Renzi come Blair?
Chi è Matteo Renzi? Un situazionista che vuole far carriera? O peggio,
come talvolta si legge, una quinta colonna berlusconiana a sinistra?
Oppure, come scrivono i suoi ammiratori, un politico intelligente?
Addirittura un piccolo Blair italiano?
Renzi è politicamente molto preparato, ambizioso
qb (quanto basta), come chiunque scelga i riflettori della politica e,
cosa più importante, ha ben intuito, oltre a quella della
sinistra, la crisi politica e sociale in cui versa la
destra italiana. E qui si pensi a un Pdl che
si è rivelato non solo incapace di parlare da
destra, ma di praticare, un volta al governo, politiche di
destra: sburocratizzazioni, delegificazioni, privatizzazioni, liberalizzazioni
e, in primis, come si impose la Thatcher , di ridurre drasticamente il potere dei
sindacati.
Renzi ha capito tutto questo, e da un pezzo. Quindi, perché
meravigliarsi del suo appello agli elettori del Cavaliere? A quei poveri
sfigati (se ci si passa l’espressione), che votano un partito mezzo socialista,
mezzo democristiano; mezzo missino, ma che di thatcheriano, soprattutto
sul piano della politica economica, non ha mai avuto nulla, se non le
chiacchiere di Berlusconi.
Certo, questo non è un programma di sinistra.
Diciamo che Renzi, strizzando l’occhio all’elettore di destra,
ogni volta che accelera su privatizzazioni, liberalizzazioni
eccetera, punta a perseguire il progetto di una sinistra
socialmente maggioritaria, capace di aggregare anche il
voto moderato di destra: quel che è riuscito a Blair in Gran
Bretagna. E qual è lo scopo di Renzi? Isolare
l’estrema sinistra, saltare il centro e, al tempo stesso, combattere,
recependone alcune istanze, la cosiddetta antipolitica. L’esatto contrario di
ciò che si propone Bersani. Il quale aspira a mettere insieme, solo
politicamente , sinistra e centro, secondo il classico modello del
Compromesso storico, per isolare la destra e i suoi
elettori ( cui somma i "fascisti" antipolitici di
Grillo). In questo modo però, Bersani persegue, come per imprinting,
la tradizionale linea del partito comunista. Per
farla breve: Renzi si ispira a Blair, Bersani a
Berlinguer.
Concludendo, Renzi è un piccolo Blair, che però - cosa
fondamentale - non può contare su un sistema elettorale come quello
britannico. Perciò, ammesso e non concesso che possa vincere,
difficilmente potrà governare.
Carlo Gambescia
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