Quel che dispiace è l’incultura giornalistica. E, attenzione, non ne facciamo una questione generazionale.
Non ci piace il cliché del “vecchio trombone” che se la prende con i giovani, anche perché, questa volta, saremmo noi a “tromboneggiare”.
Veniamo subito al punto.
Una destra che ormai non conosce più vergogna. Parliamo di terze file della cultura che hanno accettato e vinto la sfida politica di Giorgia Meloni. Miracolati insomma. E che ora si spartiscono le spoglie: presidenti di qua, incarichi di là. E che fanno? Nel delirio di onnipotenza, tipico dei nuovi ricchi, scoprono di aver parlato sempre in prosa. E così si inventano un convegno su Pasolini.
Sede degnissima: Sala Koch di Palazzo Madama. Titolo: “Pasolini conservatore”. Organizza la Fondazione Alleanza Nazionale.
Pasolini. A nostro avviso un fascista rosso (1). E proprio per questo attira la destra reazionaria di Fratelli d’Italia. Che di conservatore ha ben poco: non ha fatto i conti né con il fascismo né con la modernità. E che sul rosso è furbamente disposta a chiudere un occhio. In fondo i "rossi" erano antiliberali...
Dicevamo dell’incultura o ignoranza giornalistica. La Russa – che ovviamente non poteva mancare, essendo Presidente del Senato – interviene.
Si legga qui:
“Parla della ‘spocchia’ della sinistra che si è presa Pasolini e non vuole condividerlo […] Ricorda che Pasolini ‘nel ’49 fu cacciato dal Pci per indegnità morale, mentre il Movimento sociale non ha mai cacciato un omosessuale’. Gli piacciono la sua ‘critica alla modernità, l’amore per la vita contadina e le sue tradizioni’ ” (2).
Ci vuole un bel coraggio a dipingere la destra missina come più tollerante del Partito Comunista. La letteratura storica dice l’esatto contrario: il fascismo confinava gli “omosessuali” (3). E basta sfogliare il “Secolo d’Italia”, “Il Borghese”, “Lo Specchio”, “Candido” per capire il trattamento riservato a Pasolini, “corruttore di giovani”. Ricordiamo ancora un fascicolo del "Borghese", anno 1976 – il lettore confidi nella nostra memoria – con i dettagli più crudi sui fatti che portarono all’espulsione del giovane Pasolini dal Pci.
Sono cose che un giornalista dovrebbe sapere prima di stendere un pezzo su certa gente. Altrimenti i fascisti di Fratelli d’Italia vincono facile.
Ma non è tutto.
La Russa elenca una serie di intellettuali (Papini, Prezzolini, Marinetti, Mameli, Adriano Romualdi, D’Annunzio) di cui, magnanimo com’è, la sinistra “potrebbe appropriarsi”.
Ora: (a) la logica infantile dello scambio di figurine non si addice a un Presidente del Senato; (b) Mameli rimanda alla Repubblica Romana, l’esatto opposto ideologico della Repubblica di Salò.
A quest’ultimo proposito, dimenticavamo una cosa: (c) Mussolini – altro mito di La Russa – quando diventò fantoccio dei tedeschi rispolverò pure l’anticlericalismo. Voleva far pagare il tradimento al Re e al Papa. Il quadrumviro del Garda… Ridicolo. Per uno che fu arrestato dai partigiani con addosso un cappotto tedesco, con tanto di elmetto.
E passi pure per Papini, Prezzolini e D’Annunzio: inclassificabili, certo, ma non esattamente paladini della democrazia liberale.
Marinetti però celebrò la Decima Mas. Quella che rastrellava e massacrava partigiani insieme ai nazisti, partendo proprio su quei camion a cui inneggia nei suoi versi (4).
Che un Presidente del Senato esprima pubblicamente certe simpatie è gravissimo. Ma ancor più grave è questo fatto del giornalista che non lo segnala, perché non ha studiato abbastanza.
Delle due l’una: ignoranza – come dicevamo – oppure malafede.
Non c’è molto altro. E chi fa questo mestiere dovrebbe saperlo.
Carlo Gambescia
(1) Qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2025/11/pasolini-ideologo-un-fascista-rosso.html .
.
(2) Qui: https://www.dire.it/25-11-2025/1199175-un-profeta-dallerotismo-dannunziano-cosi-per-una-sera-la-destra-prova-a-prendersi-pasolini/ .
(3) Si vedano: Marco Fraquelli, Omosessuali di destra, Rubbettino, 2007; Danilo Ceirani e Pierluigi Rocchetti, L’amore pregiudicato. Donne e omosessuali sotto il fascismo, Il Levante, 2015; Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosio, pref. Vittorio Lingiardi, La città e l’isola. Omosessuali al confino nell’Italia fascista, Donzelli Editore, 2022.
(4) Cfr. Filippo Tommaso Marinetti, Quarto d’ora di Poesia della X Mas (1944), anche qui: https://www.aphorism.it/poesie/quarto-d-ora-di-poesia-della-x-mas/ .
(5) Quanto al "camerata" Adriano Romualdi, Ultime ore d’Europa, Settimo Sigillo, 2023 (Ciarrapico, 1976, 1° ed.), è un testo che continua a circolare e ristampare da decenni. Romualdi morì nel 1973, in un incidente stradale, a soli trent’anni. A proposito di Romualdi e della recente “passione” della destra per Pasolini, vale ricordare un episodio riportato da Wikipedia. Nel 1964 Romualdi fu coinvolto in un caso di violenza politica: era alla guida di una Fiat 600 con i neofascisti Paolo Pecoriello e Flavio Campo quando l’auto si lanciò contro un gruppo di persone che scortavano Pasolini e lo proteggevano da un agguato fascista. Pasolini, alla fine, scelse di non sporgere querela (https://it.wikipedia.org/wiki/Adriano_Romualdi ).





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