Scenari del dopo
voto
Bersani apre a
Grillo? Poveri noi…
Non sappiamo quale
sarà l’esito dell’apertura a Grillo di Bersani, il grande sconfitto di
queste elezioni. Apertura - crediamo - rivolta a puntellare non
tanto l’Italia, quanto la sua pericolante segreteria e le improbabili sorti di
un governo di minoranza al Senato, appeso al sostegno di un partito, come
M5S, portatore di una bizzarra visione della
società italiana. O per dirla meno elegantemente, di
un'immagine, nella peggiore delle ipotesi paranoica,
nella migliore satirica e superficiale.
Perciò diciamo
subito che il tatticismo bersaniano non promette nulla di buono. E rischia di
far perdere altro tempo prezioso all’Italia.
Grillo, l’oggetto
dei desideri del segretario Pd, non ha per ora alcun interesse a governare.
Anzi, avrebbe tutto da guadagnare da nuove elezioni sull’onda emotiva di uno
sfascio provocato proprio da inopportuni tatticismi alla Franz von Papen…
Bersani gioca con il fuoco.
A fronte di una
crisi economica seria, si deve rispondere, come in guerra, con un governo di
unità nazionale, quindi un governo politico per eccellenza, capace, per
usare un pizzico di retorica, di reggere le sorti della
"patria" fino alla "vittoria". Lo si chiami
"governissimo" o altro, non importa il nome della cosa. Quel
che conta è
il riuscire muoversi all'interno del
quadro politico europeo in modo unitario e serio. Perché -
piaccia o meno - fuori dall'Ue non c'è salvezza. Per quale ragione,
allora, alimentare negli italiani un controproducente
anti-europeismo?
A Grillo, infine, la scelta di appoggiare il "governissimo", anche dall'esterno (in fondo, ciò che vale per il governo di centrosinistra o per il "modello Sicilia", potrebbe valere anche per il governo di unità nazionale...). Oppure di combatterlo, in chiave paranoica o satirica, assumendosi gravissime responsabilità storiche.
A Grillo, infine, la scelta di appoggiare il "governissimo", anche dall'esterno (in fondo, ciò che vale per il governo di centrosinistra o per il "modello Sicilia", potrebbe valere anche per il governo di unità nazionale...). Oppure di combatterlo, in chiave paranoica o satirica, assumendosi gravissime responsabilità storiche.
Perché arrivare al
governo di unità nazionale, obtorto collo sprecando altro
tempo in inutili risse? Con lo spread alle stelle e il debito
pubblico fuori controllo?
Berlusconi sembra
disponibile. Perché non metterlo alla prova?
Carlo Gambescia
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