Trippa nera alla romana (*)
di Carlo Pompei
Nel Paese di “Molto vicino” viveva una strana coppia: il
perfido “Trippa Nera” de La
Min-estra (riscaldata) e la malvagia maga
“Polverella” dei Borghi vecchi, anzi stravecchi. Un tempo i due andavano
d’accordo anche perché stavano entrambi caldi e comodi sotto la compiacente
coperta di “Rea” Silvia. Un bel giorno “Trippa Nera” venne eletto per gestire
gli affari della Contea, ma cattivissimi intrallazzatori lo fecero cadere in un
bieco trabbocchetto studiato al tavolo della locanda “M'arrazza la Rossa”.
Anche il padrone della locanda, però, fu poi
disarcionato da uno scandalo ordito da un gruppo di “amazzoni dal randello”, le
quali (i quali?) lo coinvolsero in strane pratiche a bordo di carrozze
rigorosamente dal colore BLU. E così anche l' ambizioso
oste finì nella polvere... Secondo
alcuni bianca... E visto che in alchimia la
polvere, di qualunque colore sia, chiama sempre
altra polvere, maga "Polverella”
fece la sua apparizione. Si materializzò - tralasciando i
propri impegni come paladina dei lavoratori di ogni contea - e propose la
propria candidatura come rappresentante della Contea di appartenenza. La cosa
andò a buon fine, ma soltanto finquando un pesante cavaliere dal mantello
Fiorito spese buona parte del bilancio della Contea per offrire varie cene a
destra e a… no, a Manca, no. O sì? Boh, vabbe’.
Per porre rimedio alle malefatte del suo fidato (ma non
troppo), maga "Polverella"
si dimise dal proprio incarico, però pensò tosto di tornare all’attacco forte
dei suoi sbandierati principi. A tal punto “Trippa Nera” chiese ai suoi: “A chi
i soldi?”. E i suoi - affamati da anni di disagi - replicarono: “A noi!”.
Pertanto anche “Trippa Nera” ripropose la sua candida candidatura al comando
della Contea.
Maga
"Polverella" oramai ai ferri corti con il suo
concorrente, incaricò i propri elfi consiglieri di escogitare una trovata per
portare dalla sua i voti dei bifolchi della Contea. La soluzione venne trovata
nell’organizzare una cena (e te pareva…), ma con una particolarità: i
commensali invitati - anziché mangiare a sbafo come al solito - avrebbero
pagato mille monete d’oro a testa, con la promessa che poi, una volta
rieletta, maga "Polverella" le avrebbe restituite a
tutti gli intervenuti con altissimi interessi.
Al povero “Trippa Nera” non rimase altro che offrire
qualcosa dalla propria oramai povera dispensa…
Carlo Pompei
Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato,
non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a
disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura,
illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”.
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