Il momento politico è molto interessante. Pericoloso ma interessante.
Pericoloso, perché la destra neofascista capeggiata da Giorgia Meloni si sta mostrando, cosa non nuova per gli addetti ai lavori, per quel che è: neofascista”, se non addirittura neonazista. Quindi pericolosa per le nostre libertà. Con nazisti e fascisti non si scherza mai. Il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Interessante, per le fiacche reazioni degli “antifascisti”. Questa ipnotica ritrosia ad attaccare a fondo il nemico, rischia di provare ancora una volta, che il potere di chi vince si costruisce sulla mancanza di fede in se stessa della vittima prescelta. Insomma è quasi sempre una specie di regalo degli sconfitti ai vincitori: dal basso Impero romano alla Repubblica di Weimar.
Come abbiamo scritto più volte, Giorgia Meloni non è un nemico da sottovalutare (nemico e non avversario, perché Fratelli d’Italia è nemico del sistema liberal-democratico, non un normale avversario interno). Giorgia Meloni è machiavellica, nel senso di rapportare sempre i mezzi ai fini disponibili: ad esempio ora le conviene mostrarsi filo-occidentale, ma una volta eletto Trump e cambiati gli equilibri in Europa, si sgancerà con lo stesso permesso del magnate americano. Inoltre Giorgia Meloni conosce le tecniche argomentative e di comunicazione politica meglio di qualsiasi altro leader in circolazione. E’ una straordinaria manipolatrice.
A quest’ultimo proposito la sua gestione del caso esploso in seguito all’inchiesta di Fanpage sulle radici nazifasciste di Fratelli d’Italia è esemplare. Da manuale di scienza della comunicazione politica. Giorgia Meloni rovescia l’onere della prova. Sono i giornalisti di Fanpage che, dopo aver commesso un presunto reato, ficcando il naso nella privacy, per così dire, di Fratelli d’Italia, devono provare la loro innocenza.
Insomma, il mondo al contrario ( e qui si pensi anche al successo, fin dal titolo, del libro del generale Vannacci). Ecco cosa significa saper usare la comunicazione politica: rovesciare la realtà delle cose, accusando l’avversario di averle rovesciare per primo. Trasformarsi da carnefici in vittime. E ricevere così tanti voti
In una situazione normale le tesi della Meloni farebbero sorridere. Però qui siamo davanti all’enorme potenza di una manipolazione di massa (si dia un’occhiata alle prime pagine di oggi, che quasi ignorano il caso, per non parlare dei Tg pubblici e di Mediaset), che consente al re, con i presunti abiti d nuovi, di girare nudo, senza che nessuno apra la bocca.
Insomma c’è poco da sorridere – qui la pericolosità e l’anormalità del momento – dinanzi a una passività che non riguarda più solo i cittadini (come dicevamo ieri *). Perché un atteggiamento politico così remissivo verso Fratelli d’Italia, un partito che non ha mai fatto i conti con il nazifascismo?
Sulle basi dell’inchiesta di Fanpage, che prova comportamenti ideologici gravissimi, radicati ed estremi, il governo si dovrebbe dimettere. O comunque, ecco il ruolo di una vera opposizione, andrebbe costretto a dimettersi. E per indegnità politica, Parliamo ovviamente di una pressione morale. Come può una forza nazifascista rappresentare la liberal-democrazia, risorta dalla sconfitta nel nazifascismo nel 1945, in Italia, in Europa e in Occidente?
E invece? Le opposizioni o tacciono o accettano di discutere di “cattivo” giornalismo investigativo, della “privacy violata” di Fratelli d’Italia. Siamo al punto che è Giorgia Meloni a chiedere l’intervento di Mattarella. Invece delle opposizioni.
Insomma, per dirla fuori dai denti, mentre è in gioco il futuro dell’Italia, e della libertà degli italiani, si discute di diritto alla privacy, dimenticando o fingendo di dimenticare che – regola numero uno delle liberal-democrazie – un partito, proprio perché tale, non può non essere una casa di vetro. Senza segreti per nessuno. Parliamo di un attore pubblico non di un attore privato.
La sinistra legata a un antifascismo, al quale nei comportamenti sembra non credere più, lascia che Giorgia Meloni passi per vittima. E lucri politicamente sul fatto.
Si dirà, cosa fare allora? Si può decretare lo scioglimento di un partito che ha preso milioni di voti? E che governa l’Italia? Evidentemente no. Però la machiavellica Giorgia Meloni andrebbe messa sotto pressione. Morale, come detto. Come? Farla cadere sotto i colpi di un’opposizione che ad esempio esca dal Parlamento, evocando dinanzi al mondo la nudità del Re nazifascista. Insomma, occorre un nuovo Aventino.
L’altro Aventino finì male. Mussolini fece decretare la decadenza dei parlamentati aventiniani. Pertanto c’è il rischio, che Giorgia Meloni possa levarsi la maschera e giocare una carta del genere, addirittura con la complicità delle istituzioni. Oppure, cedere e dimettersi per andare tutti a nuove elezioni. Che non è detto si risolvano con un vittoria della forze liberal-democratiche e antifasciste. Il rischio che il vittimismo meloniano, paghi politicamente è enorme. Perè guai a restare con le mani in mano.
Ecco perché dicevamo che il momento è pericoloso e interessante. L’opposizione saprà dimostrarsi forte, sicura di se stessa, e battere il nemico? Oppure consegnerà l’Italia a Giorgia Meloni, discutendo di privacy e altre stupidaggini del genere?
Carlo Gambescia
(*) Qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2024/06/fanpage-e-il-golia-fascista.html .
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