Oggi si
sperimenta. Proponiamo agli amici lettori una "cantata" metapolitica,
definiamola così. E di chi? Ma dell'amico Roberto Buffagni (*), of course...
Per adesso esce la Parte
prima, la seconda uscirà venerdì. Il genere è nuovo o quasi... Per buttarla
sull'aulico, diciamo che rinvia a poetiche diversissime: da Carlo Porta a Cochi
e Renato (quando erano Cochi e Renato)... Altri spunti importanti, ovviamente
all'altezza del nostro Roberto, il lettore di buona volontà ( e cultura) dovrà
trovarli da solo. Fermo restando che il prodotto finale è pura farina del sacco
di Roberto Buffagni. Buona "cantata" a tutti. (C.G.)
Canto di una barbona errante nella pianura Padana /Parte prima
Cara ex Italia, interrompiamo le trasmissioni per informarTi
che:
1) C’è stata la secessione: sula
Padania , giù la
Repubblica di Napoli
2) Post secessione, sei stata occupata da un vario assortimento di stranieri.
3) Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala.
Però dai, consolati che il genio italico non muore, come dimostra questo
Canto di una barbona errante nella pianura padana
Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Mi prendi per il cul, bastarda luna?
Stai lì, stai muta, guardi
Con la tua faccia tonda di frittata…
Bevo, sì, bevo, ciài problemi?
Sei araba anche te? Sei musulmana?
Bevo il Barbera alla tua faccia, luna!
Ma sì, ma tanto a te cosa ti frega…
Te ti alzi, fai un giro e torni a letto
Che bell’aiuto che ci dai, vigliacca!
Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Te lo ricordi quando ti guardavo
Da ragazza, seduta sul sellino
Della Vespa di Oreste, il filarino
Che mi diceva “sei una gran figa”?
Te lo ricordi quando a Telebaggio
Ti cantavo la canzone della Mina…
“Tintarella di luna…”
Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Quando è venuto il finimondo cos’hai fatto?
Come adesso, una fava!
Un belino di niente, porca luna!
Cos’hai fatto te, il giorno che il governo
Della Padania giurava e spergiurava
“Fratelli e sorelle Padani!
Suocere e cognati di Padania!
Padani, è l’uovo di Colombo! E’ l’Eldorado!
Mai più tasse, Padani! Mai più tasse!
Privatizziamo tutto, basta IVA!
Nel cesso l’IRPEF! L’IRAP nel pattume!
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
“Quotiamo in borsa tuttala
Padania
Dalla frontiera svizzera
Fino alla linea Gotica
Da Jesolo a Rapallo
Dall’uno all’altro mar!
Godi, padano popolo, letizzia!
Liga il padano can cun t’ la sulsizza!
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
Quotiam, quotiam, Padani!
Quotiamo i gondolieri
Quotiamo il monte Bianco
Quotiamo i tortellini
Quotiamo anche il Dio Po!
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
Quota tu, bel padan, che quoto anch’io
Quota l’Ultima Cena di Leonardo
Quota la zuppa di cotiche col lardo
Quota il Manzoni conla
Manzotin !
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan….
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan….
Te lo ricordi, luna, com’è andata?
Quando il padano andava all’ipermarket
E gli facevano il fixing del prosciutto?
Quando il sabato sera alla sua sciura
Il padano chiedeva ansiosamente
“Cara, attualmente un bacio come quota?”
E avveduta la padana ribatteva
“Caro, dipende se il mercato tira”
Mercedes per tutti, piscine e cavial!
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan…
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan….
Te lo ricordi, luna, com’è andata?
E gli arabi ci han fatto l’OPA!
Coi petrodollari ci han fatto la scalata!
E han compratola Padania
coi padan!
E gli arabi ci han fatto l’OPA!
Coi petrodollari ci han fatto la scalata!
E han compratola Padania
coi padan!
Te lo ricordi, luna, com’è andata?
Te lo ricordi sì, luna vigliacca, luna porca!
Secondo me sei stata te, puttana luna!
Sei stata te perché volevi andare
Volevi andare in cima alla bandiera
Della Neo Padarabia: sei contenta?
Sei contenta che c’è la mezzaluna?
L’altra metà chi l’ha fregata, i turchi?
Ma va’, ma va’, ma va’!
Ma va’ a cagare, silenziosa luna!
I araboni sont rivaa una matina
A l’aeroporto padano de Linate
Coi loro aeroplanoni bianchi bianchi…
Vadavrùm, vadavrùm, vadavrùm…
“La madonna, ma quanti che ce n’hanno!”
Fa zio Carlo, e l’Isolina: “Bela forsa!
Loro ce l’hanno a gratis, la bensina!”
E vadavrùm, vadavrùm, vadavrùm,
vadavrùm, vadavrùm, vadavrùm…
Basta. Finiti. Silenzio. Porte chiuse.
“E adess?” fa l’Isolina. Gnanca detto
Che se verza una porta in te la panza
De l’aeroplano capo e viene fuori
Venti omarini tucc vistii de bianco
Coi ociai neri e in testa un sugamano.
Il generoso popolo padano
Che assisteva allo sbarco numeroso
Esplose in un’omerica risata.
“Ah ah ah ah ah ah ah!
Sugaman, sugaman, sugaman!
I en tucc di sugaman!”
Intanto i sugamani srotolava
Un tapetino rosso tipo albergo
Giù per la scala de l’aereo
Infino su l’asfalto de la pista.
“Cianno i piedi delicati” fa zio Carlo.
Intanto che dal fondo de Linate
Ti arriva silenzioso un macchinone
Negher come i ociai de i araboni
E se ferma proprio in cima al tapetino.
Silenzio. Bocce ferme. I sugamani
Se sbate giù in ginocchio in doppia fila!
“C’è il papa?” si sbellica un padano.
1) C’è stata la secessione: su
2) Post secessione, sei stata occupata da un vario assortimento di stranieri.
3) Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala.
Però dai, consolati che il genio italico non muore, come dimostra questo
Canto di una barbona errante nella pianura padana
Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Mi prendi per il cul, bastarda luna?
Stai lì, stai muta, guardi
Con la tua faccia tonda di frittata…
Bevo, sì, bevo, ciài problemi?
Sei araba anche te? Sei musulmana?
Bevo il Barbera alla tua faccia, luna!
Ma sì, ma tanto a te cosa ti frega…
Te ti alzi, fai un giro e torni a letto
Che bell’aiuto che ci dai, vigliacca!
Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Te lo ricordi quando ti guardavo
Da ragazza, seduta sul sellino
Della Vespa di Oreste, il filarino
Che mi diceva “sei una gran figa”?
Te lo ricordi quando a Telebaggio
Ti cantavo la canzone della Mina…
“Tintarella di luna…”
Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Quando è venuto il finimondo cos’hai fatto?
Come adesso, una fava!
Un belino di niente, porca luna!
Cos’hai fatto te, il giorno che il governo
Della Padania giurava e spergiurava
“Fratelli e sorelle Padani!
Suocere e cognati di Padania!
Padani, è l’uovo di Colombo! E’ l’Eldorado!
Mai più tasse, Padani! Mai più tasse!
Privatizziamo tutto, basta IVA!
Nel cesso l’IRPEF! L’IRAP nel pattume!
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
“Quotiamo in borsa tutta
Dalla
Fino alla linea Gotica
Da Jesolo a Rapallo
Dall’uno all’altro mar!
Godi, padano popolo, letizzia!
Liga il padano can cun t’ la sulsizza!
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
Quotiam, quotiam, Padani!
Quotiamo i gondolieri
Quotiamo il monte Bianco
Quotiamo i tortellini
Quotiamo anche il Dio Po!
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
Quota tu, bel padan, che quoto anch’io
Quota l’Ultima Cena di Leonardo
Quota la zuppa di cotiche col lardo
Quota il Manzoni con
Mercedes per tutti, piscine e cavial!”
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan….
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan….
Te lo ricordi, luna, com’è andata?
Quando il padano andava all’ipermarket
E gli facevano il fixing del prosciutto?
Quando il sabato sera alla sua sciura
Il padano chiedeva ansiosamente
“Cara, attualmente un bacio come quota?”
E avveduta la padana ribatteva
“Caro, dipende se il mercato tira”
Mercedes per tutti, piscine e cavial!
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan…
E quando tutto quanto fu quotato
Alla Borsa Valori de Milan….
Te lo ricordi, luna, com’è andata?
E gli arabi ci han fatto l’OPA!
Coi petrodollari ci han fatto la scalata!
E han comprato
E gli arabi ci han fatto l’OPA!
Coi petrodollari ci han fatto la scalata!
E han comprato
Te lo ricordi, luna, com’è andata?
Te lo ricordi sì, luna vigliacca, luna porca!
Secondo me sei stata te, puttana luna!
Sei stata te perché volevi andare
Volevi andare in cima alla bandiera
Della Neo Padarabia: sei contenta?
Sei contenta che c’è la mezzaluna?
L’altra metà chi l’ha fregata, i turchi?
Ma va’, ma va’, ma va’!
Ma va’ a cagare, silenziosa luna!
I araboni sont rivaa una matina
A l’aeroporto padano de Linate
Coi loro aeroplanoni bianchi bianchi…
Vadavrùm, vadavrùm, vadavrùm…
“La madonna, ma quanti che ce n’hanno!”
Fa zio Carlo, e l’Isolina: “Bela forsa!
Loro ce l’hanno a gratis, la bensina!”
E vadavrùm, vadavrùm, vadavrùm,
vadavrùm, vadavrùm, vadavrùm…
Basta. Finiti. Silenzio. Porte chiuse.
“E adess?” fa l’Isolina. Gnanca detto
Che se verza una porta in te la panza
De l’aeroplano capo e viene fuori
Venti omarini tucc vistii de bianco
Coi ociai neri e in testa un sugamano.
Il generoso popolo padano
Che assisteva allo sbarco numeroso
Esplose in un’omerica risata.
“Ah ah ah ah ah ah ah!
Sugaman, sugaman, sugaman!
I en tucc di sugaman!”
Intanto i sugamani srotolava
Un tapetino rosso tipo albergo
Giù per la scala de l’aereo
Infino su l’asfalto de la pista.
“Cianno i piedi delicati” fa zio Carlo.
Intanto che dal fondo de Linate
Ti arriva silenzioso un macchinone
Negher come i ociai de i araboni
E se ferma proprio in cima al tapetino.
Silenzio. Bocce ferme. I sugamani
Se sbate giù in ginocchio in doppia fila!
“C’è il papa?” si sbellica un padano.
( Parte prima)
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo
lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con
Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo
spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma,
dell’oggettistica vintage....
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