venerdì 8 marzo 2013

L'amico Carlo Pompei ha seguito per  Metapolitics  la diretta della Direzione Nazionale  del PD.   Ecco   le sue  sintetiche  e salaci  riflessioni.  Buona lettura. (C.G.)      


L'acquario del PD e  il governo del PreResidente
Squali e pesciolini
di Carlo Pompei




Abbiamo seguito con “vivo interesse” (si dice così in politichese, no?) la diretta della Direzione Nazionale del PD e con altrettanto “vivo e sentito stupore” siamo giunti ad una conclusione, peraltro anticipata da Rosy Bindi: non ci hanno capito nulla.
Sintetizziamo.
Apertura dei “lavori”
Bersani: mai con Berlusconi, ma non pensassero che spariamo, nel senso di sparire, non di sparare (c****te)
D'Alema: un inciucietto, perché no?
Renzi: me ne vado (dico niente, ma lascio scritto)
Bindi: non capisco dove abbiamo sbagliato (?!?)
Figure minori: una sequela di interventi noiosi e ansiosi di sottoscrivere i punti programmatici, non tanto per condivisione degli stessi, ma per far accogliere favorevolmente le varie istanze locali degli estensori, interrotti da Letta e dalla Bindi, con colpetti minacciosi sul microfono, quando azzardavano un discostamento da Bersani.
Bersani: siamo nelle mani di Napolitano, dica cosa deve fare Grillo (?!?).
Letta: votiamo
Bindi: tutti d'accordo, meno un astenuto.
Ma su che cosa?
Analizziamo…
Bersani:  non è un politico moderno ed è rigido come il marmo, ha paura di Renzi che lo sta sorpassando “a destra”.
D’Alema:   Nulla da aggiungere.  Vecchio volpone.
Renzi: «E le (5)“stelle” stanno a guardare» (cfr. Archibald J. Cronin)
Oh, Bindi, da Berlusconi te lo aspetti che ti fotta, è il suo passatempo preferito; dalla sinistra, no. Spiegassero l’avallo in tutto e per tutto a politiche suicide, adozione euro a 1936.27 lire in primis. Importa poco o nulla alla massaia dei giaguari di Bersani, quando al supermercato con 25 euro ci compra un quarto (non la metà) di quanto portava via con cinquantamila lire.
Figure minori: orticelli privati che richiamano alla mente una politica vecchia e sepolta dallo tsunami tour di Grillo.
Bersani, poi, si mette nelle mani di Napolitano, ma questi, tra due mesi, se ne andrà a Castel Gandolfo a trovare l’ex Papa per una briscoletta tra pensionati (di lusso).
Visto che al Segretario del PD piacciono molto le metafore, ne azzardiamo una:   i partiti sono pesci grossi ai quali piace mangiare quelli piccoli, il MoVimento 5 Stelle (con la V di vaffa maiuscola), è un’aggregazione di pesci piccoli che sembrano un pesce grosso. La legge elettorale in vigore è una rete a maglie larghe che disperde i pesci piccoli (a volte è una salvezza), ma stavolta la forte coesione di questi ultimi (e la comunicazione di Casaleggio e associati, non dimentichiamolo) ha consentito loro di rimanervi all’interno.
Ne azzardiamo un’altra (un po’ di complottismo è sempre divertente): e se Renzi avesse ceduto i propri voti a Grillo per vendicarsi della sconfitta alle Primarie? Per rimanere  in metafora,   nell'acquario del Pd,   e non  è un segreto,   al giovane “grullo” piace Grillo come alleato forte  e soprattutto   non  gradisce  l’atmosfera da Comintern...

Carlo Pompei


Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “.

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