martedì 17 gennaio 2012



Gennaio 2012 
Una malinconia tutta italiana
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Un fantasma si aggira per l’Italia: quello della malinconia. Le navi da crociera vanno a fondo, gli ufficiali al comando si ammutinano o scappano. Come non cadere in depressione ? Del resto la "nave Italia" non è che vada meglio... Il Pdl, diviso e impotente, è più che mai prigioniero di tetri pensieri: sa perfettamente, come direbbe lo zio del Verdone carabiniere, di non contare più un cazzo. Il Pd, costretto ad appoggiare Monti, sa che perderà voti, perciò non può non essere depresso. Lega, Idv, Sel si agitano tanto, troppo, pur sapendo benissimo (di qui la malinconia…) che contro un blocco di potere che va da Napolitano alla Merkel, passando per il Papa e Monti, non c’è partita… Sono però malinconici anche Rutelli, Fini, Casini, probabilmente consapevoli del loro ruolo di figurine Panini della politica. Sono piuttosto avviliti anche i sindacati, costretti a mandare giù di tutto. Bonanni, Camusso, Angeletti cercano di darsi un tono: ma come è possibile darselo davanti al plotone di esecuzione dei mercati… Sono però depressi anche i padroni del vapore: purtroppo i mercati votano tutti i giorni anche contro di loro. Certo, esistenzialmente, se la passano sempre meglio degli operai…
Gli italiani stanno comprendendo che i mercati hanno denti aguzzi. E che lo Stivale politicamente, non conta un cazzo, per dirla sempre con lo zio del Verdone carabiniere. E così rispolverano l’antica arte della sopravvivenza o dell’arrangiarsi: “Se non è possibile vivere, si chiedono, bisogna in qualche modo sopravvivere, perché è sempre meglio che morire”.
Ma sopravvivere non è uno scherzo: come non si può essere malinconici, quando ci si vede costretti a scegliere tra consumi, più o meni vistosi, e spese condominiali? Vado in vacanza o pago l’amministratore? Ovviamente, d'ora in avanti, si partirà con il salvagente nella valigia...
Comunque sia, crociera o rate del riscaldamento ? Ecco, anno di grazia 2012, il "malinconico" dilemma, tutto italiano, per il prossimo "ponte" di Carnevale. Un interrogativo, degno di Pulcinella. E, francamente, è due volte malinconico ricordarlo.

Carlo Gambescia

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