Dei nostri marò si parla sempre meno. E
allora ne parliamo noi. Oggi ne scrive l'amico Carlo
Pompei che, tra l'altro, ci regala - in coda al
post - una caustica
"fotovignetta" . Buona lettura. (C.G.)
Marò: sorte non fa
più rima con morte
di Carlo Pompei
Le autorità indiane
hanno rassicurato il capo dello stato che i nostri militari, qualora giudicati
colpevoli, ma sembra scontato, non saranno giustiziati.
Le operazioni di
polizia marittima nelle acque extraterritoriali non hanno niente in comune con
le "missioni di pace", tranne che sono anche esse gestite con le
famigerate regole di ingaggio. Queste ultime sono sempre avvolte in un alone di
mistero insieme ad altre informazioni. Vediamo quali.
La
petroliera con i militari italiani a bordo aveva
una posizione Gps quando ha affiancato il peschereccio?
Probabilmente sì, ma
allora perché è così difficile stabilire la competenza giurisdizionale? A causa
della differenza di valutazione dei confini tra Stati?
Questo problema non
riguarda il fatto specifico, ma è competenza delle diplomazie e va discusso in
altra sede.
In ogni caso:
se erano fuori,
questione risolta, almeno dal punto di vista della giurisdizione; per il
giudizio nel merito si rimanda alle regole di ingaggio e loro applicazione nei
singoli casi contemplati che comprenderanno anche quello in questione in parte
o in toto;
Se erano dentro,
perché la petroliera, presidiata dai militari italiani, era
nelle acque territoriali indiane?
Esaminiamo tre casi
possibili:
- Invitati ad
entrare dalle autorità indiane per aiuto in un'operazione.
- Spontaneamente e
senza autorizzazione.
- Costretti dalla
Marina militare indiana.
Tolto il primo caso,
escluso a priori dalle parti, negli altri due si apre un incidente diplomatico,
trattandosi o di invasione o di sequestro, che può risolversi pacificamente o
sfociare in una dichiarazione di guerra.
Come possiamo
constatare, con rispetto parlando dei pescatori morti, la questione va oltre le
loro vite e le responsabilità soggettive dei due marò.
Su tutto grava
l'ombra delle forniture militari, ancora da provare, ma che spiegherebbe la
gestione imbranata del nostro governo.
La storia ci insegna
che quando un caso apparentemente semplice si complica c'è sempre una
spiegazione non divulgabile.
Carlo Pompei
E ora, dal serio al (si fa per dire) faceto...
Carlo Pompei, classe
1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere,
cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica,
impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed…
ebanisteria “entry level”.
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