lunedì 29 giugno 2015

Arma dei Carabinieri (*) 
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, addì 22 del mese di gennaio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di indagine svolta nell'ambito del p.p. n. 19195105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 272107, [Operazione congiunta di sorveglianza per sospetta evasione fiscale “VAE VICTISN.d.V.] è stato effettuata, in data 28/06/2015 ore 18.09.36, una registrazione da monitoraggio ambientale presso il bar “CERUTTI GINO’S” di via Gluck 54, Milano, contraddistinta dal progressivo nr. 74. Registrati gli avventori CERNOBBIO GIORGIO, anni 63, impiegato della “Giuseppe Tubi s.a.s.” di Lambrate (MI), incensurato, e TROMBELLI MARIO, anni 67, pensionato, incensurato.
Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione su menzionata:

[omissis]

TROMBELLI MARIO: “Allora Giorgio, bella la pensione?”
CERNOBBIO GIORGIO: “Taci va’, ho un diavolo per capello.”
TROMBELLI MARIO: “Fortuna che sei pelato.
CERNOBBIO GIORGIO: “Beato te che hai voglia di scherzare.”
TROMBELLI MARIO: “Perché, cosa ti è successo?”
CERNOBBIO GIORGIO: “Lo sai, ormai i figli vivono per conto loro, la moglie è in pensione anche lei… insomma, mi ero detto: che ci sto a fare qui, in questa Milano sempre più triste, più sporca, più cara? Andiamo un po’ al sole, al mare, a riposarci, a goderci questi ultimi anni buoni che ci restano…”
TROMBELLI MARIO: “Vai a stare nell’appartamento di Alassio?”
CERNOBBIO GIORGIO: “Mah…andrà a finire così. Peccato, però.”
TROMBELLI MARIO: “Perché invece volevi…?”
CERNOBBIO GIORGIO: “Volevo trasferirmi in Tunisia.”
TROMBELLI MARIO: “Ah.”
CERNOBBIO GIORGIO: “Eh.”
[pausa]
TROMBELLI MARIO: “Certo che adesso, proprio in Tunisia…”
CERNOBBIO GIORGIO: “Per forza. Guarda, era un’idea fantastica: se prendi la residenza in Tunisia, ti fai versare là la pensione - lorda! - e te la tassano con l’imposizione tunisina, che è un terzo dell’italiana. E poi la vita costa la metà, Giorgio! Vendevo l’appartamentino di Alassio, ci compravo una villetta ad Hammamet, con le nostre due pensioni si faceva la bella vita…è pieno di italiani,  i tunisini sono brava gente, si mangia bene…mi compravo anche una barchetta…i figli venivano a fare la vacanze da noi…”
TROMBELLI MARIO: “E invece…”
CERNOBBIO GIORGIO: “E invece niente, mi toccherà di andare in quel buco di Alassio, pieno di vecchi rimbambiti, dove costa tutto un occhio della testa…”
TROMBELLI MARIO: “Non è detta l’ultima parola, Giorgio.”
CERNOBBIO GIORGIO: “Be’ ma sei matto? Quelli lì ti tagliano la testa!”
TROMBELLI MARIO: “Grecia.”
CERNOBBIO GIORGIO: “Cioè?”
TROMBELLI MARIO: “Sentito Tsipras? Fa il referendum, qua la Grecia esce dall’euro.”
CERNOBBIO GIORGIO: “E a me, scusa? Questi falliscono e poi a chi arriva il conto? A noi arriva.”
TROMBELLI MARIO: “Torna la dracma, svaluta al 50%: tu hai la pensione in euro, vivere in Grecia ti costa la metà di adesso, che già costa meno di qua.”
CERNOBBIO GIORGIO: “Però.”
TROMBELLI MARIO: “Sole e mare finché vuoi, posti belli l’imbarazzo della scelta…i greci sono come noi, una faccia una razza …si mangia il pesce, le olive, il formaggio…c’è uno yogurt buonissimo…”
CERNOBBIO GIORGIO: “Ma lo sai che hai ragione?”
TROMBELLI MARIO: “E poi sono anche cristiani, che non guasta. Si sta più tranquilli, no?”
CERNOBBIO GIORGIO: “Eccome.”
TROMBELLI MARIO: “Visto? Non tutto il male vien per nuocere.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.o  Osvaldo Spengler

(*)  "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Il Maresciallo Osvaldo Spengler, nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”

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