Il Ministro Boccia sulla
Fase 2
Il virus populista e il “passato
che non tornerà”
La terribile forza del
virus populista è racchiusa nella dichiarazione del Ministro Boccia per gli Affari Regionali: “Dal 4 maggio non
c’è il ritorno al passato, finché esiste il virus il passato non tornerà. La
nuova normalità prevede ancora tanta pazienza, compresa l’autocertificazione”
(*).
“Non c’è il ritorno al passato”. In questa espressione è coagulato tutto il sadismo del potere populista allo
stato puro. Una volontà di tormentare i cittadini. E di poter così dispiegare
la famigerata potenza di fuoco populista
contro il liberalismo, suo nemico
principale, puntando su stili di
vita da società chiusa, pre-liberale.
Si tratta di un tratto sadico che ha ormai contagiato
tutti i partiti, compreso quello Democratico (che pure un tempo aveva una saggia "cultura di governo"), partito al quale appartiene Boccia. Il punto è che il populista, parente
stretto del democraticismo giacobino ( o meglio “cordigliero” e “arrabbiato”), si ritiene il depositario e
difensore unico della volontà popolare.
Ma attenzione, il populismo
rinvia a una forma mentis politica che viene da lontano, quale odio puro verso il liberalismo. Se nei secoli passati, fino alle tre grandi rivoluzioni (inglese, americana, francese), i
sovrani si ritenevano depositari di un
potere assoluto di natura divina, che consentiva al monarca di ottenere l’obbedienza
dei sudditi, così oggi un potere che deriva da un’entità altrettanto
divinizzata, il popolo, consente a coloro che sono al comando di
governare in modo altrettanto assoluto
nei riguardi dei cittadini, proprio come i sovrani di un tempo
Il pericolo nasce dalla
divinizzazione del principio politico dai cui discende il potere: un tempo dio,
oggi il popolo. Ovviamente i governanti
populisti come i monarchi di un tempo, approfittano inevitabilmente del potere, in primo luogo perché la carne è debole, in secondo luogo, perché l’abuso è nella natura stessa del potere,
soprattutto quando mancano freni e contrappesi di natura liberale, o perché rimossi o perché ignorati. Il che spiega, per tornare all’oggi, il sadismo del Ministro Boccia, tanto
più gratuito quanto più il potere è assoluto.
Naturalmente, se la monarchia assoluta poteva contare sull' acquiescenza della
Chiesa (cosa di cui ha goduto, tra l’altro, anche il potere populista in questi
difficili mesi), oggi la democrazia assoluta
può contare sulla connivenza della Scienza, altra divinità riconosciuta
come un tempo la Religione.
Il ragionamento ufficiale del Ministro Boccia è semplice, ricorda
quello dei Crociati: finché Dio ce lo chiederà combatteremo i Mori. Che cosa dicono i populisti? Finché la Scienza ce lo imporrà, combatteremo il Coronavirus. Naturalmente, come allora si battagliava per
il Bene di Dio, oggi si lotta contro il Virus per il Bene del
Popolo.
L’unico rimedio
politico contro la Politica Assoluta ,
sia del sovrano, sia del populista, è rappresentato dal liberalismo, ossia, da un
sistema di libertà individuali, politiche, sociali, economiche, tutelato dalla legge e dai giudici, nel senso che le libertà individuali sono considerate come preesistenti e inattaccabili dalle
pretese sadiche come abbiamo visto,
di un potere divinizzato o
dall’alto (dio) o dal basso (il popolo).
A differenza del credo politico divinizzato, non è assolutamente
necessario divinizzare le libertà individuali, perché fanno parte, come
mostrano la storia, la sociologia, l’antropologia e perfino la biologia, del
bagaglio umano. Senza la libertà, uomini
e società appassiscono: l’intera storia umana può essere interpretata come un
conflitto tra il potere e l’individuo, anche quando l’uno e l’altro non furono consapevoli né del
conflitto stesso né della divinizzazione del potere.
Il liberalismo, sorta di esperimento storico, senza che nessuno lo ritenesse tale, per la prima
volta nella storia umana ha posto consapevolmente il grandissimo problema della
libertà umana dinanzi al potere. Di
qui le rivolte contro la
ragione liberale, un tempo dei monarchi
assoluti, che temevano di essere privati
del potere, oggi dei populisti assoluti, ansiosi di esercitare il potere nel nome del popolo. Naturalmente il fenomeno totalitario (dal
fascismo al nazismo e comunismo fino al fondamentalismo religioso) è basato sulla divinizzazione di entità collettive
(stato, razza, comunità di fede).
Come si può capire il liberalismo, vera e propria isola felice
della storia, "emersa" da pochi secoli,
ha sempre avuto tanti nemici. Il populismo non è perciò che l' epigono, forse il più
pericoloso, di una serie di
ideologie antiliberali.
Purtroppo, come evidenziano le parole di Boccia, l’uso politico dell' epidemia di Coronavirus,
per giunta prolungato nel tempo, da
parte di un governo populista, non contrastato da un’ opposizione, altrettanto populista, rischia di sommergere come una gigantesca onda
oceanica, e da tutti i lati, la piccola
striscia di terra liberale.
E, purtroppo, come mostra Pitirim
Sorokin (**), in un saggio sul rapporto tra emergenze e totalitarismo, la
salvezza dell’isola liberale potrebbe
addirittura non dipendere più da noi.
Carlo Gambescia
(**) Il saggio sorokiniano (L’emergenza
totalitaria: cause e fluttuazioni) può essere scaricato gratuitamente insieme
al numero 8 di “Linea settimanale” qui: linea.altervista.org/blog/