La retorica è l’arte di persuadere con le parole. Non è neutrale. Può essere basata sulla transigenza e sull'intransigenza. In base ai gradi di rispetto rivolti verso l'interlocutore, diciamo verso la sua intelligenza. Spesso, infatti, dietro l' apparente transigenza si nasconde l'intransigenza. Si legga qui quanto ha dichiarato Giorgia Meloni sulle possibili alleanze post elezioni europee.
«Se sono disponibile ad alleanze con l’estrema destra in Europa? Io non do patenti di presentabili, sarà perché a me sono state date per una vita, queste cose le decidono i cittadini”, dice Meloni, ospite di ‘In mezz’ora’. “Il mio obiettivo – sottolinea – è una maggioranza di centrodestra”, è quello di “mandare la sinistra all’opposizione anche in Europa”. “Di sicuro non sono disposta a fare alleanze con la sinistra, tutto il resto si vede” » (*).
Forse saremo ripetitivi. Ma notiamo che su quanto stiamo per dire i mass media non insistono con sufficiente forza argomentativa .
Partiamo dal concetto delle “patenti di presentabilità”. L’ idea
di presentabilità risale al 1945. Come poteva essere definito
presentabile un fascista. Due serial killer, come Hitler e Mussolini,
che titolo di “presentabilità” potevano vantare? Fascismo e nazismo
sono e restano impresentabili. Il Movimento Sociale, partito
neofascista, è stato discriminato nel senso che i partiti
liberal-democratici si rifiutavano giustamente di governare con i
fascisti dopo Mussolini. Se Giorgia Meloni, come ripete continuamente,
ha subito discriminazioni, le ha subite, con ragione, perché in qualche
modo legata al partito dei serial killer. Con i fascisti non si può transigere.
Altro concetto, “mandare la sinistra all’opposizione”. Si tratta di un’idea che rinvia alla normale dialettica parlamentare. Pertanto a prima vista può apparire come il portato di una normale fisiologia liberal-democratica. Che c’è di male? La minoranza diventa maggioranza e così governa, eccetera, eccetera. In realtà il problema è che gli Hannibal Lecter politici non rimandano alla fisiologia ma alla patologia politica.
Pertanto la retorica di Giorgia Meloni, volta a convincere gli
elettori, punta a normalizzare - ecco la bonomia, la transigenza, "siamo tutti democratici" - i serial killer politici per favorire - semplificando - l'intransigenza fascista. Alla quale per difendersi le liberal-democrazie. piaccia o meno, devono rispondere con l'intransigenza. E' questione di vita o di morte.
Meloni tramuta in fisiologico ciò che invece è patologico. Per capirsi: l’idea di mandare all’opposizione la sinistra è apprezzabile, ma non condivisibile, se per favorire questo progetto, l’elettore deve consegnarsi mani e piedi legati agli eredi politici dei serial killer.
L’artificio retorico di fondo è nel mescolare le acque, cioè nel
confondere volutamente le cose: la liberal-democrazia e i suoi nemici.
Insomma, mischiare capre e cavoli. Cioè concetti appartenti a classi
differenti. Il che rischia sempre di risolversi – ecco il punto
politico – in un pericoloso e immeritato vantaggio competitivo per la
destra di estrazione fascista. Si può essere transigenti con i serial killer? No.
Concludendo, il vero nodo delle elezioni europee è nel rifiutare o meno – semplificando al massimo – la distinzione tra serial killer fascista e poliziotto liberal-democratico.
Ed è grave che non pochi mass media (per non parlare dei social) non si pongano il problema, e soprattutto non lo pongano a Giorgia Meloni. Peccando così di credulità e di transigenza con gli intransigenti.
Carlo Gambescia
(*) Qui: https://www.adnkronos.com/politica/ucraina-meloni-nato-stoltenberg_12bwz9lKeORY7UBrVEjAz .
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