Gennaio
2012
Una malinconia tutta italiana
.
Un fantasma si aggira per l’Italia: quello della malinconia. Le navi da
crociera vanno a fondo, gli ufficiali al comando si ammutinano o scappano. Come
non cadere in depressione ? Del resto la "nave Italia" non è che vada
meglio... Il Pdl, diviso e impotente, è più che mai prigioniero di tetri
pensieri: sa perfettamente, come direbbe lo zio del Verdone carabiniere, di non
contare più un cazzo. Il Pd, costretto ad appoggiare Monti, sa che perderà
voti, perciò non può non essere depresso. Lega, Idv, Sel si agitano tanto,
troppo, pur sapendo benissimo (di qui la malinconia…) che contro un blocco di
potere che va da Napolitano alla Merkel, passando per il Papa e Monti, non c’è
partita… Sono però malinconici anche Rutelli, Fini, Casini, probabilmente
consapevoli del loro ruolo di figurine Panini della politica. Sono piuttosto
avviliti anche i sindacati, costretti a mandare giù di tutto. Bonanni, Camusso,
Angeletti cercano di darsi un tono: ma come è possibile darselo davanti al
plotone di esecuzione dei mercati… Sono però depressi anche i padroni del
vapore: purtroppo i mercati votano tutti i giorni anche contro di loro. Certo,
esistenzialmente, se la passano sempre meglio degli operai…
Gli italiani stanno comprendendo che i mercati hanno denti aguzzi. E che lo
Stivale politicamente, non conta un cazzo, per dirla sempre con lo zio del
Verdone carabiniere. E così rispolverano l’antica arte della sopravvivenza o
dell’arrangiarsi: “Se non è possibile vivere, si chiedono, bisogna in qualche
modo sopravvivere, perché è sempre meglio che morire”.
Ma sopravvivere non è uno scherzo: come non si può essere malinconici, quando
ci si vede costretti a scegliere tra consumi, più o meni vistosi, e spese
condominiali? Vado in vacanza o pago l’amministratore? Ovviamente, d'ora in
avanti, si partirà con il salvagente nella valigia...
Comunque sia, crociera o rate del riscaldamento ? Ecco, anno di grazia 2012, il
"malinconico" dilemma, tutto italiano, per il prossimo
"ponte" di Carnevale. Un interrogativo, degno di Pulcinella. E,
francamente, è due volte malinconico ricordarlo.
Carlo Gambescia
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