Politica e conti correnti
Le bugie di Salvini
A
proposito del Mes, Salvini con il solito cinico tempismo ha chiamato in causa i conti correnti
dei cittadini. Se passa il “pacchetto”, si legge, l’Unione Europea alla prima occasione si approprierà dei risparmi degli italiani.
Si tratta di pseudo-ragionamento che introduce un rapporto di causa-effetto tra i parametri per ottenere - per ottenere, attenzione... - da parte delle banche italiane un prestito europeo e il fallimento della banche stesse.
Fallimento, dovuto al rifiuto del credito in caso di inosservanza dei parametri. Un crollo verticale del tessuto bancario che, secondo Salvini, provocherebbe in automatico lo svuotamento dei conti correnti, bloccati e ripuliti proprio in virtù delle regole del Mes. E da chi? Da un' Europa affamata di recuperare crediti, in realtà non ancora erogati o tutt'al più evocati. E che quindi, non essendo esigibili, esistono solo nel cervello di Salvini.
Si tratta di pseudo-ragionamento che introduce un rapporto di causa-effetto tra i parametri per ottenere - per ottenere, attenzione... - da parte delle banche italiane un prestito europeo e il fallimento della banche stesse.
Fallimento, dovuto al rifiuto del credito in caso di inosservanza dei parametri. Un crollo verticale del tessuto bancario che, secondo Salvini, provocherebbe in automatico lo svuotamento dei conti correnti, bloccati e ripuliti proprio in virtù delle regole del Mes. E da chi? Da un' Europa affamata di recuperare crediti, in realtà non ancora erogati o tutt'al più evocati. E che quindi, non essendo esigibili, esistono solo nel cervello di Salvini.
Classico esempio di tautologia economica. Per capirsi: è vero che a ogni credito corrisponde un debito e viceversa, però per essere tale un credito deve essere posto in essere. Idem, un debito. Il “pacchetto” implica dei parametri, ad esempio sulla natura
dei portafogli dei crediti e debiti bancari, ma non è assolutamente obbligatorio
per le banche italiane ricorrervi, mettendosi in fila - semplifichiamo - per ottenere un prestito. Basta tenere in ordine la casa: fare buona finanza pubblica e privata. E soprattutto, non comprare voti, usando le banche, e in più in generale il sistema creditizio, come bancomat politici.
Cosa
che personaggi come Salvini, cinicamente assuefatti a scambiare voti contro spesa pubblica, non
sognano neppure lontanamente di fare. Il che spiega il miserabile terrorismo elettorale (“Vi
svuotano i conti correnti") per guadagnare un pugno di voti imbrogliando elettori che a dire il vero sembra non aspettino altro. Ma questa è un'altra storia...
Ovviamente, Salvini si guarda bene dal riferire agli elettori che cosa accadrebbe se l’Italia
uscisse dall' Unione Europea, e in particolare dalla
sfera protetta dell’ Euro. La Nuova Lira subirebbe la stessa sorte del Marco di
Weimar. L’assalto ai conti correnti sarebbe poca cosa rispetto al crollo
generalizzato dell’economia italiana. I
lettori ricordino il famoso Piano B di Savona e accoliti sovranisti, che prevedeva, in caso di ritorno alla Lira,
da effettuare proditoriamente nel fine settimana, la successiva chiusura delle banche. Finché, si leggeva, la situazione non si stabilizzerà. Cioè a tempo indefinito.
Facciamo
anche noi terrorismo? Chi scrive non
cerca voti. Riferisce solo nudi fatti. O comunque si limita semplicemente a
smascherare le bugie di un pericoloso demagogo, come Salvini, che
usa la paura per agguantare il potere in
un’Italia in cerca di uomini forti, come tristemente conferma l’ultimo rapporto del Censis.
Siamo messi proprio male. Buona settimana a
tutti.