giovedì 20 agosto 2015

La decapitazione di Khaled Asaad,  capo archeologo   dei musei di Palmira
Battaglia di civiltà



Non abbiamo mai amato il  retorico, spesso furbo,   richiamo a questa o quella “battaglia di civiltà”, nel nome della superiorità di una civiltà sull'altra.  Crediamo invece fermamente  nel valore  del relativo e della possibilità di comparare, di scegliere, premiando e preservando la diversità  e il valore storicamente unico delle differenti civiltà.
Ora, però,  sono in gioco, non solo  i valori di relatività, libertà e tolleranza che caratterizzano  la “nostra” di civiltà,  ma la possibilità stessa  di "fare arte",  e quindi "civiltà",  liberamente.  Lo Stato Islamico e le varie correnti fondamentaliste non solo non ammettono  la diversità e la possibilità di scelta, ma sono contro ogni forma di retaggio storico-culturale "differente" e di manifestazione artistica che non sia in linea con le tradizioni islamiste.  E mettono in pratica… Purtroppo.
La decapitazione  di un mite studioso, Khaled Asaad, macchiatosi della "gravissima  colpa" di essere stato  direttore del polo museale  di  Palmira (*)  e la sistematica distruzione a colpi di piccone di statue e monumenti,  provano che  non c’è possibilità di mediazione.  Siamo davanti a nemici che non solo  ci indicano come tali, e come tali vogliono distruggerci, ma che mirano a colpire le basi stesse di ogni vita culturale.  Nemici ben peggiori dei nazionalsocialisti, i quali in pubblico denunciavano  l’ “arte degenerata” per poi goderne in privato… Il che,  ovviamente, non implica alcuna riabilitazione di Hitler, ma serve solo a fornire la misura “scalare” del pericolo che corrono tutti coloro che si riconoscono, occidentali e non, nei valori di libertà, a cominciare da quella artistica, da sempre fondamento di qualsiasi sviluppo sociale e politico.  Valori che vanno difesi.  Ad ogni costo.              

Carlo Gambescia

2 commenti:

  1. D'accordo, ci mancherebbe. Bisognerebbe aver chiaro anche, però, che far passare una "merda" o un tubo di ferro come opere d'arte, la così detta Arte Moderna, è anch'essa una degenrazione, certamente incruenta, ma non indolore. Poi ogni civiltà ha il diritto di suicidarsi. E' già accaduto e accadrà ancora.
    armando

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