Ortega y
Gasset amava parlare di filosofia del
tramvai, nel senso di approfittare del percorso in tram
per cogliere lo "spirito della gente". Nel suo (e
nostro) piccolo, Carlo Pompei, che
invece viaggia in metro, ci offre alcune
interessanti riflessioni sugli umori
"politici" della gente comune, da vero
sociologo di strada... Buona lettura.
(C.G.)
Italia. Dalle Stelle
allo stallo
Mini-sondaggio
politico del nostro inviato da (Metro) Lepanto (*)
di Carlo Pompei
In questi giorni di
accanimento giustizialista e persecuzione ad orologeria, per alcuni, e di
regolare corso legale, per altri, abbiamo riscontrato le reazioni sull'uno e
sull'altro fronte. Ne è uscito un quadro di rabbia, meschinità, disillusione,
disaffezione e disperazione. Avrete compreso che non parliamo delle arringhe
delle "toghe rosse" o delle dichiarazioni di quelli che hanno
intonato l'inno di Mameli dinanzi il Tribunale di Milano, ma che vogliamo
riferirvi a proposito dei commenti della gente comune, persone intervistate nei
bar di Roma nei pressi delle fermate della metropolitana.
Si tratta di un'
mini-sondaggio, riguardante l’immagine del Cavaliere e di Grillo ( e
“grilini”), fatta prevalentemente tra persone inserite in un livello culturale
medio. Del resto l'Italia del 2013 è anche, e forse soprattutto, ancora
questa, bisogna tenerne conto. Parliamo di anziani stanchi e
demotivati, tagliati fuori dalla comunicazione moderna e giovani lobotomizzati
dalla stessa ipertecnologia. Senza dimenticare i quaranta-cinquantenni
con famiglia, terrorizzati dalla reale probabilità di perdere il lavoro o
disperati per averlo già perso. I primi imprecano davanti a tg sempre più
bugiardi e pubblicità sempre più stucchevoli: a volte spengono la TV con un calcio; gli altri già
passano il sapone sulla corda e il calcio lo daranno allo sgabello.
Vediamo.
Chi critica Berlusconi, generalmente, è mosso da fondamentalismo politico, da invidia (chissà per quale motivo, poi: è anziano e ha un bel po' di grane), in pochi hanno argomentato la propria avversione senza scadere nel "sentito dire da Santoro o Travaglio"; chi si schiera con lui, invece, sempre generalmente, ha un tornaconto personale o spera di averne, per il resto, vuoto pneumatico su ideali politici.
Chi critica Berlusconi, generalmente, è mosso da fondamentalismo politico, da invidia (chissà per quale motivo, poi: è anziano e ha un bel po' di grane), in pochi hanno argomentato la propria avversione senza scadere nel "sentito dire da Santoro o Travaglio"; chi si schiera con lui, invece, sempre generalmente, ha un tornaconto personale o spera di averne, per il resto, vuoto pneumatico su ideali politici.
Potremmo definirla
"invidia buona" e "invidia cattiva", attribuite voi
l'aggettivo agli uni o agli altri, poiché, a seconda dell'angolazione di
pensiero cambia la visuale e, quindi, il giudizio. Berlusconi ne è consapevole.
Di qui, il mix di forza e debolezza che ha sempre condizionato l’azione politica
del Cavaliere. Naturalmente, fino a quando i giudici, tagliando il
nodo gordiano del conflitto di intresse, non decideranno il pubblico
destino del leader del Pdl…
Passiamo a Grillo.
Le domande sul
leader del M5S, invece, hanno ricevuto per metà un no comment. Mentre un
quarto degli intervistati scuote la testa e il rimanente lo dipinge come Che
Guevara, confermando l'esito delle urne. Alcuni, che potremmo definire elettori
grillini disincantati si chiedono: “Ma che fa il Movimento 5 Stelle? Ora
promuove concorsi di lavoro e collaborazione ad un segmento di laureati
(dandone per scontata idoneità e preparazione). Ma se hanno una
specializzazione in quel particolare campo è perché hanno già un lavoro, oppure
hanno la strada spianata da qualcuno, costruirsi da soli il cavallo di Troia
sembra un'idea stupida o una via di fuga”. Affermazione che evidenzia – questa
la nostra conclusione – il timore di una parte degli elettori M5S per certa
impreparazione tra i grillini eletti nel ricoprire i ruoli richiesti. Hanno
dirottato un aereo, ma non sanno come pilotarlo? Le votazioni alla Camera e al
Senato parrebbero confermare questa ipotesi.
Ci permettiamo di
consigliare a Grillo una rapida uscita dalla fase di stallo, altrimenti alle
prossima tornate elettorale "El comandante" avrà un amaro risveglio
dal sogno nella notte stellata. Sempre se è realmente intenzionato a far
governare i suoi.
Carlo Pompei
(*) Stazione Metro
Roma della Linea A, in zona tribunali, non lontana da
San Pietro e da alcuni grandi mercati rionali; crocevia
di un' "umanità" socialmente eterogenea,
composta di professionisti, magistrati, avvocati
(e assistiti), impiegati, pensionati, studenti, casalinghe,
sacerdoti, disoccupati, piccoli commercianti anche abusivi
e mendicanti: il milieu rappresentativo della Roma di
oggi. E non
solo...
Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena
nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a
disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura,
illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”.
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