un fulmine e cinque tesi
Fonte Ansa: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2013/02/12/Papa-foto-simbolo-giornata-spiegata-autore_8232764.html |
Ringraziamo tutti i commentatori di ieri, compresi i non pochi lettori che ci hanno contattato in privato. Ovviamente,
il post di ieri, scritto a caldo, non aveva e non ha alcuna pretesa di
fornire risposte esaustive. Abbiamo indicato alcune possibili
conseguenze sociologiche del grande rifiuto di Benedetto XVI,
delineando nella chiusa un quadro a tinte
forse troppo fosche. Nessuno è perfetto... Anche se non può non
stupire la successione degli eventi, come mostra
l’inquietante fulmine caduto ieri pomeriggio sulla cupola della
Basilica di San Pietro a poche ore dalle "dimissioni" del
Papa. Il buon Pareto, ne riderebbe, rimproverandoci un eccesso di
"istinto combinatorio" (associare fantasticamente fatti
molto diversi e lontani fra di loro)...
Perciò gli chiediamo
scusa. E in che modo? Proseguendo nel nostro lavoro di
"positivi" sociologi della conoscenza. Oggi desideriamo
fornire ai lettori una mappa delle tesi mediatiche sulle ragioni
della rinuncia di Benedetto XVI. Non faremo nomi, né entreremo nel merito,
saranno poi i lettori a scoprire le reali triangolazioni mediatiche,
dibattendo, se vorranno, sul valore dei contenuti delle diverse
intepretazioni.
Diciamo che le tesi
principali, ridotte all’osso, sono cinque: 1’
apocalittica (
"È la fine! dietro la rinuncia c’è l’Anticristo"); la
provvidenzialista (
"Nessuna paura! il Signore vede e provvede"); la
dietrologica (
"Siamo alle solite… il Papa si è dimesso per un intrigo vaticano"); la
democratico-riformista (
"Evviva! Le dimissioni possono facilitare la democratizzazione della
Chiesa"), l’umanistica ("Silenzio e rispetto! Siamo
davanti alla dolorosa scelta di un Papa malato, vulnerabile come tutti gli
uomini").
La tesi apocalittica dilaga tra antimodernisti e
tradizionalisti; la provvidenzialista, o normalizzatrice,
tra i cattolici integrati (stampa varia, parrocchie,
associazioni) e nel milieu vaticano, fino a lambire
(forse) il Papa; la dietrologica è trasversalmente
condivisa dalla cosiddetta scuola del sospetto che ha numerosi adepti a
destra e sinistra; la democratico-riformista tra i cattolici movimentisti, la
sinistra liberal, post-marxista e addirittura atea; l'umanistica tra cattolici liberali,
studiosi e accademici di grande serietà, nonché alcuni snob con la
coda di paglia.
Ogni lettore valuti bene e
poi, eventualmente, scelga la propria. E soprattutto - nonostante Pareto -
faccia attenzione ai fulmini
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