Storie di liberalismo e di amicizia...
La mia risposta a Teodoro Klitsche de la Grange
Caro Teodoro,
Grazie della tua gentile riposta (*). Come replicare?
Grazie della tua gentile riposta (*). Come replicare?
Innanzitutto, mi sembra surreale la
tua difesa non solo di Orbán ma addirittura della nuova Costituzione
ungherese ( tranquillo, avevo già letto a suo tempo l’ articolo che mi
segnali), dove argomenti in punto di diritto.
Non usi quindi ( o comunque
dolcifichi) quel concetto, a te
così caro, di costituzione sostanziale, concetto che però usi come
una lama quando tratti ad esempio della Costituzione italiana, per
indicare il suo anacronismo rispetto ai successivi schieramenti
sociali. Due pesi due misure. Anche perché avresti dovuto ammettere
che la
Costituzione ungherese
riflette l’involuzione sociale e politica dell’Ungheria. Di qui la tua
sottolineatura, autentico salvataggio in corner (se mi permetti il
termine), dei valori eterni - semplifico - incarnati da
Santo Stefano. Pertanto alcune costituzioni “sostanziali” sono più
uguali di altre? Infine, sulla retorica sovranista e
securitaria di Orbán, che di liberale, ribadisco, non ha
proprio nulla, mi limito a rinviarti al suo intervento del 6 marzo
scorso in occasione della celebrazione dei cento anni della polizia
ungherese (**).
Due
altre cose.
Parli
di “liberalismo forte”: per me è un
concetto vuoto, privo di valore epistemologico.
Forte rispetto a che cosa? Dov’è quella consapevolezza dei limiti cognitivi e decisionali che
caratterizza il liberalismo, dal momento
che la forza - per non parlare della violenza - evoca proprio l’esatto
contrario di ciò che il liberalismo si
propone di circoscrivere. Altra cosa invece è un liberalismo politico, triste,
archico, malinconicamente consapevole delle costanti o regolarità della politica, tra le quali c’è l’uso
ricorrente della forza nell’agone politico: ma una cosa è la constatazione,
un’altra la celebrazione ( e qui ti rinvio di nuovo al Grattacielo e il formichiere).
Cosa voglio dire? Che il termine “liberalismo forte” va in quest’ultima direzione. Il che spiega la tua simpatia per i sovranisti, che tutto sono meno che liberali... Anche tu non lo sei? Ti risponderò nella chiusa.
Intanto per completare la mia argomentazione sul rapporto tra politica, forza e liberalismo, non posso non ribadire che tra Cavour e Salvini, o se vuoi tra spirito di nazione e nazionalismo, tra Risorgimento e Lega, tra il tronfio generale Radetzky e il povero Ahmed che affoga nel Mediterraneo, c'è una bella differenza.
Intanto per completare la mia argomentazione sul rapporto tra politica, forza e liberalismo, non posso non ribadire che tra Cavour e Salvini, o se vuoi tra spirito di nazione e nazionalismo, tra Risorgimento e Lega, tra il tronfio generale Radetzky e il povero Ahmed che affoga nel Mediterraneo, c'è una bella differenza.
Infine,
quanto a Gaetano Mosca, Vittorio Emanuele Orlando e Santi Romano, il clan del siciliani, ti ricordo che Mosca, scrisse un piccolo aureo libro sulla mafia, assolutamente non indulgente, anzi il contrario, ancora ristampato e commentato. Mosca era un liberale triste, archico.
Orlando e Santi Romano, probabilmente, come dici tu, liberali forti.
Come concludere? Evidentemente, ognuno ha i liberali
che si merita.
Ti
abbraccio,
Carlo
P.S. Ho letto un commento al tuo post di una finezza intellettuale abbagliante. Certo, come scrivere di Cesare se non si è vissuti al tempo di Cesare? Come scrivere di Mussolini, se non si vissuti sotto il Duce ? E così via... Gli storici ringraziano.
(*)
Qui la risposta di Teodoro Klitsche de la Grange : https://italiaeilmondo.com/2020/03/10/contro-il-liberalismo-2-risposta-a-gambescia-di-teodoro-klitsche-de-la-grange/
(**)
Qui, sul sito di Orbán: http://www.miniszterelnok.hu/orban-viktor-beszede-a-100-eves-magyar-rendorseg-unnepelyes-allomanygyulesen/