Intervista
“impossibile” a Machiavelli su Beppe
Grillo e la politica italiana
Segretario
Machiavelli i miei ossequi. Perché quell'espressione così pensosa, quasi
corrucciata? Ricorda la telefonata del Dottor Publio Virgilio
Marone? L’intervista? Il nostro colloquium?
Ponzoso? Corrusco ? Io mi logoro. Per anni et anni sono stato a studio della arte dello stato. Non li ho dormiti né giuocati…
E allora?
La natura de’ li
uomini è varia. Facile a persuadelli una cosa, ma difficile fermalli
in quella persuasione...
Non capisco…
Che io, Niccolò,
figlio di Bernardo Machiavelli e Bartolomea Nelli sono historicamente
iudicato nefario…
Nefario?
Rio, Impio…
Cattivo! Che ci vuol
fare... Del resto, ora, non si trova all’Inferno?
Solum perché in soperchio buco hanno caro servirsi d’uno pieno di experientia.
Sono venuto a
intervistarla perché, parecchi piani più su, insomma sulla Terra, abbiamo, per
così dire, qualche problemino politico…
Ne sono honorato.
Ma che fa? Resti pure lì. È così pittoresca la sua figura avvolta dalle fiamme. A proposito, so che , voi Consiglieri Fraudolenti, Ottavo Cerchio – Bolgia n. 8 per l’esattezza, potete muovervi con una certa libertà. O no?
Ne sono honorato.
Ma che fa? Resti pure lì. È così pittoresca la sua figura avvolta dalle fiamme. A proposito, so che , voi Consiglieri Fraudolenti, Ottavo Cerchio – Bolgia n. 8 per l’esattezza, potete muovervi con una certa libertà. O no?
Mi spoglio quella
veste cotidiana, piena di fango et loto et mi metto panni reali et curiali; et
solum rivestito condecentemente non mi vergogno parlare et cogitare di quel
cibo che solum è mio…
Questa frase
l’ho già sentita…
Cito da una mia
lettera piuttosto famosa all’amico Vettori. Sarà pure una mia debolezza,
ma ogni volta che declamo queste parole mi sento
monumentale.
Segretario, lei
parla un italiano moderno perfetto!
Certo.
Cognosco il coevo. Qui arrivano i giornali. Tutti. E così io posso
seguire le vicende politiche italiane… In questo soperchio buco, contrariamente
a quel che dicono preti e sette, non si sta così male. A parte
qualche Papa di troppo…
Lasciamo stare
l’argomento Papi… Anche noi sulla Terra… Mi diceva che riceve e legge con
avidità i giornali…
Che vuole, la
continua lezione delle cose antique non mi disobliga dalla experientia delle
cose moderne. Benché la politica, nei suoi addentellati, non sia mai
mutata.
In che senso?
L'argumentum
della mia cogitazione non è la politica come ricerca della "Optima
Republica", bensì come, de facto, si conquista, si perde e si mantiene
l’imperio. Tutto ciò dalla religione è iudicato peccato. Il che
spiega ad abundantiam perché mi ritrovo infilzato tra i
consiglieri fraudolenti. La fraude o il tradimento è adversum i principii
religiosi e non contra l’autentica natura della politica. Per la qual cosa, da
ateo, non ho nulla da rimproverarmi. La mia coscienza è sana. E mi logoro
quando ponzo che voi terragni, vittime dei preti, mi liquidate come
impio... A me è semper importata solum
la realtà effettuale delle cose, non quella che viene
pervertita da preti, letterati, poeti, imprenditori televisivi e comici…
Noto con piacere
che è informatissimo.
Satis… Non ho mai
trascorso i miei giorni, come dicte voi terragni, a pettinar bambole! Scommetto,
da vecchio giocatore di tric-trac, che ella vuole
un mio iudicium sul Grillus Genuensis…
Sì. Chi meglio di
lei, Segretario, può fornire la risposta giusta…
Un momento, non è
che ella viene da parte del Berlusconis Mediolanensis? Perché si
est così mi rifiuto di continuare il colloquium. Nel 1994,
pensai che fusse il novello Principe. Aveva manipoli sufficienti per
conquistare l’Italia. E invece… Purtroppo, come ho scritto nel
del De Principatibus,
Il Principe, la
sua opera più famosa, scritta precisamente cinquecento anni fa, nel
1513...
Sì. Ma mi lasci
finire. Ho scritto: “Debbe dunque uno principe non avere altro obietto né altro
pensiero né prendere cosa alcuna per la sua arte, fuora della guerra et ordini
et disciplina di essa, perché quella sola è l' arte che si espetta a chi
comanda…” .
Si riferisce al
Bunga Bunga.
I principi e i
condottieri che hanno ponzato più a delicatezze e mollizie che alle arme - arme
anche politiche, si intende - hanno perso imperio e stato.
Delicatezze…
Mollizie… Sui giornali italiani le hanno definite in maniera assai più cruda.
Tanto peggio per il
Berlusconis. Si è comportato da perfetto bischero….
Ecco scappar
fuori l'arsenico fiorentino che circola nelle sue vene
...
Un bischeraccio il
Berlusconis... Et la sua pretesa che tutti dovessero amarlo? A un
principe conviene sempre essere più temuto che amato. Gli uomini sono ingrati,
volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de' pericoli e cupidi di
guadagno. E mentre fai loro del bene, sono tutti tuoi, offeronti il
sangue, la roba , la vita, i figliuoli... Ma appena le cose si mettono male si
rivoltano. Gli uomini temono molto meno di offendere chi si fa amare che
chi non si fa temere. Il legame dell’affetto essi lo spezzano secondo il
loro interesse, mentre la paura è sostenuta semper da un timore del
castigo che non li abbandona mai. Tamen…
Come?
Tamen,
tuttavia... Tuttavia essere temuto non significa essere
odiato. Guai a incorrere nel disprezzo o nell’ odio dei sudditi e dei cittadini…
Invece, il Grillus Genuensis, per ora, sembra amatissimo…
Sì, etiam lui
è un novello principe. Tuttavia, “quando il padre fa carnevale, i figli fanno
quaresima” .
Cioè?
Dopo il Berlusconis
non poteva non venire il Grillus. Come, a Firenze, agli
sprechi dei Medici si sostituirono le pitoccherie d'un
frate. Sa chi mi rammemora il Grillus ? Fra’
Girolamo Savonarola.
Il profeta
disarmato…
Laudabile. Vedo che
si è documentato. Mosè, Ciro, Teseo e Romolo, grandi legislatori, non avrebbero
potuto far osservare molto a lungo le loro costituzioni, se fussero stati
disarmati. Mentre fra’ Girolamo Savonarola, ruinò con i suoi ordini nuovi,
appena la moltitudine cominciò a non crederli possibili; e lui non aveva alcun
modo per tener fermi quelli che avevano creduto, né per far credere i
miscredenti.
Sì, ma Grillo
comanda a bacchetta!
Li suoi
armati... Ma non ha imperio, almeno per ora, su tutte le itale genti. Per
causare la ruina del Grillus, esiste arma politica optima: farlo
comandatare, ossia governare. E da solingo. Ho dato una sbirciatina al su'
programma politico. Sa come come recita un dictum
della mia amata patria: “Gli fa come i’ nonno alla nonna”. Insomma,
nel programma di Grillus ‘un c’è nulla…
D'accordo, ma
si spieghi meglio.
Una
ribollitaccia di moralismo fratesco senza neppure Iddio....
Che cosa è
stato? Si avvicina un temporale...
No, ho fatto
un Nome che non dovevo fare e ...
Capito
capito... Diceva?
Se si
lasciasse cocere il Grillus nel brodo del su' governo, i devoti prima o
poi non potrebbero non correggerne le disformità tra le parole e le opere.
Mentre i non devoti, stucchi, potrebbero affraternarsi ai nemici, e tutti
insieme spegnerlo. Ut breviter dicam: da Grillo a Grullo il passo è breve…
Ma che succede? Si
mette a fare il comico anche lei, Segretario?
Come ha già
detto ella, e per ben due volte, son fiorentino. Patria di Dante
Alighieri et Leonardo Pieraccioni.
Anche lei ha visto
“Il ciclone?
"The rythm is magic, feel it in your soul/ rythm
is the power of creation/ the rythm is magic, the rythm is king/". Le sibarite
spagnuole hanno spopolato, etiam di sotto le
flamine… “Tira più i’ filo di una sottana che un carro di buoi della
Chiana”. Come ella sa, scrivevo delle commediacce. E mi piaceva.
Se rinascessi, come dicte voi terragni, farei lo sceneggiatore
per il cinema…
D’accordo, su
tutto, cinema e Pieraccioni inclusi. Ma torniamo a noi: la “ruina”
di Grillo sarebbe anche la rovina dell’ Italia.
I popoli non sono
nati per essere felici. Io, a nove anni, nel 1477, vidi i corpi
dell’arcivescovo di Pisa, Salviati, e di Francesco de' Pazzi pendere dal
Palazzo della Signoria. Didopo che noi fanciulli avevamo spupazzato per
Firenze, legato a una corda, il cadavere di Jacopo Pazzi. Ho già dicto
che son fiorentino. E come dicte oggi, nel “pacchetto” del
fiorentino autentico c’è l’ironia, il genio e quando occorre la violenza, anche
la più feroce. Probabilmente, se non fussi nato a Firenze non avrei mai scritto Il
Principe.
Esiste un modo meno
doloroso?
No, perché i nemici
del Grillus Genuensis, per il momento, son divisi in fazioni. E senza
unione non possono essere buone arme politiche, e senza buone arme prima si
periclita e infine si ruina. Tutti. Non solo il Grillus. E didopo
principia un nuovo cyclus politico; est la lectio degli
Antiqui.
Segretario non lasci
i nostri lettori senza speranza. Non c’è proprio altro da fare?
La spes è cibo per
preti e sette. Non per me. Cercherò di essere chiaro, usando
il mio migliore italiano coevo, affinché tutti capiscano: i buoni
consigli, da qualunque parte provengano, devono nascere dalla prudenza del
principe, e non la prudenza del principe nascere dai buoni consigli. E
nell’Italia di oggi, purtroppo, non intravvedo prudenza, né principi, né
tantomeno alcun principe prudente.
E Bersani?
Il Bersanus
Aemiliensis. È attonito.
Come dice?
È
stupido. Trascura amicizie antiche per abbracciarne di nuove,
il Grillus. Non spegne i nemici interni, il Renzus Florentinus et
alii. I nuovi amici, et brevis, si
cangeranno, affraternandosi ai vecchi, in feroci nemici… E, concordia
discors, spegneranno il Bersanus.
Lei è un inguaribile
pessimista.
Rammemori dottore,
il pessimismo è l’idealismo di chi non si fida della natura umana.
Questa non è sua! È
di Julien Freund.
Anch’io, ogni tanto,
amo citare i sociologi minori… E poi non ne avevo una pronta
di citazione... Si è fatto tardi, è quasi ora di pranzo: spaghetti alla
puttanesca e pollo alla diavola. Scusi la fretta e grazie della
gradita visita dottore. Mi saluti il Pieraccioni e le
sibarite spagnole... Troppo ganze..."The rythm is magic… feel it in
your soul "…
Nessun commento:
Posta un commento