lunedì 6 maggio 2024

Storie di ordinario antiamericanismo

 


Negli Stati Uniti nessuno prese le difese dei due giovani coinvolti nell’uccisione del carabiniere Cerciello . Sui giornali americani fu pubblicata la foto “shock” di uno dei giovani, bendato e ammanettato (qui in copertina), senza avanzare alcuna critica verso la polizia italiana.
 

Atteggiamento più giustificato, come allora si lesse, verso due ragazzi che avevano leso all’estero l’immagine degli Stati Uniti (*).

Al contrario, in Italia, si è tramutato in caso una storia che risale al febbraio scorso, addirittura finita oggi sulle prime pagine, del ragazzo di Spoleto, Matteo Falcinelli, fermato, maltrattato, poi rimesso in libertà dietro pagamento di una cauzione (**).

Che la polizia americana abbia la mano pesante è un dato di fatto. Come possono osservare, senza informarsi più di tanto, tutti gli entusiasti fruitori di telefilm e fiction poliziesche made in Usa.

Gli Stati Uniti sono un paese meritocratico, duro, chiunque sbagli deve pagare: il Watergate, lo scandalo Clinton,  i processi a Trump, ne sono, da ultimi, ottimi esempi.  

Però gli Stati Uniti,  a differenza delle repubbliche delle banane,  godono  di un eccellente sistema di garanzie legali e di una fluidissima rete sociale basata sulla libertà di intraprendere e fare, che noi in Europa neppure ci sogniamo. Basta leggere quel che scrisse Tocqueville, viaggiatore “cost to cost” (o quasi),   già due secoli fa.

E soprattutto, semplificando al massimo, gli americani non sono "piagnoni" come gli italiani. E neppure  "mammoni"... Si rimboccano le maniche, hanno le spalle sudate, e furono capaci di produrre, durante la Seconda guerra mondiale, una media di cinquantamila aeroplani da guerra all'anno, nonché  formare, sempre su base annua, circa trentamila  piloti. Se dio esiste, deve benedire per sempre gli Stati Uniti. Ci salvarono da quel pazzo criminale di Hitler. E poi, pure dal comunismo, schierando però milioni di luccicanti frigoriferi. Oggi invece  servirebbero di nuovo armi. Ma questa è un’altra storia.

Le reazioni, a dir poco scomposte, dei giornali italiani possono essere ricondotte solo al “piagnonismo” nazionale? No, c’è dell’altro.

Una cosa che si chiama “antiamericanismo”. Che da noi è ordinaria amministrazione, almeno dalla fine dell’Ottocento. Prima cominciarono i papi, nemici del liberalismo. Poi toccò al fascismo, altrettanto antiliberale.   E oggi, ai suoi eredi, al governo. Che non hanno mai metabolizzato il 1945. Si dirà ma come  la Meloni fa l’amicona degli Stati Uniti, eccetera, eccetera?  Bah… 

Naturalmente non va dimenticata neppure la sinistra, un tempo filocomunista, oggi trasformatasi, come scrive felicemente Giuliano Ferrara,  in una "baby gang pacifista",  più antiamericana di prima (questo lo aggiungiamo noi).

Per tornare al governo  Meloni, si rifletta:  è normale una cosa del genere? Si legga qui:

«Il ministro degli Esteri ha avuto oggi pomeriggio, (domenica 5 maggio) una conversazione telefonica con la signora Vlasta Studenicova, madre di Matteo,: “Ho offerto alla signora e alla famiglia di Falcinelli – ha detto Tajani – la mia più calorosa solidarietà, e soprattutto ho confermato che il Consolato d’Italia a Miami e tutta la Farnesina continueranno a seguire il caso giudiziario e offriranno assistenza al signor Falcinelli”. Tajani ha confermato alla famiglia Falcinelli che “il Governo italiano adempie a un suo obbligo quando difende con le sue strutture consolari cittadini italiani che richiedono assistenza in casi come quelle di arresti o detenzioni violente e brutali”» (***).

“Strutture consolari”. Per ora.

Comunque sia, sul piano della reciprocità, per metterla sul politico e sul giuridico, visto che l’Italia ha alzato il tiro, e diciamo a parità di "incaprettamento" e con in gioco pene molto più pesanti, non ricordiamo alcuna presa di posizione da parte di Mike Pompeo, Segretario di Stato,  all’epoca dell’omicidio Cerciello.

Dov’ è la differenza? Che il nostro clima culturale, con ovvie inflessioni politiche appena capita, è profondamente antiamericano. E ovviamente con l’estrema destra al governo, ora i nemici degli Stati Uniti, si sentono più forti.

Si dovrebbe invece  riflettere, su alcune cose. Ad esempio, su quel buffone di Mussolini, che per fare a gara di megalomania con Hitler, dopo Pearl Harbour,  dichiarò guerra agli Stati Uniti. Oppure che a causa della sconsiderata guerra fascista l’Italia prese tante di quelle legnate ( e purtroppo con il "duce"  gli italiani)...   Legnate comunque meritatissime, si badi.   E che infine, nonostante tutto, gli Stati Uniti non hanno mai mostrato alcun rancore verso l’Italia.

E invece che si fa? Si grida alla tortura.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.cittanuova.it/negli-usa-nessuna-pieta-gli-assassini-del-carabiniere/?ms=007&se=018 .

(**) Qui: https://www.ilmessaggero.it/persone/matteo_falcinelli_chi_e_studente_incaprettato_miami_mamma_cosa_dice-8097853.html .

(***) Qui (anche per capire la notevole ‘intensità della reazione della Rai meloniana) : https://www.rainews.it/articoli/2024/05/miami-arresto-shock-per-uno-studente-italiano-3c8ba00f-9fd4-4e15-ba22-14f22fae451c.html .

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