lunedì 27 giugno 2016

Calcio ed economia: Italia-Spagna, non solo una partita  
 “A las cinco de la tarde”



Oggi Spagna e Italia si affrontano sul campo di calcio.   Su quello dell’economia la sfida è stata vinta dagli spagnoli, l’anno passato, quando  la Spagna ha  registrato un reddito pro capite superiore nostro e una crescita del Pil  straordinaria (al ritmo del 3%, tendenziale), per un  paese, negli anni  Ottanta del Novecento ancora arretrato nei suoi fondamentali,  rispetto all’Italia.  Ma si leggano le interessanti e ben documentate  riflessioni di Gianni Balduzzi  sul grandissimo balzo in avanti,  nonostante una crisi che in Spagna aveva addirittura  morso di più  (*) 
Come si spiega  questo successo economico ? Più flessibilità, meno burocrazia, giustizia civile più veloce, tasse meno alte,  nonché  (di riflesso) quell' aumento dei consumi interni che ha trascinato la ripresa.  Come è stato giustamente notato  da Gianni Balduzzi, : “ è singolare ed è  un elemento di riflessione   che proprio i due grandi Paesi in cui vi è stata meno austerità e l’aggiustamento fiscale è stato minore [Italia e Francia, ndr], nonché non vi è stato alcun calo del costo lavoro, ora sono quello in cui i consumi  e la crescita in generale arrancano”.
Ma, allora, perché lo stallo politico? Le doppie elezioni, che non sembrano premiare il Ppe, principale artefice di questo successo?   Purtroppo -  ecco il rovescio della medaglia -  le liberalizzazioni non pagano.  Almeno nell'immediato.  Anzi, fanno addirittura perdere voti.  Come ieri è accaduto al Ppe, che però nonostante tutto  resta il primo partito spagnolo. E  a vantaggio di forze estremiste come Podemos , che comunque non ha “sfondato” come alcuni sondaggi invece annunciavano.  
Perché questa crisi politica?  Esiste, crediamo,  una  sfasatura tra  percezione della crisi e apprensione del progresso economico. Ci spieghiamo meglio.  
La percezione della crisi è  mediatica, intuitiva ed emozionale,   mentre  il progresso economico concerne l'apprensione ragionata e ragionevole  del proprio stile di vita.   Evidentemente, lo stile di vita degli spagnoli non è cambiato, probabilmente in alcuni  casi  è addirittura migliorato, per contro la percezione della crisi, soprattutto mediatica, con i mass media sempre pronti a enfatizzare virtuisticamente, gossip e scandali,  si è abbondantemente nutrita di  quel famigerato ritornello antipolitico  ben noto anche in Italia. E della fittizia discrasia tra percezione politica (negativa) e realtà economica (positiva)  hanno tratto vantaggio partiti come Podemos e C’s,  prontissimi a fare dell’antipolitica bandiera.  Mettendo in crisi anche un partito socialista, che da un pezzo non è più quello del grande riformista Felipe  González.  Ma non tutto l’elettorato  spagnolo, per usare, una frase fatta, “pensa negativo".  Dal momento  che in Spagna ha governato,  e bene, Rajoy, liberale e moderato e non  un' accozzaglia politica, all'insegna del populismo, come il centrodestra italiano.
Quanto detto spiega le divisioni politiche e il conseguente stallo elettorale, frutto, sintetizzando,  di un virtuismo immaginario e diffuso.  Che certe persone amino piangersi addosso? E che di conseguenza la "crisi" faccia ascolto? Di qui, forse, il cupio dissolvi mediatico? E la conseguente  invasione  delle prefiche populiste? A destra come a sinistra? Tema da approfondire. Fortunatamente,  l’economia spagnola va (perché a suo tempo  le riforme, a differenza dell'Italia, sono state fatte). La Spagna in crescita, nonostante lo stallo,  dimostra così  di  poter  fare a meno della politica.  Ma fino a quando?  
Quindi, concludendo:  Spagna 2 - Italia 0, almeno  sul manto erboso dell’economia. Su quello di calcio si vedrà  “a las cinco de la tarde”.  E che vinca il migliore.


Carlo Gambescia

2 commenti:

  1. El hecho es que España se ha movido hacia el centro-derecha . La percepción objetiva (racional) de la mejora económica ha debido influir bastante en el voto , pero también la sugestión de que habiendo serios problemas (corrupción rampante, separatismo, disolución de la identidad nacional), las cosas podrían empeorar todavía más (referéndum por la independencia en Cataluña convocado por Podemos... y también en el País Vasco y en Galicia). Por otro lado, el sistema electoral ha demostrado su virtud para contener a un partido antisistema como Podemos, que seguramente ha tocado techo... Pero me estoy saliendo del post... Después del milagro del Brexit (Gibraltar más cerca) y del fracaso de Podemos, tal vez no se puede esperar hoy otro milagro en París "a las cinco de la tarde".

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  2. Yo creo que no hay placer más edificante, que el de sostener una conversación inteligente con otro, a la altura maravillosa de su capacidad analítica. Gracias por el comentario, Jerónimo,
    Mi análisis es "economicista". Por lo tanto, es débil políticamente.
    Comparto tu opinión... tus dudas... Pongamos que hablo de España...País, económicamente virtuoso, porque Italia, llena de vicios, finalmente empieza a entender... :-)

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