martedì 25 settembre 2012



Cara donna Mestizia,
per ragioni professionali (sono avvocato divorzista) sto seguendo con preoccupato interesse il dibattito sui diritti civili degli omosessuali: matrimonio, adozioni (di bambini già sussistenti o fabbricati on demand), etc. Oggi come oggi, la giurisprudenza è univoca: in caso di separazione o divorzio, la donna si prende casa, figli e soldi, l’uomo se la prende in quel posto. Ma con il matrimonio omosessuale, come andrà? Quale coniuge vince, quale coniuge perde?
Principessa del pisello

Cara Principessa del pisello,
non ha motivo di preoccuparsi. I diritti civili degli omosessuali sono una conquista democratica, e come sempre in democrazia, vincerà chi ha più soldi.

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Cara donna Mestizia,
di fronte allo spettacolo offerto dal ceto politico attualmente al governo della Regione Lazio, e in particolare dal consigliere Fiorito, alias “Batman”, che ha scialacquato milioni del pubblico denaro in aperitivi, pastarelle allo zabajone e spaghettini N° 5 “cacio e pepe”, sto seriamente meditando di emigrare in Patagonia con tutta la famiglia, dopo aver bruciato su apposita pira funebre il tricolore con motto “Dio e popolo” che garrì su Castel Sant’Angelo al tempo dell’eroica difesa della Repubblica romana di Mazzini, Armellini e Saffi, e che sino ad oggi custodivo gelosamente fra i cimeli di famiglia.
Exitalia
Caro Exitalia,
persino Giuseppe Mazzini, Apostolo dell’indipendenza italiana, ha avuto i suoi momenti di sconforto. Suvvia, non disperi, e non lasci la nostra bella Italia per un paese dal clima tanto inospitale, e dove mi dicono si mangi malissimo! Perché invece non apre un baretto, una pasticceria o una trattoria nelle vicinanze della sede della Regione Lazio?

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Cara donna Mestizia,
ingiustamente accusato di gravi delitti, la giovinezza bruciata in un carcere di massima sicurezza, evado rocambolescamente per consumare la mia vendetta contro i falsi amici che hanno distrutto la mia esistenza e i miei affetti più sacri. Impadronitomi di un favoloso tesoro, ricompaio in società sotto le mentite spoglie del misterioso Conte di M., e avvicino i traditori per guadagnare la loro fiducia e render loro pan per focaccia. Essi però mi riconoscono immediatamente e mi accolgono a pacche sulle spalle, con gioviali proposte di fare una bella rimpatriata. Uno di loro – il più malvagio, quello che mi ha fatto più male - m’ha apostrofato così: “ ‘A Edmondo, sai che te trovo bbene? Dimagrito, abbronzato, pure pieno de sordi me pari, anvedi che macchina che ciai… e chi t’ammazza a te?” (Testuale). Sono perplesso.
Conte di M.

Caro Conte di M.,
dice un grande poeta che la maturità è tutto (coi soldi e la salute, mi permetto di aggiungere io). Lei la salute ce l’ha, i soldi pure: ha fatto trenta, faccia trentuno e non si neghi la maturità. I suoi amici – falsi, veri, così così: chi siamo noi per giudicare? - hanno messo una pietra sopra agli errori di gioventù. Faccia altrettanto, e se non ha potuto godersi la giovinezza, invece di rovinarsi anche l’età matura, se la goda.

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Cara donna Mestizia,
nasce l'uomo a fatica, ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento per prima cosa; e in sul principio stesso la madre e il genitore il prende a consolar dell'esser nato. Poi che crescendo viene, l'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre con atti e con parole studiasi fargli core, e consolarlo dell'umano stato: altro ufficio più grato non si fa da parenti alla lor prole. Ma perché dare al sole, perché reggere in vita chi poi di quella consolar convenga? Se la vita è sventura, perché da noi si dura?
Metafisico 2012

Caro Metafisico 2012,
bella domanda, la Sua, a cui purtroppo non posso rispondere: non vorrà che mi esponga a 7.068.091.622 (popolazione mondiale attuale. Fonte: http://www.worldometers.info/it/ ) cause legali per violazione della privacy (con relative richieste di risarcimento danni esistenziali)?



Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...

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