giovedì 10 aprile 2025

Trump e i dazi a colazione

 


Trump ha congelato per tre mesi i famigerati dazi. “Venghino donne, senza timore alcuno, dieci per cento, per tutte, sciure e sciurette, trattabile”. Così almeno pare di capire. Salvo che con la “sciura” Cina, che Trump accusa di disonestà verso il mercato internazionale. Proprio come le tragicomiche tirate di Hitler quando accusava Cecoslovacchia a Polonia di voler invadere la Germania.

Ovviamente la destra, a cominciare dai “morosi” italiani di Trump, parla di ricatto dei mercati. Solito ritornello complottista. Se solo studiassero di più… A cominciare da Sechi, direttore di “Libero”…

In realtà i mercati fanno il loro lavoro. Che dipende dagli spiriti animali (animal spirits), secondo la definizione di Keynes. Cioè dall’umore di imprenditori e consumatori che può tendere all’ottimismo come al pessimismo. Con conseguenze positive o negative nella sfera degli investimenti e dei consumi. Una delle poche cose giuste dette da Keynes (*).

E fino a ieri,  con i dazi introdotti  da Trump,  il barometro  dell’economia segnava tempo cattivo.  L’umore di operatori  e consumatori  era pessimo. Condizionando borsa e  mercati finanziari, a cominciare, solo per fare un esempio,   da quello  del debito pubblico  (dei titoli di stato), schizzato verso l’alto. In particolare quello americano  detenuto all'estero,  posseduto quasi per la metà da Unione Europea, Giappone e Cina (sfatando leggende, quest’ultima detiene appena il 2 per cento del debito Usa)  (**).

Il mercato, del debito pubblico o di altro, indica una sola cosa, e fondamentale, che nell’economia di mercato tutti hanno bisogno di tutti. La cooperazione economica, fondata su atti economici tra adulti liberi e consenzienti funziona così. Si chiama anche libero scambio.

Pertanto introdurre dazi a catapulta significa ostacolare gli atti economici di cui sopra. Quindi la reazione degli adulti consenzienti non può che essere negativa. E qui entrano in gioco gli spiriti animali: lo stato umorale, come detto, di imprese e consumatori.

Per dirla alla buona: se, per decisione politica – si badi “politica” non degli operatori economici – la colazione che si fa al bar ogni mattina di colpo passasse da tre euro a quasi cinque , minacciando di salire fino a nove euro. Il bar si svuoterebbe, il proprietario licenzierebbe, eccetera, eccetera.

Di conseguenza, per ricaduta, chi se la sentirà nei giorni successivi di aprire un bar? Umore nero insomma. Per tutti baristi e avventori.

Insomma nessuno investirà in cappuccini e cornetti… Né, in cambio, si potrà obbligare l’avventore a sorbire (cattivi) cappuccini e cornetti (del giorno prima) presso “spacci” pubblici. Qual è la lezione? Che il prezzo delle colazioni deve fluttuare liberamente, come tutti gli altri prezzi, consentendo al consumatore di scegliere il prezzo più vantaggioso.

Magari facendo il giro dei bar a buon mercato, come la massaia di Einaudi faceva quello dei mercatini per risparmiare sulla spesa. Si chiama sovranità del consumatore. E talvolta può essere faticosa, ma ne vale la pena.

Inoltre mai confondere l’intraprendenza ( frutto di una normale previsione) con la speculazione (frutto di una previsione di una previsione).Tenendo sempre presente che il rischio di confonderle è insito nel capitalismo e che quindi è ineliminabile, perché alla base sia dell’intraprendenza che della speculazione, cognitivamente parlando, c’è la previsione. Perciò, piaccia o meno, se cade l’una cade l’altra. Le regolamentazioni  lasciamole  ai socialisti, ai nemici del capitalismo.

Sovranità del consumatore, per tornare sul punto, che vale per il cappuccino come per altri beni o titoli. E, sia detto per inciso, anche per le uova delle colazioni americane reali. Il loro prezzo non diminuirà, al di là dei fattori contingenti (ad esempio l’epidemia aviaria), fino a quando non saranno individuate e colpite le pratiche anticoncorrenziali da parte dei principali produttori di uova, come Cal-Maine Foods, produttori che sembrano sfruttare la crisi per aumentare i prezzi. Ma Trump, noto speculatore immobiliare, da questo orecchio non pare sentirci…

Per tornare alla nostra metafora ieri Trump, come detto, ha dichiarato che quel cappuccino e cornetto, più o meno, continuerà a costare, salvo che in Cina, tre euro. In realtà Trump non si è piegato a nessun complotto o ricatto ma agli spiriti animali del capitalismo.

Perciò per ora hanno vinto i mercati. Fino a quando però? Difficile dire. Perché Trump ragiona, come abbiamo detto, in termini di logica di potenza, non di mercato. Non include nel calcolo economico i possibili sbalzi d’umore degli operatori. Vuole una cosa, se la prende. La logica di potenza funziona così. E in essa, mai dimenticarlo, c’è un lato nichilistico: autodistruttivo. Che, i presunti superuomini alla Trump, non tengono in alcun conto. Bassezze, proclamano, da ominicchi.

Concludendo la notizia buona è che Trump sembra aver preso tempo. Quella cattiva è che Trump è Trump. L’ Übermensch potrebbe non aver imparato la lezione.

Carlo Gambescia

(*) Si veda J.M. Keynes, Teoria generale dell’occupazione dell’interesse e della moneta e altri scritti, a cura di A. Campolongo, Utet, Torino 1978, pp. 321-322. Nell’edizione italiana si è il tradotto il termine con “spirito vitale”.

(**) Qui una buona analisi in argomento: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/debito-usa-il-tetto-che-per-ora-non-scotta-186842 .

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