero i giornali. Da lì, come le
caravelle di Cristoforo Colombo, partirono le “nuove sintesi”.
Dopodiché venne Berlusconi. I non metapolitici, rimasti
intruppati nel Movimento Sociale, bevvero l’acqua di Fiuggi in bottiglioni
tricolori con il logo di Retequattro, forniti da Berlusconi. Era lui che
fischiava dal nido del Cuculo di Arcore. E non qualche sparuto gruppetto di
barbuti intellettuali simil-cacciariani in "gondoetta", con lucerna e
celtica dorata. In ballo c’erano le “nuove sintesi”, quelle vere, molto
concrete, del potere. E non i falò delle rificolone fiorentine...
Da Firenze e Fiuggi sono passati tanti anni. Forse troppi. Ma post-fascisti berlusconiani e cacciariani stanno sempre lì con il cappello in mano. In attesa che qualcuno, come dicono i professoroni, li legittimi. Oddìo, quelli ipnotizzati da Giucas Berlusconi alla meta ci sono quasi arrivati. Ma si guardano sempre intorno, intontiti, come i miracolati: non si sa mai… Si veda, ad esempio, la faccia un po' così di Fini, neo-presidente della Camera. Ricorda quella di Lazzaro, morto e risorto.
Invece quelli stregati dalle chiacchiere di Cacciari stanno ancora a carissimo amico… Per le loro caravelle l’America è ancora lontana… Un po’ si sono divisi, un po’ no. Ma ognuno gelosamente si tiene stretti i suoi librettini, le sue rivistine, i suoi direttorieditorialini. Anche se poi, appena uno si gira un attimo, subito dopo scopre che gli hanno fregato le sue, di “nuove sintesi”. Che tempi! Le avevo appoggiate lì sul tavolo, solo per un momento. Vabbè.
Collaborare tutti insieme con cuore sincero, come dicevano i nonni? Non sia mai… Le mie “nuove sintesi” sono più fresche delle tue. Sì, come le uova… Magari te le frego di nascosto, però… Morale: Gerusalemme batte Atene uno a zero.
Ma tutto accade a livello lillipuziano. Perché non se li fila nessuno. Purtroppo.
Da Firenze e Fiuggi sono passati tanti anni. Forse troppi. Ma post-fascisti berlusconiani e cacciariani stanno sempre lì con il cappello in mano. In attesa che qualcuno, come dicono i professoroni, li legittimi. Oddìo, quelli ipnotizzati da Giucas Berlusconi alla meta ci sono quasi arrivati. Ma si guardano sempre intorno, intontiti, come i miracolati: non si sa mai… Si veda, ad esempio, la faccia un po' così di Fini, neo-presidente della Camera. Ricorda quella di Lazzaro, morto e risorto.
Invece quelli stregati dalle chiacchiere di Cacciari stanno ancora a carissimo amico… Per le loro caravelle l’America è ancora lontana… Un po’ si sono divisi, un po’ no. Ma ognuno gelosamente si tiene stretti i suoi librettini, le sue rivistine, i suoi direttorieditorialini. Anche se poi, appena uno si gira un attimo, subito dopo scopre che gli hanno fregato le sue, di “nuove sintesi”. Che tempi! Le avevo appoggiate lì sul tavolo, solo per un momento. Vabbè.
Collaborare tutti insieme con cuore sincero, come dicevano i nonni? Non sia mai… Le mie “nuove sintesi” sono più fresche delle tue. Sì, come le uova… Magari te le frego di nascosto, però… Morale: Gerusalemme batte Atene uno a zero.
Ma tutto accade a livello lillipuziano. Perché non se li fila nessuno. Purtroppo.
Anzi per la sinistra, quella dura, incazzosa e che conta,
i "nuovisintetici", di sintetico avrebbero solo il tessuto della
camicia. Nera…
Concludendo, quelli di Berlusconi due soldi li hanno fatti. Quelli di Cacciari:
zero carbonella, come dicono a Roma. Ma a loro non gliene frega niente. Giusto.
Del resto sempre postfascisti sono: dunque nudi alla meta. Ammesso pure che ci
sia ancora una meta.
Carlo Gambescia
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