Riflessioni sull’Italia al tempo del
Coronavirus
Un popolo di mendicanti che ignora la libertà
Da
cosa si capisce che un paese non ama
libertà? E che ne può fare tranquillamente a meno? “Tranquillamente” si fa per dire.
Un
primo esempio è rappresentato dai milioni di mendicanti, tutti lavoratori
autonomi, quindi in teoria liberi professionisti, spina dorsale della società liberale, che invece di protestare, chiedendo
il ritorno a una vita normale, per produrre reddito liberamente, ieri hanno
preso d’assalto il portale dell’Inps, per un piatto lenticchie… Che poi
l’Inps non sia all’altezza, non è
questione di organizzazione, ma di incapacità costitutiva di ogni burocrazia
statale, anche digitalizzata. Quindi
ragionare di come migliorare i servizi
dell’Inps significa iscriversi al Partito
Italiano dei Mendicanti (PIM), il partito di
coloro che non hanno mai capito che lo
stato non è la soluzione ma il problema. La via di salvezza, non sarà mai il
potenziamento digitale dell’Inps, ma la sua privatizzazione con il ritorno alle
casse private e autonome, su base volontaria. Questa è la vera libertà non mendicare 600 euro.
Secondo
esempio, le chiacchiere di ieri sui "bimbi a spasso" con i genitori. Qui la vera
riflessione da fare era un’altra. Quale? Interrogarsi, non sulle ragioni terapeutiche
della salute infantile o altre scemenze minori, ma sul fatto che la situazione
politica ha preso una piega che si è al punto che sono regolati per legge gli aspetti più minuti della nostra vita
sociale. E che rischia di andare sempre peggio, perché siamo nelle mani del governo
più statalista dopo quello fascista.
Il
vero problema è che
non possiamo uscire di casa, salvo nei casi previsti dalle legge. Questo è grave: si tratta di un serio affronto alla libertà individuale. Qualcosa che è al di sopra di tutto, perfino dell'epidemia. E qual è la cosa ancora più grave? Che i
cosiddetti "difensori" dei bambini al tempo del Coronavirus, non capiscano che qui è in gioco la libertà, non i rapporti padre e figlio. O, come addirittura si legge “il sano sviluppo evolutivo” del bambino. Nella Germania nazista e
nella Russia comunista i bambini, futuri soldati dell’ideologia, erano sanissimi e accuditissimi, ma non
c’era libertà. E per contro, i bambini ebrei o borghesi erano meno sani e accuditi degli altri… Questi ultimi, in Russia,
non erano mangiati, ma strappati alla famiglie, obbligati a denunciare i
genitori, per essere educati o rieducati
ai sani valori del comunismo. Ripetiamo, in Italia - eppure abbiamo assaggiato la frusta del regime fascista - non si
capisce che lo stato non è la soluzione ma
il problema.
E così tutti lì con la mano tesa. Ovviamente una volta girato l’angolo,
come certi mendicanti, l’italiano butta
la stampella e si mette a correre…
Carlo Gambescia