Egitto.
Esercito e polizia sparano sulla folla. Centinaia se non
migliaia di morti… Obama depreca, l’Onu pure, l’ Ue si accoda. Israele
vigila in silenzio. Può darsi che siano solo prese di posizione ad
uso e consumo del marketing retorico. E che sotto sotto, in futuro,
soprattutto gli Stati Uniti continueranno a sostenere
economicamente l'esercito e le forze politiche anti-islamiche.
Se non fosse così,
dal punto di vista del realismo politico (ossia degli interessi
occidentali: Usa e Ue ), delegittimare le forze armate
egiziane, favorendo l’islamizzazione politica via elezioni,
sarebbe un errore gravissimo: come prima ripercussione
potrebbe esplodere un nuovo conflitto arabo-israeliano dalle
conseguenze imprevedibili.
Naturalmente,
il marasma egiziano è ben visto - come ghiotta occasione per
dividere l’Europa dagli Stati Uniti - da tutte le forze
anti-occidentali. E anche questo è realismo politico:
sfruttare ogni occasione, anche la minima, per mettere in difficoltà il
nemico, evidenziando, come nel caso, la contraddizione insita
nell’avversario tra teoria (i diritti, la democrazia, eccetera) e pratica
(appoggio ai repressori). Di qui, la debolezza costitutiva,
quantomeno sul piano del marketing retorico, dell’Occidente:
costretto a celebrare i diritti umani anche contro i propri
interessi.
Va però detto
che il fronte anti-occidentale, sul piano dei valori, è più
composito di quello filo-occidentale ( ad esempio la Russia di
Putin non ha mai visto di buon occhio l’ integralismo islamico), ciò però non
significa che sul piano degli interessi, magari in futuro, non
possano essere trovati punti di accordo.
Come finirà in
Egitto? Se l’ Occidente - e in particolare gli Stati Uniti -
chiuderà un occhio sui diritti umani, il modello evolutivo potrebbe
essere quello algerino anti-Fis . Che però, a suo tempo, richiese circa
dieci anni di guerra civile. Naturalmente, dal punto di vista egiziano,
sull' evoluzione e durata della crisi influiranno il grado di
compattezza dell' organizzazione militare, nonché l'intensità
della dialettica moderati/estremisti interna ai due schieramenti.
E ciò significa che per il momento nessun esito può essere
giudicato scontato. Tutto è possibile.
Carlo Gambescia
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