Isolato
il Coronavirus ma non il virus
del nazionalismo
L'autore di questo articolo non capisce nulla di infettivologia, laboratori, microscopi eccetera. Però crede che basterebbe un giretto su internet, per scoprire che isolamento e sequenziazione del Coronarivus, sono
già state effettuate altrove: Cina,
Australia, Giappone, Usa e Francia (*).
Ora, ammesso
pure che l’Italia sia tra le elette, quel che risulta veramente sgradevole e insopportabile è il tentativo di appropriazione sciovinista della "scoperta decisiva", da parte dei politici, di destra come di sinistra.
Dichiarazioni,
largamente rilanciate a soffietto dalla stampa, dove si celebra il solito ritornello, non solo sul primato italiano (cosa che non è, come visto ), ma si versano lacrime e lacrime sulle "risorse inadeguate" e "sulla fuga dei giovani cervelli".
In
realtà, come sempre, le lenti del nazionalismo, deformano i fatti: le risorse
sono poche, perché il sistema di ricerca
italiano è essenzialmente pubblico mentre ai
privati, pochi e disorganizzati, restano
solo le briciole. Ovviamente, ammesso e non concesso che sia giusto che il pubblico che non riesce a
finanziare se stesso debba finanziare il privato e viceversa.
E
perché sono scarse le risorse pubbliche? Perché la dimensione dell’economia
italiana, ridotta e frammentata (quindi il problema riguarda tutti i settori, pubblico, privato e non solo quello della
ricerca medica), non consente grandi investimenti nell’ambito
della ricerca. È una questione strutturale: siamo dei nani. Alla quale si aggiunge, per il settore
pubblico, l’assenza di tradizioni organizzative (cosa che ci differenzia dalla
Francia ad esempio e dai paesi anglofoni, diversità che però da sola non spiega tutto), nonché l’ impossibilità di razionalizzare la spesa pubblica per
ragioni squisitamente politiche. Tradotto: per non perdere il consenso
elettorale.
Quanto
alla fuga dei cervelli, va detto che la stratificazione economica (livello
degli stipendi e dei salari) rinvia alla produttività di sistema (quanto Pil
produciamo). Un sistema a bassa produttività, come il nostro, implica una stratificazione economica orientata verso valori retributivi
ridotti. Il che non spinge
“alla fuga dei cervelli”, secondo la nota iperbole nazionalista, ma alla
riallocazione delle risorse intellettuali
in termini remunerativi verso
aree economiche con più alte retribuzioni. Insomma, in Italia - nella media - è impossibile guadagnare più di ciò che passano i conventi pubblici e privati. E un giovane, intelligente e sveglio, non può non trarne le giuste conseguenze.
A
questo punto, quale potrebbe essere la
famigerata domanda dell’uomo della strada ?
Presto detto: perché anche
l’Italia non aumenta le retribuzioni? Non può aumentarle perché l' Italia è un
paese a stratificazione economica medio-bassa, strutturalmente contraddistinto da medie e
piccole imprese, quindi inevitabilmente con salari e stipendi medio-bassi.
Certo, lo stato, potrebbe fare concorrenza ai privati sul piano salariale - il che in alcune fasi storiche è accaduto - ma con che soldi? Dei privati, già spremuti? E con il rischio di riallineare in modo fittizio, nominale, senza alcuna contropartita produttiva, i valori verso l'alto? L' apporto al Pil di una scelta del genere non potrebbe risolversi che in una partita di giro. Con il rischio di innescare il cosiddetto
circuito del desviluppo.
Infatti con il Pil in caduta libera, come tra l'altro sta accedendo, il privato, che ne ha sempre di meno per se stesso, non può più finanziare il pubblico. Che a sua volta non può più accrescere i finanziamenti a se stesso, se non attraverso una devastante escalation tributaria che rischia di strangolare e seppellire il privato.
Infatti con il Pil in caduta libera, come tra l'altro sta accedendo, il privato, che ne ha sempre di meno per se stesso, non può più finanziare il pubblico. Che a sua volta non può più accrescere i finanziamenti a se stesso, se non attraverso una devastante escalation tributaria che rischia di strangolare e seppellire il privato.
Come
si può capire si tratta di una morsa
economica e sociale più stringente del Coronavirus. Sulla quale vanno a infrangersi le onde sempre più alte del nazionalismo. Purtroppo un virus, come sembra, non ancora isolato.
Carlo Gambescia
(*) Si veda qui ad esempio: https://www.nextquotidiano.it/il-coronavirus-di-wuhan-2019-ncov-e-stato-davvero-isolato-per-la-prima-volta-in-italia/ . E qui: https://www.ilpost.it/2020/02/03/nuovo-coronavirus-isolato-spallanzani/ .