martedì 29 gennaio 2013


Se è vero che discendiamo dalla scimmia  allora  è  altrettanto vero  che  dobbiamo prenderci tutto il "pacchetto"... Perciò,  oggi  Carlo Pompei ci parla di ammaestramento umano, tecnologie avanzate, sviluppo dell'  intelligenza ed evoluzionismo al contrario.
Inutile spendere altre parole di presentazione.     Ormai i  lettori del  blog   conoscono e apprezzano  il “metodo Pompei”. Buona lettura. (C.G.)





La tecnologia nel pianeta delle scimmie
di Carlo Pompei




Ma siamo sicuri che le nuove generazioni siano più intelligenti di quelle di una volta?  Probabilmente la tecnologia ci trae in inganno quando vediamo un bambino di cinque anni armeggiare con quelle diavolerie ultramoderne che spaventano un cinquantenne. Ad una migliore analisi della situazione possiamo dire che quanto viene spacciato per intelligenza superiore è null'altro che una accozzaglia di riflessi pavloviani che consente al bambino di effettuare una serie di operazioni ripetitive.
Tutto ciò somiglia molto a quegli esperimenti eseguiti con la collaborazione (si fa per dire) delle scimmie finalizzati a dimostrare che un primate debitamente ammaestrato possa completare un ciclo elementare (che non significa semplice) di riconoscimento alfanumerico e/o cromatico.
Pertanto, se ci soffermiamo a osservare i bambini e gli adolescenti che, come si dice oggi, "smanettano" con questi attrezzi da svago e telecomunicazione, ci accorgiamo che non sono mossi da una intelligenza che gli consente di comprendere che cosa stiano facendo, ma semplicemente eseguono, come già detto, soltanto operazioni cicliche.
Prova ne è il fatto che, quando l'apparato (o come dicono i maniaci della tecnologia con gli inglesismi facili, il device) non esegue l'operazione che il bambino gli ha comunicato tramite un'interfaccia sempre più "friendly", fatalmente assistiamo a fenomeni sconcertanti: le bambine urlano uno scocciato "uffi" (quelle educate e un po' radical-chic), tutte le altre e i bambini, invece, ad emulazione paterna, tirano un bestemmione decontestualizzato che fa tremare il colonnato di piazza san Pietro.
Da quanto detto si desume che i “pargoletti” non abbiano alcuna capacità risolutiva del problema incontrato, pertanto tutto ciò che va sotto il nome di intelligenza non riguarda affatto la questione in esame, dato che - botta di cultura… - intelligeresignifica saper interpretare (con il proprio cervello) dati variabili che ci si presentano come parametro da elaborare.
A rischio di essere tacciati di complottismo, potremmo arrivare a pensare che tale meccanicizzazione dei cicli ludici (ma successivamente lavorativi) serva esclusivamente a far sopportare talune anomalie comportamentali come quelle causate dalla compilazione di un "f24 online". Pensateci un attimo: depositate i vostri soldi in banca, neanche vi ringraziano, anzi spesso vi trattano come un pezzente, trattengono una parte di liquidità e ne fanno ciò che vogliono. Quando vi serve un impiegato vi accorgete di avere a disposizione il più fidato di tutti: siete voi stessi con il vostro fantastico token otp sempre in tasca.
È un sistema geniale, altro che scimmie ammaestrate.

Carlo Pompei

Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level".

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