sabato 9 luglio 2016

Edoardo Albinati vince  la settantesima edizione del  Premio Strega
 Sputare sulla borghesia



Edoardo Albinati ha vinto il Premio Strega con un romanzo antiborghese (La scuola cattolica). Romanzo, noioso e scontato: al netto delle piatte osservazioni vernacolari e dei  luoghi comuni  sulle pippe adolescenziali,   le 1294 pagine  ruotano  intorno alla solita frattura  tra l’apparire e l’essere che viene rimproverata ai borghesi, piccoli o grandi. Dove sei Bernanos?   Sui quali, in Italia, da Moravia e Pasolini in poi,  è buona norma sputare. Con una differenza, non secondaria:  se prima -  prima della modernizzazione del Pci -  la sinistra inneggiava al popolo, oggi, come nel libro di Albinati, non si salva più nessuno. Anche il nichlismo di sinistra si è fatto liquido. Qualcuno avvisi Bauman   
L’aspetto curioso è  che in Italia, paese di borghesia debole, perché priva di tradizioni protestanti e incestuosa con i poteri pubblici,  si continua a picchiare sulla borghesia meno borghese del mondo. Tradotto: senza palle. Ci hanno rubato pure Marchionne.  Insomma,   siamo antiborghesi a comando,  senza essere passati attraverso il   grande romanzo borghese  tipo  quello di  Thomas Mann.  Parliamo di un capolavoro come I Buddenbrook, dove c’è la decadenza, ma anche l’ascesa e tutta la forza morale, diremmo eroica, di una borghesia con gli attributi.
L’altro nemico di Albinati  è  il cattolicesimo (quello del prima “chi sono io per giudicare”) : al centro antropologico del suo romanzo  c’è il San Leone  Magno,  un noto liceo privato di Roma,  frequentato dagli allora  giovani massacratori del Circeo, figli di borghesi per caso, e fascisti per nascita, specchio socio-antropologico di un quartiere, il Trieste,  sede elettiva di una borghesia stracciona dentro, ma  pronta a battersi il petto.  Genitori borghesucci  cattolici, pronti  a veicolare ai figli,  disastrosi  sensi di colpa.  E come è risaputo, in certi ambienti (di sinistra),  il sonno dei genitori baciapile, genera  figli mostri, affamati di sesso, violenza e nazismo.  Se antropologicamente  le cose fossero andate così   di  massacratori del Circeo,  il San Leone Magno ne avrebbe sfornati tanti quanti i volenterosi carnefici di Hitler.  E, al passo dell'oca,  inquadrati nelle SS di via Nomentana, avrebbero ingorgato la via Pontina.    
Albinati sembra ragionare come Lombroso. Ma come un Lombroso di nuova generazione. Lombroso era borghese, misurava e conservava i teschi di condannati e detenuti.  Albinati, antiborghese, insegna ai carcerati di Rebibbia e conserva e misura  i teschi dei borghesi. Del  quartiere Trieste.  
Carlo Gambescia 


P.S. Eraldo Affinati  è arrivato secondo con un romanzo su Don Milani. Altro eroe antiborghese. Che palle…      
                   

2 commenti:

  1. La cosiddetta classe borghese, caro Carlo, in Italia è defunta da tempo. La sua dipartita ha causato non pochi guai, soprattutto è venuto meno un certo conservatorismo, un certo gusto del bello, diciamo uno stile di vita che, con tutti i limiti, difendeva valori come fondamento della società moderna. Le classi sociali, sono per me, un male necessario, visto e considerato come è strutturato il sistema moderno. Emanciparsi dalle caste, non sempre ha portato risultati incoraggianti, ma tant'è. I borghesi, quando il lezzo ideologico socialcomunista, le chincaglierie retoriche di una certa classe politica che strizzava l'occhio a sinistra, si sono adeguati, pensavano, sbagliando, che un mutamento di paradigma fosse cosa buona e saggia. Ecco, seguire ogni tipo di moda, rincorrere il progresso in ogni ambito, comporta l'alienazione, la perdita di centro. Il radicalismo liberal è la nuova frontiera che avanza inesorabilmente. La guida dell'agire non è il principio o un sistema valoriale stabile, bensì l'anomia, i senzapatria e i senzacentro sono i nuovi profeti. Umanitarismo e relativismo, sono le colonne e il fondamento della società, che a chiacchiere è di massa, nella pratica è elitaria. Il borghese piccolo piccolo, in cui Alberto Sordi brigava per trovare un posto al figlio, tappandosi il naso e fatti i debiti scongiuri, è dirottato verso l'officina massonica, unica certezza in un mondo reso incerto proprio dai massoni. Tuttavia di fronte al male che uccide il figlio, un crimine casuale, una pallottola vagante durante una rapina; ecco, di fronte a questo male, riscopre la vendetta, che comunque la si voglia intendere. è antica, tradizionale, antiborghese. Credo che il cattolico Sordi sia andato, con la sua interpretazione, oltre l'intenzione del regista e ha svelato un'anima ancestrale, originaria. La fine della borghesia è un danno per la società attuale? No, è l'inizio della fine della società.

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  2. Grazie Angelo. Sulla crisi della borghesia sono d'accordo, con una chiosa: secondo Croce (e altri pensatori liberali, De Ruggiero ad esempio: leggila, se non l'hai già letta, la sua storia del liberalismo, opera molto concreta, ti potrebbe piacere...), doveva essere classe non classe, se vuoi - il termine di piacerà sicuramente - classe differenziata. Così non è stato. Ci salverà la cavalleria medievale? Ho i miei dubbi. Soprattutto perché, la cavalleria implica il cavallo. E oggi si va in aereo. Cavalleria intergalattica, allora? No, tutto, meno che guerre stellari...

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