Beppe Grillo
e le responsabilità della politica
Non è il caso di stupirsi: è una regolarità del
politico, teorizzata da Aristotele, quella che indica come
rischio principale della democrazia, di per sé già zoppicante,
la sua progressiva
degenerazione prima in
demagogia poi in tirannide. Perciò le pericolose
stupidaggini di Beppe Grillo, che non meritano neppure commento,
preannunciano il passaggio alla fase demagogica, preludio a qualche
(dis-)avventura politica, che potrebbe far rimpiangere agli italiani Berlusconi
e Prodi. E perfino Monti.
Si dirà: ma la situazione è seria, eccetera, eccetera… E
allora? Proprio perché seria va affrontata in nome dell’unità tra
gli italiani e non delle divisioni e dell’odio sociale. E quindi insieme
all’Europa e non contro; insieme agli alleati occidentali e non contro;
nel quadro unitario di un’economia di mercato e non contro. Certo,
tenendo conto, realisticamente, dei rapporti di forza, che non sono sicuramente
a favore dell'Italia. Ma, come insegna Machiavelli, di necessità, cioè restare
in Europa, bisogna fare sempre virtù. Di qui, la scelta praticamente
obbligata di muoversi nel cono d'ombra della Germania,
ma con l'astuzia della volpe, visto che manca la forza del
leone.
È ovvio, che avventurieri della comicità politica come
Grillo giochino al tanto peggio tanto meglio, ignorando le più
elementari regole di comportamento politico; regole
rispettate da ogni serio leader politico:
realismo, equilibrio, rispetto per l’esperienza storica, comprensione
della complessità della vita economica e internazionale, diffidenza
verso ogni forma di semplificazione e dilettantismo, nonché, per dirla
con Talleyrand, “surtout pas trop de zèle”.
Monti non ci piace. E non abbiamo
gradito il modo costituzionalmente illineare ( a dir poco...),
seguito per imporre la scelta tecnica agli italiani. Parliamo di un
governo, di cui, tra l'altro, non condividiamo alcune scelte economiche e
fiscali. Siamo però altrettanto convinti che l’unità nazionale e la
coesione politico-economica europea siano le uniche
strade per uscire dalla crisi. Perciò riteniamo che, obtorto
collo , ci si debba affidare a Monti. Occorrono, ripetiamo, grande
spirito unitario e senso di responsabilità. Il che, purtroppo, non significa,
che la nostra classe politica sia automaticamente all’altezza del compito,
e quindi capace di dare il buon esempio. Qui è il rischio. Ed è proprio
su questo terreno scivoloso che Beppe Grillo, da vero demagogo, gioca
tutte le sue carte.
Carlo Gambescia
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