lunedì 8 giugno 2015



Arma dei Carabinieri (*) 
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito del p.p. n 2367105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 34986, [Operazione “FINE PENA MAI”, N.d.V.] in data 06/06/2015, ore 16.00, è stata effettuata una intercettazione ambientale presso il domicilio di BERNASCONI SILVANO. Presenti il detto BERNASCONI SILVANO E  DUDU’ [cane barboncino registrato in proprietà di NATALE FRANCESCA, convivente del sunnominato BERNASCONI SILVANO]. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


BERNASCONI SILVANO: “L’hai poi sentito Saltini?”
DUDU’: “Mi ha telefonato ieri.”
BERNASCONI SILVANO: “Bè?”
DUDU’: “Ehem…”
BERNASCONI SILVANO: “Dai!”
DUDU’: “Mi ha detto: ‘Digli che è stato il più grande di tutti…’ “
BERNASCONI SILVANO: “Come ‘ è stato ’? Sei sicuro che ha detto così?”
DUDU’: “Sì.”
BERNASCONI SILVANO: “E poi?”
DUDU’: “ ‘…ma il tempo passa per tutti.’ ”
BERNASCONI SILVANO: “Bastardo!”
DUDU’: “Ma come ti permetti?!”
BERNASCONI SILVANO: “Ma no, bastardo lui, non te. Avanti, vai avanti.”
DUDU’: “Poi mi ha detto, ‘per lui ci sarà sempre un posto da presidente d’onore, ma deve fare un passo indietro…’ “
BERNASCONI SILVANO: “Sì, un passo indietro nel burrone…”
DUDU’: “ ‘altrimenti…’ “
BERNASCONI SILVANO: “Altrimenti?”
DUDU’: “ ‘Altrimenti resterà …’ No, guarda, non ce la faccio.”
BERNASCONI SILVANO: “Eh no, adesso mi dici tutto!”
DUDU’: “ ‘ …altrimenti resterà solo come un cane.’ “
BERNASCONI SILVANO: “Ah.”
[pausa]
DUDU’: “Silvano?”
BERNASCONI SILVANO: “Eh?”
DUDU’: “Ma è vero che tu mi vuoi vendere?”
BERNASCONI SILVANO: “Cooosa? Ma cosa ti viene in mente?!”
DUDU’: “No, sai…è che dopo, Saltini mi ha detto una cosa…”
BERNASCONI SILVANO: “Cioè?”
DUDU’: “ Mi ha detto, ‘Visto che ha venduto anche il Milan? Quei calciatori erano amici suoi, dei suoi figli…giravano sempre per casa, a pranzo e a cena, serviti e riveriti… Se ha venduto loro, prima o poi vende anche te.’ “
BERNASCONI SILVANO: “Che omuncolo schifoso, che pezzente! E tu? Non gli avrai creduto, spero!”
DUDU’: “No no…[pausa] Però…”
BERNASCONI SILVANO: “Però?”
DUDU’: “Devo pensare al mio futuro, Silvano! Tu ormai hai una certa età…”
BERNASCONI SILVANO: “Dudù!”
DUDU’: “I tuoi figli non mi sopportano! Quando tu non guardi mi tirano i calci, mi rovesciano la ciotola dei croccantini…cosa ne sarà di me quando tu…”
[lunga pausa]
BERNASCONI SILVANO: “Finisci. Abbi almeno il coraggio di finire.”
DUDU’: “Saltini… Saltini mi ha promesso un posto in Regione Lombardia.”
BERNASCONI SILVANO: “Cosa vuoi fare te in Regione? Il cane da guardia? Ma se sai solo mangiare e perdere del pelo!”
DUDU’: “Lo vedi che non mi sai apprezzare? Altro che cane da guardia, Saltini mi ha promesso un posto da Presidente.”
BERNASCONI SILVANO: “Ma roba da matti. Presidente di cosa?”
DUDU’: “Della PAC, Protezione Animali Cristiani. Lo sapevi tu, che per i mussulmani noi siamo animali impuri? Che ci ammazzano così, come cani? Cos’hai fatto tu per proteggerci, eh? Niente hai fatto.”
BERNASCONI SILVANO: “Hai accettato.”
[pausa]
DUDU’: “Mi vengono a prendere stasera. Con l’auto blu.”
[lunga pausa]
BERNASCONI SILVANO: “Non voglio vederti mai più.”
DUDU’: “Silvano, non prenderla così…”
BERNASCONI SILVANO: “Vai via, via!”
[DUDU’ esce. Pausa]
BERNASCONI SILVANO: “Dudù! Ti perdono, Dudù! Non mi…[pausa. Scoppia in singhiozzi.] “



(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Il Maresciallo Osvaldo Spengler, nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”



Nessun commento:

Posta un commento