lunedì 1 agosto 2016

Arma dei Carabinieri (*) 
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2016, lunedì 1 agosto, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 31/07/2016, ore 08.22, presso l’Arcivescovato di Cracovia, ul. Franciszkanska 3, Polonia , una conversazione intercorsa tra S.S. SANCHO I e MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL, suo terzo segretario. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


S.S. SANCHO I: “Hai visto quanti ragazzi? Che entusiasmo, che freschezza!”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Visto come rispondono? Quando gli ho detto, ‘Abbiate il coraggio di insegnarci a noi, abbiate il coraggio di insegnarci a noi che è più facile costruire ponti che innalzare muri!’ un’ovazione, un boato!”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “E’ piaciuto tantissimo, questo passaggio: ‘E tutti insieme chiediamo che esigiate da noi di percorrere le strade della fraternità. Che siate voi i nostri accusatori, se noi scegliamo la vita dei muri, la vita dell’inimicizia, la via della guerra.’ Chi me l’ha scritto? Me l’hai scritto tu?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: [pausa]: “Be’? Juan, mi ascolti?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Sì, Santità. [pausa] Mi perdoni, Santità, m’ero distratto. Le chiedo scusa. No, non l’ho scritto io il Suo discorso.”
S.S. SANCHO I: “Non ti piace?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Avanti. Parla liberamente.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL [pausa]: “No, Santità. Non mi piace.”
S.S. SANCHO I: “E perché mai? Non hai visto che successo?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Ho visto, Santità, ho visto.”
S.S. SANCHO I: “E allora?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “Perdoni, Santità: successo facile. Un adulto, un padre che dice a un giovane, ‘insegnami tu, accusami tu’…il successo è garantito. Troppo facile.”
S.S. SANCHO I: “L’umiltà, Juan! L’umiltà cristiana! [pausa] Cosa fai in ginocchio?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL: “La prego di perdonarmi Santità, non spetta a me criticarLa. Perdoni la mia superbia.”
S.S. SANCHO I: “Su, su, tirati su. Dimmi quel che pensi. Sei un giovane anche tu, no? E allora insegnami.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL  [si rialza] : “Il Suo…il dovere della Chiesa, Santità, è insegnare. Se non insegna la Chiesa, chi lo farà?”
S.S. SANCHO I: “Il dovere della Chiesa è amare, Juan. “
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Il dovere della Chiesa è accogliere. Accogliere tutti, Juan.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Siamo pastori, Juan, non professori.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Sei mai stato parroco, Juan?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “No, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Professore?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità. Alla Universidad Catòlica di San Antonio de Murcia.”
S.S. SANCHO I: “Ecco, lo immaginavo. Ti manca l’esperienza pastorale.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “San Antonio de Murcia…[pausa] Mi diceva giusto ieri l’Arcivescovo Monsalve Mejia…conosci?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità. Arcidiocesi di Cali.”
S.S. SANCHO I: “Colombia, bravo. Mi diceva monsignor Mejia, che è morto in odore di santità il parroco della chiesa di San Antonio. Una chiesetta appollaiata su un picco, a cinquemila metri di altitudine…un nido d’aquila, a tu per tu col cielo. Tu soffri di vertigini, Juan?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “No, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Pressione alta?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “No, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Allora siamo d’accordo.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “I tuoi parrocchiani saranno molto diversi da te, Juan. Non ci sono professori, lassù. Ma dobbiamo imparare a convivere nella diversità, nel dialogo, nel condividere la multiculturalità non come una minaccia ma come un’opportunità. Giusto?”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Portati gli scarponi e qualche maglione ben caldo, mi raccomando: che lassù fa freschetto anche d’estate.”
MONS. JUAN VENTURA Y PASCUAL : “Sì, Santità.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.o  Osvaldo Spengler

P.S.  Cari amici lettori arrivederci all'inizio di settembre. Buone Vacanze!
                                                                                              Roberto Spengler Buffagni 

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...




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