Follie
Magri per legge?
In Gran Bretagna si è aperta la caccia all’obeso? Pare proprio di sì. Dal
momento che nella brumosa Scozia quattro bambini tra gli undici e i cinque anni
sono stati tolti alla famiglia per questioni di "peso forma". Prima
però la notizia:
.
« La coppia, che ha in tutto sette figli e vive a Dundee, aveva già ricevuto un
ultimatum dai servizi sociali nel 2008. Allora i bambini erano sei: il
dodicenne pesava cento chili mentre sua sorella, 11 anni, raggiungeva i 76 e la
piccolina di tre anni i 25. Ai genitori era stato ordinato di mandare i figli a
lezione di calcio e danza e di provvedere a un’alimentazione sana senza cibo
spazzatura. Passano tre mesi e il piano non funziona; i minori vengono dati in
affidamento una prima volta. La coppia, che non è accusata di alcun abuso,
protesta disperatamente e allora il Comune decide di varare un insolito
programma di monitoraggio: per due anni la famiglia viene alloggiata in una
casa stile Grande Fratello, sorvegliata a vista durante i pasti da un
assistente sociale che prende nota delle cose che non vanno. Le regole sono
rigide: per tutti vige un coprifuoco alle 11 di sera (…) Martedì scorso gli
assistenti sociali hanno deciso che l’esperimento era fallito e che i quattro
bambini più piccoli, tre femmine e un maschio, sarebbero stati dati di nuovo in
affidamento. Questa volta in via definitiva».
.
Che dire? Siamo davanti a uno scenario che fa veramente paura. Ricorda
1984 di George Orwell… Tuttavia non va dimenticato che a fondamento della
caccia politica all’obeso c’è la tesi che la “ciccia in più” rischia sempre di
ricadere sulle spalle di tutti i contribuenti, anche quelli magri… Dal momento
che ogni “ciccione”, dopo essersi rovinato la salute con gli snack, necessiterà
di cure, finendo, inevitabilmente, per pesare sul bilancio sanitario pubblico.
In realtà però, le cose sono più complesse.
In primo luogo, il ricorso a criteri utilitaristici ( i risparmi di spesa), è
pericoloso. Soprattutto se il salutismo di Stato viene collegato a fattori di
tipo eugenetico, come appunto l’ individuazione delle “ottimali” condizioni di
riproduzione della specie umana. Dal momento che, in linea di principio, ogni
scelta eugenetica (a partire dall’ “abbasso i ciccioni”) implica non tanto una
pura indicazione di Vita Buona ( “ Io Stato ti consiglio di non fumare e
mangiare troppo, altrimenti ti puoi ammalare e morire”), bensì un vero e proprio
ordine di condurre una Vita Buona : “ Non devi mangiare troppo e fumare,
altrimenti io Stato ti condanno a morte, privandoti delle cure mediche”.
Il che, in secondo luogo, risulta in contrasto con il diritto all’assistenza
medica e in più in generale con quello alla salute, celebrati nelle più diverse
Carte dei Diritti e Costituzioni: nel senso che tutti vanno curati a
prescindere dalle proprietà possedute, dal colore della pelle, dalla quantità
di ciccia… In definitiva, se un diritto sociale viene condizionato che diritto
è? Inoltre, sostenere che lo si limita, per consentire ai cittadini “buoni”
(secondo i dettami governativi) di fruirne, è ripugnante sotto l’aspetto morale
e della libertà individuale. Nonché illegittimo sotto quello dei diritti di
cittadinanza sociale.
In terzo luogo, come accennavamo, si tratta di una scelta che apre a
prospettive di tipo totalitario, come quella del dover essere magri per legge.
E poi diciamola tutta: il passo da 1984 a Fahrenheit 451 è veramente molto breve…
Ci spieghiamo meglio: una volta ammesso il principio che il potere politico può
decidere a piacimento ciò che sia o meno Vita Buona, tutto diventa possibile:
oggi si mette in discussione il “ciccione”, domani il “lettore di libri”,
perché troppo sedentario, e quindi a “rischio-ciccia”. Magari, fino al punto di
dichiarare fuori legge la lettura, perché nociva alla salute…
Carlo Gambescia
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