Berlusconi condannato
Carcere o cappotto tedesco?
La condanna di
Berlusconi può essere interpretata in due modi opposti: a) vittoria
della legalità b) trionfo dell’ingiustizia.
Risulta evidente che
la scelta tra le tesi a) e b) non può che essere di tipo politico.
Chi ritiene Berlusconi un mascalzone opterà per a), chi un povero perseguitato
per b). Ovviamente, dal punto di vista giuridico la sentenza
di ieri, come ogni pronunciamento giudiziario definitivo, costituisce un
punto fermo. Di qui, il dovere per l’ex Cavaliere
(visto che per effetto della sentenza Berlusconi perderà anche questo
titolo...) di farsi da parte.
Naturalmente, ci
sono tanti modi per uscire di scena. Ci permettiamo di consigliarne uno (non
sappiamo però se tecnicamente possibile…): Berlusconi rifiuti le
scorciatoie. O se si preferisce, il “cappotto tedesco” (nel senso
dell’ultimo Mussolini travestito da soldato della Wehrmacht). E
scelga la prigione, come, tra l'altro, sembra aver dichiarato prima della
sentenza. Sarebbe una risposta rigorosa, e in certa misura persino
socratica ( verso le istituzioni e le leggi italiane), all'
inflessibilità mostrata dalla magistratura italiana nei suoi riguardi.
Infine, a
proposito della capacità di non piegarsi all’altrui volontà, soprattutto se
politica, sarà interessante seguire nei prossimi mesi le vicende
dell’affaire Monte
dei Paschi di Siena. Dove ci si aspetta dalla magistratura lo stesso
atteggiamento inflessibile.
Carlo Gambescia
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