Bersani, Steinbrück
e l’antiberlusconismo
Come da copione il fuoco di fila contro
Berlusconi è subito ricominciato, non senza il decisivo aiuto del
Cavaliere stesso… Tuttavia, al posto di Bersani eviteremmo di fare di tutta
l’erba politica europea un fascio, unendosi al coro degli antiberlusconiani in
Italia e all'estero sulla scia del derby, così poco
calcistico, tra la Merkel e Berlusconi. Ci spieghiamo
subito, dando qualche modesto consiglio politologico (per gli acquisti)
al leader del Pd...
Se è vero che la
Germania , considerate le sue dimensioni economiche, non può
non “comandare” in Europa, è altrettanto vero che non esiste solo la Germania della Merkel ma
anche quella impersonata dal prossimo candidato cancelliere Spd, Peer
Steinbrück. O comunque, qualora Steinbrück fosse ritenuto troppo di "destra"
( ma su questo aspetto cruciale cfr. http://www.qdrmagazine.it/2012/10/2/78_parrini.aspx ), esiste
una vivente tradizione socialdemocratica tedesca, di idee e uomini, alla quale
sarebbe bene che il Pd attingesse chiedendone apertamente il
sostegno politico. E per quale ragione? Per non trasformare la
campagna elettorale della sinistra italiana in un provinciale
appoggio alla Merkel: sostegno che, automaticamente, si
tradurrebbe, qui in Italia, in un sostanzioso aiuto a
Berlusconi. Dal momento che va evitata la trappola di quel
nazionalismo che sembra non dispiacere agli italiani. E
su cui sembra invece astutamente
puntare l’ultimo Cavaliere anti-spread e anti-Germania.
Semplificando: di necessità ( la forza economica
tedesca ) deve essere fatta virtù strategica (Steinbrück invece della
Merkel). Muoversi in direzione mondiale, come mostra il prossimo appuntamento
del 15 dicembre non basta ( http://www.bersani2013.it/doc/4032/bersani-presenta-conferenza-internazionale-alleanza-progressisti.htm
). Serve il gioco di sponda: se Bersani vuole vincere, deve puntare
sul maggior coinvolgimento della Germania socialdemocratica: una
Germania, dal punto di vista dei valori della sinistra,
anti-Merkel e dal volto umano.
Insomma, andrebbe concretamente ricercato, nella
prospettiva di un possibile asse politico socialista tra Germania,
Francia, Italia (post elezioni 2013), il deciso sostegno della
sinistra tedesca (ma anche francese) nella campagna elettorale italiana. E su
problemi specifici, soprattutto economici. E in chiave alternativa al
monetarismo della Merkel. L’antiberlusconismo, da solo non
basta.
Carlo Gambescia
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