venerdì 14 ottobre 2011


Ucronie
E se non ci fosse stato Berlusconi?



Ipotesi azzardata ma non troppo. 29 marzo 1994, l’Alleanza dei progressisti guidata da Achille Occhetto, che include l’intera sinistra, vince le elezioni prendendo una valanga di voti. Grazie all' Italia che crede in quel "nuovo che avanza", pompato dalle sole reti Rai (visto che, come scopriremo, Berlusconi ha liquidato per tempo le sue televisioni...), la " gioiosa macchina da guerra" di Occhetto riceve il settanta per cento dei voti. Praticamente, alla sua destra restano il Movimento Sociale con il 10 per cento dei voti, la Lega con un altro 10, il Patto Segni (inclusivo dei Popolari) e il Centro Cristiano Democratico con il 5 per cento a testa.
Gianfranco Fini, soddisfatto del risultato, radicalizza le posizioni neofasciste. E accusa Occhetto di voler trasformare l’Italia in paese meticcio, comunista e pieno di gay. Un linguaggio politico che galvanizza l’intero stato maggiore del partito. I saluti romani si sprecano.
Patto Segni e Centro Cristiano Democratico, nemicissimi del “fascista Fini” promettono invece di esercitare un’opposizione democratica e responsabile. La Lega, pur reclamando il Federalismo, sembra disposta a trattare con i vincitori, anche perché avverte il fiato sul collo dei giudici di Mani Pulite.
Negli anni successivi, l’Italia viene governata da una coalizione, che apre gradualmente al Patto Segni e al Centro Cristiano Democratico, escludendo Rifondazione, anche grazie alla nuova legge elettorale maggioritaria, imposta dal duo “trasversale” Veltroni-Segni (come scrive giulivo il “Corriere della Sera”), che introduce il quorum del 15 per cento per entrare in Parlamento. E così il Centrosinistra, privo dei rissosi alleati di Rifondazione e capeggiato dal professor Romano Prodi, giudicato da mercati e banchieri più affidabile di Occhetto, privatizza l’economia, riforma le pensioni, introduce per tutti il lavoro flessibile, azzera il debito pubblico. Guadagnandosi il plauso dei mercati, dei banchieri, di Confindustria. Anche i sindacati, pur non capendo, si adeguano, visto che al Governo c’è una bella fetta di sinistra.
Del resto, ora gli insegnanti di scuola media superiore accettano di essere trasferiti da Caltanissetta a Gorizia e di andare in pensione a settantacinque anni; le cause civili durano tre mesi ( inclusa la Cassazione); nessuno paga più tangenti (anche in natura); tutti pagano le tasse; la mafia si è autosciolta; immigrati e italiani vivono tutti insieme, felici e contenti. Infine, le televisioni, ora completamente private, Rai compresa, continuano, nonostante la retraite di Berlusconi, a mandare in onda, tra il giubilo degli italiani, culi e tette...
Ciliegina (politica) sulla torta: nel 2004, un ictus cerebrale malcurato in una clinica di Abbiategrasso, costringe Bossi ad abbandonare la politica. La sua uscita di scena si ripercuote sulla Lega, che nel giro di qualche mese si sgretola, dividendosi in fazioni sub-regionali e cantonali.
E il Movimento Sociale e Rifondazione? Oltre a scontrarsi fisicamente nelle piazze, tentano di cavalcare la protesta, in realtà molto ridotta, nonostante l’inizio della crisi mondiale. Ma la polizia sorveglia. Infatti, dopo l’approvazione della “Legge Veltroni” sui “fasciocomunisti” i “partiti non rappresentati in Parlamento” e “incitanti all’odio razziale e sociale” rischiano lo scioglimento d’autorità. Al riguardo, va ricordata, la plateale protesta di Gianfranco Fini, che in occasione della sua promulgazione, si è fatto incatenare in camicia nera all’Obelisco Mussolini del Foro Italico.
Del resto, secondo Prodi, attuale Presidente del Consiglio, intervistato ieri sera dalla direttrice del Tg1, Bianca Berlinguer, “il Paese, grazie alle moderate riforme del Centrosinistra, finora ha vissuto senza alcuna preoccupazione. Quindi, non si capisce perché gli italiani protestino: qualche piccolo sacrificio, a causa della crisi, potrà fare loro solo bene”…
E Berlusconi? Il Cavaliere, dal dicembre 1993 risiede negli Stati Uniti, dove si occupa di produzione cinematografica e musicale. Le sue televisioni sono state acquisite da Murdoch nel gennaio del 1994, poi subito rivendute dal magnate australiano, più interessato a Fox, ai cinesi, e infine trasmigrate nel portafoglio mediatico di Carlo De Benedetti. Ora, Berlusconi, come spesso dichiara dalla sua villa di Beverly Hills dove vive con la giovane consorte, la cantante Lady Gaga, considera gli Stati Uniti la sua nuova patria. Secondo alcuni fonti, sembra che il Cavaliere, alla non più verde età di settantacinque anni, voglia fondare, come neo-cittadino americano, un terzo partito: "Forza Stati Uniti"... Va detto che, dopo quasi vent’anni, non si è ancora compresa bene la ragione del suo trasferimento negli Usa. All’epoca, dopo un accenno al desiderio di “scendere in campo”, Berlusconi venne fatto oggetto, come si dice in burocratese, di alcune misteriose informative. Di qui, forse, come alcuni ritengono, la sua decisione di desistere, anche perché molto diffidente nei riguardi non tanto dei giudici quanto degli avvocati… Per i quali, come ha dichiarato di recente, ne riferiamo testualmente: “Io, Berlusconi, non ho mai speso un soldo, minga sun stupid”.

Carlo Gambescia
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P.S.
Dimenticavamo,  Antonio Di Pietro, oggi,  dirige la Procura di Campobasso.

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