lunedì 20 agosto 2018

Da Pétain a Salvini
“Stoccare” gli esseri umani




Il regime di Vichy, filonazista, che alcuni storici ancora difendono come scudo alla totale invasione della Francia da parte degli eserciti di Hitler, “stoccava” gli ebrei francesi in appositi campi per poi consegnarli alle SS. Queste persone, anziani, donne,  bambini, privi di qualsiasi diritto, restavano per giorni e  mesi,  nella più completa incertezza del proprio destino.  Per loro non esisteva scudo… Un grande studioso di origine ebraica, in fuga dalla Germania,  Walter Benjamin, fermato dalla polizia di confine spagnola, per evitare tutto questo,  si suicidò.
Quando oggi  si parla  di Europa  unita, di libera circolazione di uomini e merci al suo interno come all’esterno, sembra che nessuno più  ricordi  lo “stoccaggio” pétainista  degli ebrei,  frutto avvelenato di una visione nazionalista, razzista antisemita e complottista.   Cosa vogliamo dire?  Che  le radici del processo di unificazione europea affondano, politicamente e moralmente,  in un “Mai più stoccaggi di essere umani”,  tragico preludio, allora,  a quell’unicum, rappresentato dalla Shoah. Quindi saremmo davanti a qualcosa di indimenticabile che, estensivamente,  ha toccato tutti ebrei e non ebrei. Per farla breve:  l'Unione Europea, al di là di tutte le controversie politiche ed economiche, rappresenta un "no" al nazionalismo, al razzismo, all'antisemitismo, al complottismo.
Saremmo davanti.  Perché abbiamo usato il condizionale?  Per una ragione precisa:  come possiamo definire le centosettantasette persone della nave Diciotti?  Persone, attenzione al termine.  Non parliamo di clandestini o migranti, ma di persone con diritti, proprio perché tali.  Come potremmo definirle,  se non “stoccate”?  Nell’attesa penosa  e  incerta  di un destino ancora oscuro... 
Delle due l’una. O Salvini, per usare la terminologia di Nolte, non conosce la storia della “guerra civile  europea” nei suoi lati più rivoltanti, oppure la conosce fin troppo bene. Nel primo caso è un vero  ignorante , nel secondo,  un essere brutale. In entrambi i  casi,  un uomo pericoloso.
Come lo fu Pétain.

Carlo Gambescia           

                   

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