venerdì 12 aprile 2013


Dei nostri marò  si parla sempre meno.  E allora ne parliamo noi.  Oggi   ne scrive l'amico Carlo Pompei  che,  tra l'altro,   ci regala -   in coda al post -   una caustica "fotovignetta" .    Buona lettura. (C.G.) 


Marò: sorte non fa più rima con morte
di Carlo Pompei



Le autorità indiane hanno rassicurato il capo dello stato che i nostri militari, qualora giudicati colpevoli, ma sembra scontato, non saranno giustiziati.
Le operazioni di polizia marittima nelle acque extraterritoriali non hanno niente in comune con le "missioni di pace", tranne che sono anche esse gestite con le famigerate regole di ingaggio. Queste ultime sono sempre avvolte in un alone di mistero insieme ad altre informazioni. Vediamo quali.
La  petroliera con  i  militari italiani  a bordo aveva una posizione Gps quando ha affiancato il peschereccio?
Probabilmente sì, ma allora perché è così difficile stabilire la competenza giurisdizionale? A causa della differenza di valutazione dei confini tra Stati?
Questo problema non riguarda il fatto specifico, ma è competenza delle diplomazie e va discusso in altra sede.
In ogni caso:
se erano fuori, questione risolta, almeno dal punto di vista della giurisdizione; per il giudizio nel merito si rimanda alle regole di ingaggio e loro applicazione nei singoli casi contemplati che comprenderanno anche quello in questione in parte o in toto;
Se erano dentro, perché la petroliera,  presidiata dai militari italiani,  era nelle acque territoriali indiane?
Esaminiamo tre casi possibili:
- Invitati ad entrare dalle autorità indiane per aiuto in un'operazione.
- Spontaneamente e senza autorizzazione.
- Costretti dalla Marina militare indiana.
Tolto il primo caso, escluso a priori dalle parti, negli altri due si apre un incidente diplomatico, trattandosi o di invasione o di sequestro, che può risolversi pacificamente o sfociare in una dichiarazione di guerra.
Come possiamo constatare, con rispetto parlando dei pescatori morti, la questione va oltre le loro vite e le responsabilità soggettive dei due marò.
Su tutto grava l'ombra delle forniture militari, ancora da provare, ma che spiegherebbe la gestione imbranata del nostro governo.
La storia ci insegna che quando un caso apparentemente semplice si complica c'è sempre una spiegazione non divulgabile.

Carlo Pompei

E ora, dal serio  al (si fa per dire)  faceto... 



Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”.

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