lunedì 11 marzo 2013




Cara donna Mestizia,
per un disguido postale, o chissà, forse per un’omonimia, ho ricevuto una stupefacente circolare firmata da un ufficio della Commissione Europea. Eccola qui:


“State alla larga dalle manifestazioni e dalle proteste. In un contesto politicamente sensibile, anche la minima reazione da parte vostra potrebbe essere mal interpretata dai manifestanti. Evitate di avvicinarvi alle manifestazioni o di attraversare i cortei per accedere all’edificio in cui ha luogo la vostra riunione; eventualmente, annullate l’incontro. Tenetevi informati, ed evitate tutti i luoghi in cui si tengono abitualmente le manifestazioni, come Syntagma, Omonia et Klathmonos, la zona di Exarchia o della Scuola Politecnica. Se capitate in mezzo a una manifestazione, evitate di attirare l’attenzione su di voi, e riparate nell’esercizio commerciale più vicino. Se una manifestazione vi impedisce di lasciare i locali in cui si tiene la vostra riunione, non uscite: aspettate. Non guardate passare il corteo da dietro le finestre o dall’atrio dell’edificio: la vostra presenza potrebbe provocare una reazione aggressiva dei manifestanti. Chiudete accuratamente le finestre della stanza in cui vi trovate, per non subire gli effetti dei gas lacrimogeni qualora la polizia ne facesse uso. Per uscire, attendete che la manifestazione si disperda o seguite le istruzioni del personale addetto alla sicurezza. Evitate di recare in modo visibile i segni distintivi della vostra attività professionale. Diffidate di documenti, targhette di riconoscimento e altri oggetti riconoscibili che dimostrino la vostra affiliazione alle istituzioni UE. Per esempio: all’esterno della sede della Commissione, non indossate sugli abiti il vostro badge della Commissione Europea. Non leggete i giornali della Commissione Europea nei locali pubblici. Fate attenzione a quel che dite, qualcuno potrebbe ascoltarvi. Evitate di discutere questioni professionali (luoghi di riunione, orari, nomi di alberghi, e in generale ogni tipo di informazione collegato alla vostra missione) in pubblico, per la strada, nel metrò, o per telefono. Siate sempre vigili: qualcuno potrebbe udirvi. Evitate di prenotare alberghi o taxi a nome della Commissione Europea. Non perdete mai di vista i vostri strumenti professionali sensibili. Se volete andare a bere un bicchiere, a pranzo o a cena dopo la vostra riunione, non portate mai con voi documenti sensibili in luoghi altamente frequentati come bar o ristoranti. Inventatevi e tenete sempre pronta una piccola ‘storia di copertura’ da usare nei rapporti con la popolazione locale. Il taxista che vi porta in albergo o il salumiere all’angolo non devono sapere che lavorate per le istituzioni UE. Quando vi chiedono che lavoro fate, attribuitevi la vostra professione precedente, o quella del vostro migliore amico.”  (*)

Che ne dice Lei? Sarà uno scherzo? Il brano di un romanzo di spionaggio, o di fantapolitica? Possibile che siano autentiche istruzioni dell’Unione Europea ai suoi funzionari di stanza ad Atene? Mi sembra di sognare…
Cittadino Europeo 2013

Caro Cittadino Europeo 2013,
sogno o realtà? Nessuno può dirlo: d’altronde, come ci ricorda un grande europeo, “La vida es sueno”; e un altro aggiunge che “El sueno de la razòn…”


(*) “To Vima”, quotidiano di Atene, 2 marzo 2013. ( http://www.tovima.gr/# -  Traduzione  R.B.)


Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...

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