Gentile donna
Mestizia,
giunge notizia anche
Qui dello scandalo bancario nato a Siena. Al tempo in cui anch’io, come Lei, mi
trovavo a passare di Là, ne nacque uno, non meno grave e molto simile, a Roma.
Vi fui coinvolto anch’io. Risultarono aver attinto denaro, per sé e per altri,
alle casse della banca, dal 1875 al 1892: cinque Presidenti del Consiglio,
precisamente io (per sessantamila lire, impiegate ad usi politici e non
personali), Crispi, Rudinì, Cairoli e Depretis; 6 ministri; 53 deputati di
tutti i settori della Camera; 35 funzionari delle alte gerarchie statali; 42
giornalisti della capitale e del resto della penisola; 71 dirigenti di banche
grandi e piccole. Il governatore Bernardo Tanlongo e il cassiere barone
Lazzaroni, con tutta la dirigenza dell’istituto (allora anche di emissione),
furono assolti dalla magistratura. Lo scandalo della Banca Romana, perché
com’Ella avrà compreso ad esso alludo, parve insomma finire nel nulla. Segnalo
però alla Sua attenzione e a quella dei nostri compatrioti di Là un fatto
concomitante. Negli anni seguenti, quindici milioni di italiani emigrarono a
cercare pane e fortuna al di là degli oceani e dei monti, e con le loro rimesse
dall’estero sostennero il corso dei titoli di Stato italiani, mentre in Italia
la disoccupazione, la denutrizione, le tasse feroci provocavano epidemie di
pellagra e disperate rivolte. Per aver ammazzato con i cannoni caricati a mitraglia
un centinaio di milanesi che protestavano contro il rincaro del pane, Fiorenzo
Bava-Beccaris ricevette il 5 giugno 1898 dal re Umberto I la Gran Croce dell'Ordine
militare di Savoia, e il 16 giugno 1898 fu insignito del laticlavio. Furono le
ruberie e l’impunità dei colpevoli a provocare la miseria, l’emigrazione, la
violenza e la crudeltà? Non so, ma per quel che la mia esperienza di statista
m’ha insegnato, non credo. Tra miseria e violenza delle plebi da un canto,
corruzione e cieca crudeltà dei dirigenti dall’altro non v’è rapporto se non
casuale, di fortuita coincidenza? Da quando mi trovo Qui, so per certo la
risposta: ma purtroppo, m’è fatto espresso divieto di rivelarla a voi di Là.
M’è tuttavia permesso trasmetterLe un ammonimento: eccolo.
Gi.Gio.42-28
Gentile Gi.Gio
42-28,
molto interessante
questa serie TV in costume alla quale Lei sembra collaborare. Storia + fantasy,
politica + soprannaturale? Innovativo! Questo supercattivo Bava–Beccaris è un
gran personaggio che mi ricorda un po’ Geiar. Chi lo interpreta? E il buono chi
è? Forse Lei? Ci tenga al corrente.
* * *
Egregia donna
Mestizia,
sono Mr. X,
personalità eminente al di fuori del giro dei partiti politici e prossimo
Presidente della Repubblica italiana. La presente circolare per informare Lei e
i Suoi colleghi dei media, rete compresa, che in concomitanza alla mia elezione
il reato di vilipendio del Capo dello Stato sarà modificato in senso
retroattivo. Uomo/donna avvisato/a…
Mr. X 2013
Egregio Mr. X 2013,
…mezzo/a salvato/a.
RingraziandoLa della preziosa notificazione, porgo distinti ossequi.
* * *
Gentile Sorella
Mestizia,
sono Ms. X,
personalità eminente al di fuori del giro dei partiti politici e prossima prima
Donna Presidente della Repubblica italiana. La presente circolare per informare
Lei e le Sue colleghe dei media, rete compresa, che in concomitanza alla mia
elezione il reato di vilipendio della Capa dello Stato sarà modificato in senso
retroattivo. Un punto dato a tempo…
Ms. X 2013
Illustre Sorella
Maggiore Ms. X,
…ne salva cento. In
quanto donna, La ringrazio e La ossequio di cuore.
Roberto Buffagni è
un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista, musiche di
Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli.
Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del
Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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