Roma, da Virginia Raggi a Matteo Salvini
Dal nulla-nulla
al nulla-strutturato
Con
l’occupazione militare del Palazzo dei
Congressi all’Eur e con il consueto repertorio di stupidaggini, Salvini
purtroppo si appresta a conquistare il
Campidoglio.
Troverà un candidato qualsiasi, un suo ventriloquo che come il Nerone di Petrolini prometterà di far tornare Roma "più bella e più superba che pria"… E i romani cadranno nella trappola...
Troverà un candidato qualsiasi, un suo ventriloquo che come il Nerone di Petrolini prometterà di far tornare Roma "più bella e più superba che pria"… E i romani cadranno nella trappola...
In
realtà, la scelta è tra il nulla-nulla e il nulla-strutturato. Da una parte c’è il nulla-nulla rappresentato
dall’immobilismo sotto vuoto della giunta Raggi, dall’altra il nulla-strutturato delle sparate acchiappavoti di Salvini. Insomma, due nullismi populisti inconcludenti.
Dicevamo
nulla-strutturato… In che senso? Per capire,
cosa potremmo aspettarci se alle prossime comunali dovesse vincere la Lega , si presti attenzione al modo di fare campagna
elettorale di Salvini, anzi politica tout court. Ad esempio, ieri all’Eur ha parlato dell’interruzione di
gravidanza. Tema a prima vista, non di
attinenza locale. Però quel che qui interessa sottolineare è il
genere di retorica e il tipo di argomentazione usati da Salvini. Si legga qui:
«L'aborto
“è una scelta che spetta solo alla donna, alla coscienza, alla libertà di scelta della donna,
semplicemente ritengo che arrivare alla quinta,
sesta, settima interruzione di gravidanza, come molti medici mi hanno segnalato,
non faccia bene alla salute e meriti
una riflessione”. In una diretta su Facebook il leader della Lega ribadisce
la sua posizione e quella del suo partito dopo le polemiche sollevate dalle
dichiarazioni rilasciate all'evento 'Roma torna Capitale' all'Eur […]- “Io non
sono nessuno per dare lezioni di morale - sostiene - mi sono permesso di dire
che evidentemente c'è un tema culturale da affrontare se qualcuno abusa di
un'operazione che fa male alla salute. Figurati se Salvini si mette contro
l'aborto o il divorzio, sono l'ultimo che può dare lezioni, ma raccolgo il
grido d'allarme che arriva da tanti pronto soccorso, ospedali, consultori, che
chiedono di fare il possibile per tutelare la vita". La precisazione
arriva dopo le dichiarazioni dal palco della manifestazione dell'Eur a Roma,
dove aveva parlato di donne che sono andate “sei volte al pronto soccorso
per l'aborto”, puntando il dito contro l'affollamento dei pronto soccorso
anche da parte di chi chiede l'interruzione di gravidanza. “Non mi spetta
giudicare, è giusto che sia la donna a scegliere, ma non puoi arrivare a
prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile per
il 2020”
».
Decriptiamo. La storia delle donne al Pronto Soccorso per abortire è una leggenda
metropolitana o comunque, se vera, non
nei termini dell’affollamento evocati da Salvini, addirittura tali da minacciare il
sistema sanitario nazionale. Quanto alle “sei volte”, è solo un modo per attaccare l’interruzione di gravidanza, tirando il sasso del caso limite, per poi nascondere la manina…
Dal
punto di vista retorico la forma privilegiata da Salvini è quella dell’iperbole: del
tipo gli aborti sono arrivati alle stelle… Mentre sul piano argomentativo il leader
leghista ricorre invece al classico argumentum ad hominem: una donna che abortisce
sei volte è una donnaccia indegna di essere creduta e aiutata…
Ecco
perché parliamo di "nulla-strutturato", ossia di nulla strutturato, fitto fitto, di menzogne, o meglio di "casi limite", elevati a "norma statistica": mezze verità (o meglio un
quarto di verità) presentate come
verità “intere”. Una “tecnica” disinformativa che Salvini usa sempre e da sempre. Non
importa dove si trovi, a Milano, Roma, Cerignola, Pordenone.
Riassumendo: il
nullismo della “Sindaca” Raggi è frutto
di totale impreparazione, mancano i fondamentali del ragionamento; il nullismo
di Salvini invece è strutturato di mezzi ragionamenti. Di qui però la comune
improvvisazione, sicché gli uni e gli altri possono causare solo danni.
Come
si può capire, Roma rischia, comunque vadano le cose, di sprofondare nel nulla. Naturalmente,
non si sprofonda nel nulla da soli. I romani sembra infatti abbiano perso la testa
per Matteo Salvini, come prima per Virginia Raggi.
Carlo Gambescia