La carte rubate al Papa
Se duemila anni vi sembran pochi…
Qualche sera fa abbiamo sentito l’ineffabile Vito
Mancuso, teologo molto di moda,uscirsene, davanti a un compiaciuto
Corrado Augias (praticamente, come un gattone, si leccava i baffi…), più o meno
così: «Duemila anni di vita della Chiesa Cattolica! Ma che vuole che
sia davanti alla comparsa dell’ homo sapiens cinquecentomila anni
fa!».
Ora, a parte che gli studiosi della preistoria
parlano di duecentomila anni, va ricordato che duemila anni, rispetto ai
cinque-seimila di sviluppo delle civiltà storiche non sono
pochi. Anche se - precisiamo - non si tratta di questione di sole cifre,
ma di “qualità”, spesso tragica, dell’esperienza storica. Facciamo solo
un esempio.
In questi giorni si legge di una Chiesa “messa
nell’angolo” a causa degli scandali, delle lotte di potere,
delle spie, eccetera. Sembra quasi si voglia
dare, e a tutti i costi, l’idea, in particolare
sulla stampa laicista, di una Chiesa sull’orlo dell’abisso. Per dirla più
volgarmente: quasi "cotta", sul punto di chiudere i
battenti.
E qui viene fuori tutta l’importanza dei duemila anni di
storia. E delle crisi tremende - altro che i furti di documenti… - che la Chiesa ha dovuto
affrontare. Un piccolo esempio? Subito.
29 agosto 1799. Il papa Pio VI, deposto dalle truppe
francesi entrate in Roma nel febbraio dell’anno precedente, muore
in esilio a Valenza, dopo quaranta giorni di agonia. Dove,
ultima tappa di un drammatico cammino (Parma, Torino, Briançon), si
trovava, trasferito, su ordine del Direttorio.
Più crisi di così... Perciò, molti, e non solo tra gli
illuministi, ebbero l’impressione, come scrive lo storico Raffaele Belvederi, «
che Pio VI fosse l’ultimo Papa della Chiesa Cattolica (…). Si pensi - prosegue
lo studioso - che due cardinali (Antici e Altieri) gettarono via la
porpora cardinalizia, persuasi che non c’era più nulla da fare». Pietro
Verri, cervello per altri aspetti acuto, scrisse addirittura che « la
decadenza rovinosa del papato sarà un’epoca nella storia del nostro secolo. Il
destino di ogni cosa è d’avere il suo periodo, e conseguentemente doveva pure
questa potenza annientarsi come il califfato, o come lo stesso impero romano»
(R. Belvederi. I papi nella storia, a cura di P. Paschini e V. Monachino,
Coletti Editore 1961, vol. II, p. 818).
Concludendo, la
Chiesa in duemila anni di storia - che quindi non sono pochi
- ha passato momenti decisamente peggiori, altro che due carte rubate…
Superandoli. E bene.
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