venerdì 15 maggio 2009

L'immigrazione clandestina diventa reato 
Il capro espiatorio



“REATO DI CLANDESTINITA' - L'immigrazione clandestina diventa reato. L'articolo 21 del ddl introduce nell'ordinamento italiano il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato". I clandestini, in base alla nuova disciplina, non rischiano l'arresto, ma si vedranno infliggere un'ammenda dai 5mila ai 10mila euro. La norma renderà obbligatorio denunciare i clandestini all'autorità giudiziaria tranne che per i medici e i presidi per i quali è stata prevista un'apposita deroga”. (…)
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NEI CIE FINO A 180 GIORNI - L'extracomunitario che arriva in Italia senza permesso di soggiorno potrà rimanere nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) fino a 180 giorni. Ora il periodo è di due mesi.(…)
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SI' ALLE 'RONDE' - Associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell'ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Saranno iscritte in elenchi e dovranno essere formate prioritariamente da ex agenti “http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_961818060.html

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Oggi per protesta avremmo voluto tacere. Ma non ci siamo riusciti. Ed eccoci qui.
Dobbiamo subito osservare che l’introduzione del reato di immigrazione clandestina è per noi fonte di grande amarezza, perché ci fa sentire inutili. Dopo una vita segnata dalla fatica di studiare i fenomeni sociali per arricchire la qualità della vita di tutti. A partire dalla giusta necessità di migliorare i rapporti fra le persone di cultura diversa. Che tristezza.
Ma entriamo in argomento.
Il ddl prevede non l’arresto ma una multa. Il che però sul piano sociologico ha lo stesso valore. E spieghiamo perché.
L’introduzione del reato di immigrazione clandestina (a prescindere dall’arresto o meno) indica soltanto una cosa. Che ha vinto la falsa necessità di indicare un capro sociale espiatorio: il migrante. Da immolare sull’altare della pubblica sicurezza degli italiani: una vergogna.
Perché si rischia - ecco il punto - di trasformare l’Italia in uno “Stato di polizia”. E sotto questo aspetto l’istituzione delle ronde è sintomatico : le ronde sono utili solo per tenere vivo uno stato di allarme sociale che si autoalimenta grazie alla diffusione della paura sociale. E che non può non risolversi nel progressivo trattamento delle persone - tutte le persone a cominciare dagli immigrati - come puri e semplici ostacoli, al normale “andamento” della vita sociale… E qui si pensi, come esempio di svilimento della persona, al prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Cie, dove si vive in condizioni sub-umane, dell’extracomunitario senza permesso di soggiorno.
Riteniamo perciò che il Governo Berlusconi stia giocando tutte le sue carte proprio sulla creazione del “Capro Sociale Espiatorio Immigrato Clandestino”. Dipingendo il migrante come nemico interno, per ricompattare collettivamente gli italiani, intorno alla figura “bonapartista" di Berlusconi, "primo comandante" e salvatore del “popolo” dall’ “invasione straniera”.
Creare un “capro sociale espiatorio” e soprattutto tenerlo costantemente vivo, istituzionalizzando una situazione di allarme, introduce un elemento di controllo sociale molto forte. E di semplificazione delle attività di polizia (preventive e repressive). In prospettiva il rischio più grosso per il cittadino è quello di perdere la propria libertà, magari in quanto “non denunciante” o “amico” di " immigrati clandestini pericolosi"...
Il pericolo principale è quello della definitiva istituzionalizzazione di un clima da barbara “guerra civile” nei riguardi dello “straniero”, rappresentato come potenzialmente pericoloso.
Di qui la nostra stanchezza ricordata all’ inizio del post. Nessuno ti ascolta. Compreso lo schieramento di centrosinistra, che in due anni di governo non ha aperto né chiuso ai migranti: ha semplicemente guardato dall’altra parte… E ora grida al fascismo…
Sotto questo aspetto la “destra nuova” di Fini che si vanta di essere libertaria, perché non ha votato contro un ddl che libertario non è? Tuttavia se volesse, potrebbe farlo cadere al Senato...
Infatti che c’è di meno libertario di un ddl che trasforma in reato la libertà di movimento, vero presupposto di ogni altra libertà ?
Carlo Gambescia

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