domenica 20 ottobre 2024

Tutto normale? Nessun pericolo fascista? Giudichi il lettore

 


Un lettore e amico, diciamo filogovernativo, ha fatto notare in privato, che esageriamo: Giorgia Meloni non è Hitler, i suoi ministri, a partire propri da Nordio, sono liberal-democratici, eccetera, eccetera.

Insomma la tesi è che ci scaglieremmo contro un governo liberale, commettendo un madornale errore di valutazione. Insomma, al potere sarebbero tornati Cavour e Giolitti, non Hitler e Mussolini o comunque dei volenterosi eredi dei dittatori.

Ovviamente, Giorgia Meloni, almeno a prima vista, non è Hitler, neppure Mussolini. Però una cosa è sicura, né lei né Nordio sono liberali. Sono l’esatto contrario. Proprio perché hanno una visione della politica di tipo autoritario e plebiscitario, visione che riconduce al subdolo fenomeno della “tentazione fascista”, tipico del periodo tra le due guerre novecentesche.

Pensiamo a una compiaciuta visione cesarista della democrazia, che, al di là di una astuta retorica populista, non intende concedere spazio al popolo né alla separazione dei poteri. Diciamo che si “usa” il popolo per altri fini: agguantare il potere e rimettere indietro le lancette della storia. Tramutare la tentazione in realtà.

Di Giorgia Meloni che continuamente evoca un “chiaro mandato popolare” abbiamo già detto (*). Quanto a Nordio, si legga cosa ha dichiarato proprio ieri a proposito dei giudici della sezione immigrazione di Roma.  I giudici, per capirsi,  che non hanno giustamente convalidato il trattenimento di alcuni migranti emesso dalla questura romana presso il centro di permanenza in Albania.

Se la magistratura esonda dai suoi poteri, come in questo caso, attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, allora deve intervenire la politica perché la politica esprime la volontà popolare (…) Noi rispondiamo al popolo: se il popolo non è d’accordo con quello che facciamo andiamo a casa. Ma la magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi delle prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente della politica” (**).

A parte l’infelice idea che per essere indipendente un giudice debba chiudere gli occhi dinanzi alle persecuzioni della destra verso i migranti, l’idea che la politica, cioè il governo, esprima la volontà popolare, che invece, in una democrazia rappresentativa, appartiene al parlamento, a tutto il parlamento, quindi anche alle opposizioni, rinvia all’antiparlamentarismo fascista. Che una volta al potere ridusse il parlamento alla passiva camera di registrazione delle decisioni del governo.

Nordio, di fatto, trasferisce la sovranità, che, solo nominalmente continua ad appartenere al popolo, dal parlamento al governo.

E ciò non è assolutamente liberale. Anzi, ripetiamo, fascista. O se si preferisce un punto di forza della cultura della tentazione fascista, che portò acqua populista e reazionaria, prima, durante e dopo, alle dittature fasciste.

Un governo non può permettersi di  fare tutto perché ha vinto le elezioni, anche con il 99 per cento dei voti, dal momento che il rispetto dell’ 1 per cento è il sale delle liberal-democrazia, che non è dittatura della maggioranza, ma rispetto delle minoranze.

Inoltra suona derisorio quell’ “andiamo a casa”, opera del popolo, come asserisce Nordio. Dal momento che in cinque anni ( e non sarebbe la prima volta, e in modo massiccio dopo avvento di Berlusconi) si possono cambiare le regole costituzionali. E in senso reazionario.

Come del resto la destra sta mettendo in atto con la legge sul premierato di natura plebiscitaria e sulla riforma della magistratura, che da "ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere" (art. 104 della Costituzione) si vuole trasformare in organo dello stato sottomesso al potere politico, soprattutto sul piano disciplinare. Tradotto in una “istituzione” dello stato sottomessa al governo, dimenticando, perché non torna politicamente utile che la “giustizia è amministrata in nome del popolo” (art. 101 della Costituzione), lo stesso “popolo” evocato con la  mano sul cuore  proprio da Nordio.

Antiparlamentarismo e controllo politico dei giudici, in particolare della magistratura inquirente,rinviano a una visione totalitaria della politica. La stessa visione di Hitler e Mussolini.

Esageriamo? E’ solo una pagliacciata, come dicono i tre o quattro fascisti duri e puri, in guerra contro tutti, anche con la “badogliana” Giorgia Meloni? Solo perché siede in parlamento? Sono le stesse  critiche dei cosiddetti fascisti di sinistra, fino all'ultimo alleati dei nazisti, rivolte a Mussolini dalla Marcia su Roma a Salò. Si può dare ascolto ai nazisti di ieri e di oggi?  Che se  solo potessero schiavizzerebbero il mondo libero?  E prendere la Meloni sottogamba?  No. 

Tuttavia, si dice (non solo i fiancheggiatori), oggi ci sono i social, le televisioni, la vita sembra continuare normalmente, si programmano aperitivi, cene,  viaggi, vacanze, ci si interroga sulla salute dei gatti, dei cani, del pianeta, di pensioni e anziani, di come organizzare il tempo libero. Tutto sembra scorrere normalmente. Di che preoccuparsi?

In realtà le cose stanno cambiando, e neppure così lentamente. Un tempo si diceva che l’Europa non avrebbe mai permesso, idem gli Stati Uniti, la Nato, eccetera, eccetera. Ora in Europa si guarda all’Italia come a un felice esperimento politico. Il populista Trump potrebbe vincere. Putin, anche se ammaccato, resta comunque minaccioso. La Cina penetra ovunque. E per contro Netanyauh viene considerato un nazista.

Giudichi il lettore.

Carlo Gambescia

(*) Qui il lettore troverà su Giorgia Meloni tutto il materiale che desidera consultare: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/search?q=giorgia+meloni .
(*) Qui: https://www.adnkronos.com/cronaca/migranti-albania-sentenza-tribunale-roma-nordio_2GgZnd2JCCxnidcqfPr9pm .

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