sabato 6 aprile 2013



Alfonso Gatto, il poeta dell'innocenza

Alfonso Gatto è sicuramente il più eretico e il più “clandestino” dei poeti italiani del secondo Novecento. Tra ispirazione civile e alta tensione lirica Gatto nei suoi versi ha cantato con una naturalezza efficace il suo tempo. Da diverso tempo il poeta salernitano è stato dimenticato. Poco oggi si conosce la sua opera e la sua personalità eclettica. Per fortuna esiste la Fondazione Alfonso Gatto(www.alfonsogatto.it  ) che con il suo lavoro di divulgazione tiene viva la memoria del poeta e dell’intera produzione letteraria e poetica.
Dalla collaborazione tra la Casa della poesia e la Fondazione culturale Alfonso Gatto proprio in questi giorni arriva una iniziativa interessante. La pubblicazione di Il sigaro di fuoco (Multimedia edizioni - http://www.casadellapoesia.org/ ) uno dei libri più importanti del poeta da troppo tempo assente dalla scena letteraria.
 Gatto pubblica per la prima volta Il sigaro di fuoco nel 1945, poesie, fiabe, ballate per “bambini di ogni età”, con l’editore Bompiani. Con la straordinaria naturalezza che soltanto i grandi poeti possiedono, Alfonso Gatto si rivolge con questi versi all’innocenza dei bambini di tutto il mondo per comunicare attraverso la loro purezza con il mondo disordinato degli adulti di cui anche lui fa parte. “Ogni uomo è stato bambino” racconta il poeta durante il suo viaggio nelle parole semplici di un’infanzia che dovremmo riscoprire nei suoi valori intangibili e autentici. Gatto racconta favole, recita filastrocche, scrive rime e dedica tutto questo ai bambini poveri che imparano a vivere da soli e dormono a notte nel ventre di un grande cavallo immaginario che a notte volerà.


Il sigaro di fuoco
 è l’arcobaleno della libertà disegnato per questo cielo che ha perso la speranza dalla verità della poesia. “I bambini non sanno perché / l’uomo grida viva il re./ I bambini non sanno perché / l’uomo si lodi da sé./ I bambini non sanno cosa ha / l’uomo che dice chi vivrà vedrà”. E noi tutti “bambini di ogni età” siamo coinvolti dalle forti emozioni che Gatto ci dona con queste meravigliose poesie che parlano con schietta semplicità al cuore di ognuno.
“Ho dedicato queste mie poesie, fiabe, rime, ballate ai bambini di ogni età. Che voglio dire? Voglio dire che il primo sapore della vita, la sorpresa di avere gli occhi nelle mani, questo vedere pulito e luminoso il mondo delle nostre giornate, sono doni di verità che ogni uomo piccolo o grande, vecchio o bambino, porta con sé e nella sua anima, se egli è veramente libero nella libertà di tutti, e con tutti rinnova l’amore e il desiderio della vita”. Così Alfonso Gatto nella prefazione all’edizione del 1963 che uscì con il titolo Il vaporetto.
Grazie a Filippo Trotta, presidente della Fondazione Alfonso Gatto, e a Sergio Iagulli, fondatore e animatore instancabile della Casa della poesia, per aver restituito al nostro tempo il libro più bello di uno dei nostri poeti più grandi.

Nicola Vacca


Nicola Vacca è nato a Gioia del Colle e vive a Salerno. È scrittore, opinionista, critico letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Svolge, inoltre, un’intensa attività di operatore culturale. Ha pubblicato numerosi libri di poesia, tra i quali ricordiamo, Civiltà delle anime (Book) , Incursioni nell’apparenza ( Manni), Esperienza degli affanni,  Almeno un grammo di salvezza (Edizioni Il Foglio), nonché  Mattanza dell' incanto ( Marco Saya Edizioni),  intensa raccolta fresca di stampa.  

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