Di nuovo sul fisco spione
Visto che i media non ne parlano, e se vi accennano ne
parlano bene, allora dobbiamo tornare di nuovo sull’argomento. Di che si
tratta? Della cancellazione del segreto bancario, inserita nel decreto
salva-Italia… Altro che liberalismo, siamo davanti a una misura da Stato di
Polizia Elettronica. Per il funzionamento di Serpico, il "Grande
Fratello" digitale che frugherà senza alcun ritegno nei nostri conti
correnti, rinviamo a un articolo di taglio propagandistico apparso su
“Repubblica”: http://www.repubblica.it/economia/2011/12/20/news/serpico_controlli_fisco-26902292/
.
Qual è la differenza, e non da poco, rispetto al passato? Che prima del decreto
Salva-Italia, il controllo dei conti correnti scattava solo se sul singolo
contribuente era già in corso un controllo. Il che poteva avere pure un senso,
soprattutto dinanzi a precise contestazioni da parte del fisco. Non parliamo
insomma, come sta per accadere, di solo fumo algoritimico.
Ora invece, grazie (si fa per dire) a Napolitano, Monti e a coloro che hanno
votato la misura, tutti gli italiani diventano presuntivamente colpevoli di
evasione fiscale. Capito? Invece di prevalere, come in ogni stato liberale di
diritto, la presunzione di innocenza, in Italia, da gennaio 2012, prevarrà
quella di colpevolezza. Detto altrimenti: saremo tutti in libertà condizionale…
Certo, non si dovrà ancora passare ogni giorno dal Commissariato per la firma…
Ma le banche e gli intermediari finanziari invieranno, periodicamente, una nota
al Cervellone. Documentazione di tutti i movimenti (pochi o tanti, non
importa...), di cui il “Grande Fratello” si impadronirà. Dopo di che gli
"algoritmi di analisi del rischio" di Serpico individueranno un
elenco di presunti colpevoli. E così partiranno gli "accertamenti".
Perciò nella migliore delle ipotesi prepariamoci a una montagna di cartelle
pazze… Atti perfettamente inutili, dal momento che, come ammette a denti
stretti “Repubblica”, «le vecchie lettere del redditometro di qualche anno fa,
per dire, avevano incastrato solo 12mila evasori su 75mila cartelle erariali
inviate»...
Per fortuna, Serpico potrebbe avere vita breve. E per una semplice ragione: è
incostituzionale. Di qui l’ importanza di riportare integralmente il coraggioso
articolo di Fabio Perugia apparso sul “Tempo”. Coraggioso, perché finora il
resto della "truppa" giornalistica, totalmente embedded (basta fare
un giretto su Google), sembra abbia preferito non disturbare i manovratori.
«Serpico, il super cervellone dell'Agenzie delle entrate in
grado di monitorare le transazioni economiche di tutti gli italiani, potrebbe
avere vita breve. «È incostituzionale», dice il presidente dell'Istituto
nazionale della privacy Luca Bolognini. Inserito nel decreto salva-Italia, sarà
operativo il 2 gennaio. Ma basterebbe un piccolo ricorso alla Corte di
giustizia europea per spegnerlo per sempre. Non a caso lo scorso anno la Germania provò a
introdurre un sistema simile e dovette desistere. Il governo era pronto ad «accendere»
Elena, la versione tedesca di Serpico, ma i contrasti con le norme sulla
privacy hanno indotto i tecnici di Berlino a ritirare la norma. Con Serpico,
infatti, «si va da un eccesso a un altro e si rischia uno stato di polizia
elettronica. Si invade la sfera privata delle persone - spiega Bolognini - per
garantire un ordine pubblico perfetto. L'operazione riesce, ma il paziente
muore». Il super cervellone che entrerà in azione non si limiterà a verificare
gli estratti conto bancari, ma segnalerà ogni minima transazione. E lo
registrerà a priori. «Non puoi mettere sotto controllo tutti perché vuoi
scoprire alcuni evasori. Si viola la
Carta europea dei diritti dell'uomo e le normative sulla
privacy. Vai contro i principi di proporzionalità, di necessità e di non
eccedenza. Lo stesso discorso per cui ci sono regole costituzionali e del
codice di procedura penale che non permettono di mettere sotto controllo a
priori i telefoni dei cittadini». Se i padri della Costituzione si posero il
problema delle intercettazioni ma non quello dell'esistenza di una banca dati
elettronica, per ovvi motivi, è stata l'Unione europea a dare regole precise in
merito. Sistemi come Serpico non sono ammessi. I testi di legge europei in tema
di privacy dichiarano illegale il trattamento massivo di dati a priori. Non a
caso, l'altro il Garante europeo aggiunto per la protezione dei dati personali,
l'italiano Giovanni Buttarelli, ha mostrato la sua contrarietà alla norma
inserita nel decreto salva-Italia, invitando il governo Monti a non metterla in
atto, anche per risparmiare soldi in tempi di magra. Del resto un articolo del
Codice privacy, il numero 14, esplicita: nessun cittadino può essere sottoposto
a decisione da parte dell'autorità pubblica che abbia effetti su di lui sulla base
di una profilazione di un'analisi automatizzata di elementi che lo riguardano.
Ma come si arriverà all'incostituzionalità della norma che introduce il sistema
Serpico? Bolognini spiega che ci saranno due vie. «Nel primo caso - racconta il
presidente dell'Istituto - la
Commissione europea avvierà una procedura d'infrazione nel
momento in cui affronterà il tema. Nel secondo caso, al primo contenzioso per
l'utilizzo di Serpico sarà interpellata la Corte di giustizia europea che, rifacendosi alle
leggi dell'Unione, non potrà far altro che azzerare la norma. E non è detto,
infine, che anche la Corte
costituzionale in Italia prenda in esame la questione e si esprima
contrariamente». Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera,
difende Serpico dicendo che non sarà un grande fratello, i rischi di
intromissione nella sfera privata non sono elevati. Ma le norme di Bruxelles
sulla privacy sembrerebbero dire altro». ( http://www.iltempo.it/politica/2011/12/22/1311203-europa_cancellera_sistema_serpico.shtml
).
Insomma, Napolitano, Monti e compagnia cantante, pardon
votante, sono liberali, ma solo a parole. Vergogna!
Carlo Gambescia.
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