venerdì 2 agosto 2013

 Berlusconi condannato
 Carcere  o  cappotto  tedesco?




La condanna di Berlusconi  può essere interpretata in due modi opposti: a) vittoria  della legalità b) trionfo dell’ingiustizia. 
Risulta evidente che la scelta tra le tesi  a) e b)  non può che essere di tipo politico. Chi ritiene Berlusconi un mascalzone opterà per a), chi un povero perseguitato  per  b).  Ovviamente, dal punto di vista giuridico la sentenza di ieri, come  ogni pronunciamento giudiziario definitivo, costituisce un punto fermo.  Di qui,  il dovere   per l’ex Cavaliere (visto che per effetto della sentenza Berlusconi  perderà anche questo titolo...) di  farsi da parte.        
Naturalmente, ci sono tanti modi per uscire di scena. Ci permettiamo di consigliarne uno (non sappiamo però se tecnicamente possibile…):  Berlusconi rifiuti le scorciatoie. O se si preferisce,   il “cappotto tedesco” (nel senso dell’ultimo Mussolini travestito da soldato della Wehrmacht).  E  scelga la prigione, come, tra l'altro, sembra aver dichiarato prima della sentenza. Sarebbe una risposta  rigorosa, e in certa misura persino socratica ( verso le istituzioni e le leggi italiane),  all' inflessibilità  mostrata dalla magistratura italiana nei suoi riguardi.   
Infine,  a proposito della capacità di non piegarsi all’altrui volontà, soprattutto se  politica, sarà interessante seguire  nei prossimi mesi le vicende dell’affaire  Monte dei Paschi di Siena. Dove ci si aspetta dalla magistratura lo stesso atteggiamento inflessibile.  

Carlo Gambescia

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