sabato 12 settembre 2020

Decreto Semplificazioni, Mattarella (finalmente) ha battuto un colpo

La Lettera di Mattarella  che ha accompagnato la promulgazione del Decreto Semplificazioni (*) non andrebbe passata assolutamente sotto silenzio.  E invece  si dia un'occhiata  alle prime pagine di oggi (**).  O  “silenziano”  o vi accennano,  senza però mettere a fuoco, anche in termini di rilevanza grafica, il pericolo evidenziato  - certo, in “mattarellese” -  dal Quirinale.
Si presti attenzione al seguente  passo della Lettera. 

«Il testo a me presentato, con le modifiche apportate in sede parlamentare, contiene tuttavia diverse disposizioni, tra cui segnatamente quelle contenute all'articolo 49, recante la modifica di quindici articoli del Codice della strada, che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento. La legge n. 400 del 1988, legge ordinaria di natura ordinamentale volta anche all'attuazione dell'articolo 77 della Costituzione, annovera tra i requisiti dei decreti legge l'omogeneità di contenuto. La Corte Costituzionale ha in più occasioni richiamato al rispetto di tale requisito. »

Sul punto specifico, Mattarella rinvia a una sentenza della Corte:

«Da ultimo, nella sentenza n. 247 del 2019, la Corte ha osservato che "La legge di conversione è fonte funzionalizzata alla stabilizzazione di un provvedimento avente forza di legge ed è caratterizzata da un procedimento di approvazione peculiare e semplificato rispetto a quello ordinario. Essa non può quindi aprirsi a qualsiasi contenuto, come del resto prescrive, in particolare, l'art. 96-bis del regolamento della Camera dei deputati. A pena di essere utilizzate per scopi estranei a quelli che giustificano l'atto con forza di legge, le disposizioni introdotte in sede di conversione devono potersi collegare al contenuto già disciplinato dal decreto-legge, ovvero, in caso di provvedimenti governativi a contenuto plurimo, «alla ratio dominante del provvedimento originario considerato nel suo complesso» (sentenza n. 32 del 2014)". Nel caso in esame, attraverso un solo emendamento approvato dalla Commissione di merito al Senato in prima lettura, si è intervenuti in modo rilevante su una disciplina, la circolazione stradale, che, tra l'altro, ha immediati riflessi sulla vita quotidiana delle persone» (***).

Tradotto: oggi si  modifica alla chetichella il Codice della Strada, domani potrebbe toccare al Codice Penale.
Pertanto, invece di discutere  dei  contenuti del Decreto Semplificazioni, che non semplifica un bel nulla,   si dovrebbe, e con preoccupazione, ragionare sul pericolo  che il metodo  Conte, con il beneplacito del Partito Democratico,  e come pare delle Opposizioni,  venga esteso a materie sensibili sotto il profilo della libertà.
Per fare un esempio, nel Decreto Semplificazioni c’è una disposizione che attribuisce, o comunque estende il diritto di precedenza alle biciclette ( tra l'altro,  non si capisce se addirittura  fuori dalle ciclabili e rispetto a tutte le  autovetture). In sé, comunque sia, la misura non rappresenta la fine del mondo.   Infatti, il  vero punto secondo Mattarella è un altro.  E ben più importante. Ripetiamo,  di metodo. Come si diceva,  oggi  il diritto di  precedenza alle  biciclette,  domani il diritto di precedenza alle  polizia. 
Le domande  che egli  pone dal punto di vista costituzionale  sono  le seguenti: 1) Che  nesso vi può essere tra la semplificazione amministrativa   e  una misura  che concerne  la viabilità cittadina?  2) È lecito in sede di conversione introdurre misure estranee alla ratio del provvedimento?  Secondo la Corte Costituzionale no. E pure, come pare, secondo Mattarella.
 Riassumendo:  se il ricorso massiccio  allo strumento del decreto-legge ( e alla fiducia)  da parte del Governo Conte   resta assai  discutibile sotto il profilo costituzionale, l’introduzione in una legge di conversione di disposizioni  estranee ai contenuti del decreto stesso,  indica che il Governo Conte punta decisamente  a fare strame dello stato di diritto.
Mattarella  (finalmente) si  è accorto della cosa e ha battuto un colpo.

Carlo Gambescia                 
      



(**) Qui per una carrellata prime pagine di oggi: https://giornali.it/quotidiani-nazionali/prime-pagine/ .

(***)  Qui il testo della Lettera di Mattarella  ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio:   https://www.quirinale.it/elementi/50182.  I corsivi sono nostri.