Il linguaggio militarizzato di Giorgia
Meloni
Avanti… march! Unò-duè! Unò-duè!
Giorgia
Meloni in un’ intervista al “Messaggero” ha evocato per Conte, in caso di sì al
Mes, il reato di “alto tradimento”.
Come
commentare un' intemerata del genere? Degna, come vedremo, non solo di una demagogia
da Social che sta distruggendo il
discorso pubblico liberale?
Della
questione Mes abbiamo già scritto. In sintesi: chi è contro un prudente meccanismo di concessione dei crediti agli
stati, è un fautore della spesa pubblica per basse ragioni elettorali. Scaricando così i costi del consenso sulle spalle delle generazioni future (*)
Sicché
Giorgia Meloni, che proviene dalla
peggiore destra demagogica, quella "Del diminuiremo le tasse, aumenteremo le pensioni", non poteva farsi sfuggire l’occasione per fare uso poco giudizioso della fraseologia tipica del bellicismo politico nazionalfascista.
Ora, prescindendo dal fatto che la Costituzione (art. 90) restringe l'accusa al Presidente della Repubblica, in eventuale concorso, come stabiliscono successive leggi costituzionali, con il Presidente del Consiglio e Ministri, evocare accuse del genere, da codice militare, è come usare la bomba atomica per uccidere un passerotto. Ma di che parliamo? Di decisioni prese in un contesto liberal-democratico rappresentato dalla storica e libera
adesione dell’Italia all’Unione Europea. Esaltare misure da tempo di guerra, significa disprezzare la democrazia
liberale, da tempo di pace, fondata per l'appunto sul libero confronto
delle idee e sulla libera sottoscrizione e condivisione di regole comuni. Certo, poi ci sono le interpretazioni, ma è materia da trattative politiche, semplificando da avvocati, mai da plotone d'esecuzione.
Per
fare un esempio banale, sarebbe come
recarsi armati a una riunione condominiale. Dove una volta aperta l'assemblea, invece di accettare il normale, anche
acceso, confronto, su normali
questioni, si evochi, a ogni minimo contrasto, la fucilazione dei condomini, con i quali in precedenza si era votato insieme il comune regolamento condominiale. Immaginate, insomma un gruppo di
condomini, armati di tutto punto, in
marcia per le scale condominiali: "Avanti… march! Unò-duè! Unò-duè!". Anche qui, insomma, quel che può tramutarsi, nella peggiore delle ipotesi, in contenzioso legale, diventa invece subito comportamento militarizzato.
La
cosa fa ridere. Giorgia Meloni, meno
Il
suo lessico di tipo militare, aggressivo, da guerra civile, è assolutamente fuori misura rispetto alle
questioni trattate. Il fatto, che gli
avversari - e questo è un altro aspetto
della crisi italiana - talvolta non siano
da meno, non assolve la Meloni. Anche perché la tradizione politica dalla quale proviene, quella fascista, ha sempre fatto uso della violenza contro gli avversari politici. Quindi il
passaggio dalle parole ai fatti, soprattutto una volta agguantato il
potere, rischia di essere sempre possibile.
Ovviamente,
lo stesso discorso può essere esteso alla tradizione opposta, quella comunista.
Come del resto ai populisti.
Purtroppo si è rimesso in discussione il
vocabolario liberale della politica. O peggio ancora lo si disprezza. Di questa china pericolosa, presa dalla liberal-democrazia italiana, possono però avvantaggiarsi i partiti, come Fratelli d'Italia, da sempre abituati a
calpestare gli avversari e illudere l'elettorato a colpi di promesse irrealistiche e parole infiammate.
Carlo Gambescia