Antisemitismo e caso Segre
C’è poco da minimizzare...
Oggi
la destra, cantando vittoria, cita i dati dell’Osservatorio sull' Antisemitismo
della Fondazione CDEC, secondo i quali gli
insulti antisemiti ricevuti da Liliana
Segre, non sarebbero duecento al giorno, ma meno di duecento all’anno, e non tutti indirizzati alla senatrice. Inoltre, come si sottolinea, i dati errati riguarderebbero il 2018 non il 2019 (1).
Pertanto - ecco la lezioncina di educazione civica della destra - ci troveremmo davanti a una montatura della sinistra per
criminalizzare la destra: una "balla" per favorire l’ istituzione di una Commissione parlamentare ad hoc rivolta a perseguitare politici innocenti come Salvini, fior di patrioti e bravi ragazzi delle curve .
Però quel che
non viene ricordato, furbescamente, è
che nel 2018 l’Osservatorio ha registrato 197 episodi di antisemitismo, ossia un numero nettamente superiore rispetto al
2017 e al 2016 quando ne furono catalogati 130 (+ 60 %) (2).
Si
dirà che si tratta di dettagli di poco conto rispetto alla rumorosa campagna di “Repubblica”. In realtà,
se la sinistra ha travisato, ferma però restando la gravità degli attacchi alla
senatrice, anche la destra non sembra
essere da meno. Perché l’antisemitismo è pericolosamente in
crescita. Cosa che non si può negare. E neppure minimizzare.
Inoltre,
ricondurre l’antisemitismo a questione di “ego”, di puro e semplice protagonismo, come
leggiamo su “Termometro Politico” (3), ragioni subito gioiosamente accettate dalla macchina propagandistica della
destra, significa, ripetiamo, minimizzare
un fenomeno, principalmente politico, che certamente non va strumentalizzato, ma neppure ridotto a
folclore egolatrico da social.
L’Italia
- e quel che è
ancora più triste è doverlo ripetere ogni volta - ebbe le sue “brave” leggi razziali a chiarissimo contenuto antisemita.
E i "bravi italiani" del tempo, salvo alcune eccezioni, non alzarono un dito. Come del resto nel
dopoguerra gli stessi “bravi italiani” continuarono a far finta di nulla. Le leggi
razziali? Un errore, tra i tanti meriti del fascismo. A cominciare dai "treni che arrivavano sempre in orario". Ecco cosa ripetevano
tanti “bravi italiani” se intervistati (4).
Verrebbe da dire che spaccavano il secondo anche i treni diretti in Germania e Polonia, stipati di donne, vecchi, bambini o poco più grandi come Liliana Segre...
Verrebbe da dire che spaccavano il secondo anche i treni diretti in Germania e Polonia, stipati di donne, vecchi, bambini o poco più grandi come Liliana Segre...
Certo, è vero che durante la Prima Repubblica , politicamente
parlando, l’antisemitismo militante rimase solitario patrimonio ideologico dei gruppuscoli neonazisti e neofascisti. Tuttavia con la Seconda e soprattutto Terza Repubblica, l’ascesa dei movimenti populisti e di estrema destra ha causato il ritorno dell’antisemitismo diffuso. Quindi
bisogna vigilare, senza eccessi politici, ma vigilare.
Altro
che egolatria… La bestiaccia
antisemita è più sveglia che mai.
Carlo Gambescia
(2)
Cfr.
il
Rapporto 2018, p. 8. Qui: https://osservatorioantisemi-c02.kxcdn.com/wp-content/uploads/2019/09/AM_2018_annuale_28ott2019.pdf .
(3)
Qui: https://www.termometropolitico.it/1465466_liliana-segre-non-riceveva-200-insulti-al-giorno-prima.html .
(4) Si veda A.M. Di
Nola, L’antisemitismo in Italia 1962-1972, Vallecchi,
Firenze 1973.