Canta che ti passa…
Una Piazza Venezia Canora
Il
Parlamento è praticamente chiuso, la democrazia rappresentativa sospesa. E gli
italiani che fanno? Cantano. A breve non si potrà uscire di casa senza la carta di polizia. E gli italiani che
fanno? Cantano. Fuori di casa, quei pochi che si incontrano, si guardano in cagnesco,
socialità zero, però gli italiani cantano. Tutti insieme, secondo la retorica sovranista del nascente Virusregime, ma separati in casa.Non
sappiamo quanti ieri sera fossero alla finestra e al balcone.Ma il giornalismo Virusembedded oggi
pompa la notizia, come un atto di consenso
al Virusregime populista.
Il
canto - insieme alla poesia - è forse una delle espressioni più nobili e belle della creatività umana. Non lo è però quando è contro qualcuno o qualcosa,
quando viene usato come un’arma. Anche contro un virus.
Il
canto del soldato, prima di andare a morire, è sempre disperato e serve per darsi coraggio.
E ieri sera gli italiani hanno cercato di darsi coraggio, in ordine sparso,
come sanno fare bene da secoli, contro un nemico che prima di essere nell’aria,
è dentro gli italiani stessi. E si
chiama, per farla breve, “Si salvi chi può!”.
Alcuni
oggi hanno scritto che questa volta al
balcone si sono affacciati gli italiani. E cosa è cambiato?
Stessa retorica, stessi stracci, non ci sono i teschi ma le bandiere
arcobaleno. Chiare scelte di parte politica. E il tricolore, come durante il fascismo, è speso in favore di un Governo autoritario. Detto altrimenti: chiunque rifiuti di affacciarsi può essere retrocesso a nemico
del popolo. "Può essere", per ora...
Una
gigantesca Piazza Venezia al contrario. Ma sempre Piazza Venezia. A quando un Piazzale Loreto al contrario? Non osiamo immaginarlo...
Carlo Gambescia